Presentatasi alla nuova stagione nel ruolo designato di Cenerentola, reduce da un 2024 con appena quattro punti all’attivo e con all’orizzonte la sfida dei nuovi regolamenti 2026 da affrontare come scuderia ufficiale dell’Audi, la Sauber ha sorpreso tutti con le sue prestazioni in questa prima parte di campionato. Il team svizzero è in piena lotta per il sesto posto tra i Costruttori, lontano appena un punto, grazie a un deciso cambio di passo avvenuto a partire dal weekend di Barcellona, quello in cui è entrata in vigore la tanto attesa Direttiva Tecnica pensata per limitare la flessibilità delle ali.
Un ruolo importante in questa crescita l’hanno avuto due figure di grande esperienza chiamate da Audi a guidare il progetto F1: Mattia Binotto, reduce dalla lunghissima esperienza in Ferrari, e Jonathan Wheatley, ex direttore sportivo della Red Bull. “Abbiamo fatto più punti che la somma delle ultime due stagioni – ha recentemente sottolineato con orgoglio Binotto – Con le stesse persone di prima, ma con un morale completamente diverso. Ora la squadra sorride, arriva al lavoro con voglia. È bastato dare una spinta, un obiettivo, motivazione“.
Il cambio di passo di Barcellona: da Cenerentola a quinta forza
Nel weekend del GP Spagna il team Stake Kick Sauber ha portato l’aggiornamento più corposo dell’anno – assieme a quello presentato nel fine settimana di Suzuka – sulla C45, con novità che hanno interessato fondo, cofano motore e ala anteriore. Questo, sommato agli effettivi negativi della Direttiva Tecnica su alcuni team diretti concorrenti, ha permesso il deciso cambio di passo della scuderia svizzera che, fino a quel momento, aveva raccolto solo sei punti grazie all’esperienza di Nico Hulkenberg sotto la pioggia di Melbourne, nella prima gara dell’anno.

In particolare è stato proprio il nuovo fondo l’elemento chiave per il cambio di passo della Sauber. Lo ha spiegato nelle scorse settimane Inaki Rueda, chiamato dal suo ex team principal Mattia Binotto dopo l’esperienza in Ferrari e ora direttore sportivo della scuderia svizzera: “Si tratta di un aggiornamento in tre fasi. Abbiamo portato il fondo a Barcellona e abbiamo conquistato subito dei punti, non è una coincidenza. Questo fondo rende la nostra vettura molto più guidabile in gara: questo era l’obiettivo. Per l’Austria, abbiamo introdotto un altro aggiornamento per lo stesso fondo, con una forma leggermente diversa. E a Silverstone abbiamo fatto un altro passo avanti in quella direzione. Tutti questi aggiornamenti cercano di migliorare la guidabilità in gara. Non ci aspettavamo queste evoluzioni successive, ma questa nuova strada di sviluppo ha aperto la strada a nuovi cambiamenti“.
Gli effetti di queste novità sono evidenti guardando alle prestazioni medie in qualifica, punto debole della C45: fino a Monte Carlo, la Sauber pagava 1,4 secondi dalla McLaren, ma anche sette decimi dalla Williams e quattro dalla media degli altri team di centroclassifica. Da Barcellona, questi gap sono scesi rispettivamente a un secondo, due decimi e mezzo e meno di due decimi, riportando la C45 nella battaglia per il passaggio quantomeno in Q2. In gara, dove la monoposto dà il suo meglio, e grazie ad alcuni exploit dei due piloti, il rendimento medio è diventato addirittura da quinta forza, mostrando un ritmo medio migliore di un decimo e mezzo rispetto alla Williams e di oltre due decimi rispetto agli altri team del midfield. La conferma arriva dai punti ottenuti dal GP Spagna al GP Ungheria: con 51 la Sauber è quinta con un bottino di appena sei punti inferiore alla Red Bull e di sette superiore all’Aston Martin.
La garanzia Hulkenberg, l’esplosione di Bortoleto
Ai progressi della vettura si sono sommate le prestazioni della coppia piloti, entrambi decisamente positivi in questo 2025. L’immagine simbolo della stagione è ovviamente il clamoroso podio di Hulkenberg nel GP Gran Bretagna, con il tedesco che ha finalmente cancellato uno zero dalle statistiche personali che non rendeva onore a un pilota delle sue qualità. L’ex portacolori della Haas era stato ingaggiato per la sua esperienza e per guidare lo sviluppo della monoposto 2026, ma in pista ha confermato di non patire il peso delle ormai 38 primavere. Soprattutto in gara ha fatto pesare il suo curriculum da oltre 240 partenze in F1.

L’impresa di Silverstone, dove partiva dall’ultima fila, ha fatto il paio con il quinto posto di Barcellona, ottenuto con un sorpasso finale sulla Ferrari di Lewis Hamilton dopo essere scattato dalla ventesima posizione sulla griglia di partenza. Parlando di come la C45 lo abbia aiutato in queste rimonte dopo gli aggiornamenti introdotti in Spagna, Hulkenberg aveva spiegato: “L’auto in gara è più bilanciata, prevedibile e coerente, e questo ti permette di spingere nei momenti decisivi“.
In un mix di esperienza e talento, la Sauber aveva deciso di affiancare al tedesco il debuttante Gabriel Bortoleto, reduce dalla doppietta di successi consecutivi nelle categorie propedeutiche F3 e F2, impresa che lo ha accomunato a nomi del calibro di Charles Leclerc, George Russell e Oscar Piastri. Un rendimento che non era stato sufficiente a convincere lo scettico Helmut Marko che lo aveva crudelmente definito “pilota di Serie B” dopo il difficile esordio a Melbourne, terminato contro un muro del tracciato australiano.
Anche Bortoleto ha beneficiato dei progressi della C45, andando a punti in tre degli ultimi quattro gran premi prima della sosta estiva. Una crescita culminata nel sesto posto di Budapest, quando ha battagliato con l’amico e mentore – nonché suo manager – Fernando Alonso per la quinta posizione, così come era avvenuto in Austria quando i due avevano lottato per la settima posizione, poi finita allo spagnolo. Proprio il due volte iridato ha voluto sottolineare il valore del suo assistito: “La verità è che spinge sempre, non commette errori, è sempre lì a metterti pressione. È il miglior rookie di questa generazione, lo dico sempre. Lo ha dimostrato l’anno scorso con vetture di pari livello“.

La rivincita di Bortoleto dopo quelle parole di Marko è completata dal confronto diretto con Hulkenberg: in qualifica il brasiliano è avanti 8-6, mentre in gara – dove ovviamente l’esperienza del tedesco pesa maggiormente – il bilancio è a favore del tedesco per 8 a 5. “Sono super contento di come sta andando la stagione finora, di quanto ho imparato quest’anno, di quanto siamo progrediti come squadra – ha detto Bortoleto riguardo la sua prima parte di 2025 – Di sicuro ci sono sempre molte cose da migliorare e da fare meglio, e non vedo l’ora di migliorarle tutte. Sono le piccole modifiche qua e là che possono rendermi un pilota molto migliore“.
Costruire le basi per il 2026 targato Audi
Il regolamento 2026 rappresenterà un nuovo inizio per tutti i team, ma i progressi mostrati quest’anno rappresentano un’ottima conferma di come l’organizzazione della scuderia – che ora dispone anche di una sede in Inghilterra – stia facendo progressi verso gli standard richiesta a una squadra che vuole lottare per le vittorie: “Al momento, si tratta di mettere la squadra nella giusta forma, dove tutti capiscano cosa serve, quali sono i loro ruoli, quali decisioni possono prendere, quali devono passare ai vertici della gerarchia – ha spiegato Wheatley – C’è così tanto da fare dietro le quinte ed è un po’ come essere sul filo del rasoio al momento: non ci sono ancora la forza e la profondità necessarie per competere per un campionato del mondo, ma siamo su questo percorso“.



