Sainz, Hamilton e i tempi di adattamento: “Sei mesi per capire tutti i dettagli”

Feb 25, 2025

Luca Manacorda

Dopo il suo esordio sulla Ferrari SF-25 avvenuto mercoledì a Fiorano, Lewis Hamilton in conferenza stampa si è soffermato a lungo sul processo di acclimatamento nella sua nuova squadra dopo 12 stagioni in Mercedes e un’intera carriera passata su monoposto spinte dai propulsori della casa di Stoccarda. Le differenze e le novità a cui il britannico si deve abituare sono molte, sia ambientali sia strettamente legate alla guida: “Mi sto adattando a un’auto che è fatta in modo molto diverso da quelle con cui ho lavorato in passato per ottenere lo stesso tipo di cose” ha dichiarato il sette volte iridato, ricordando ad esempio come il volante sia completamente diverso, così come le impostazioni dei vari interruttori presenti. L’altro grande cambiamento riguarda il motore: “Quando sono passato dalla McLaren alla Mercedes c’erano somiglianze, il motore era sempre lo stesso. Quindi il suono, la vibrazione erano gli stessi, mentre le caratteristiche dell’auto erano leggermente diverse. Ora l’intera faccenda è completamente diversa” ha ricordato Hamilton. Una situazione simile la sta affrontando anche il pilota che ha ceduto il suo sedile in Ferrari al britannico, ossia Carlos Sainz.

Sainz: “La cosa che senti di più quando cambi team è la power unit”

Lo spagnolo ha cambiato diverse scuderie nel corso della sua carriera, per cui è più preparato ad ambientarsi nella sua nuova scuderia, la Williams: “Ho corso per il 50% dei team di F1 in 10 anni, un team diverso ogni due anni, non so se sia una cosa buona o cattiva! – ha ricordato nella conferenza stampa che si è tenuta a Londra prima del grande evento di lancio della stagione 2025 di F1 – Sicuramente questo mi ha dato molta esperienza e molte informazioni su come funzionano i diversi team, su come possono funzionare le diverse organizzazioni e le diverse culture. Ora si tratta del cambiamento più grande, da una base italiana a un team con sede in Gran Bretagna, ma niente a cui non sia abituato, niente che non abbia già visto prima“.

Sainz

Una novità assoluta in questo ennesimo cambio di team c’è però anche per Sainz: lo spagnolo, in precedenza, non aveva mai guidato una monoposto motorizzata Mercedes. Ai tempi della McLaren, infatti, la scuderia di Woking utilizzava propulsori Renault, stesso fornitore che Sainz aveva avuto nelle esperienze in Toro Rosso e nella scuderia della casa francese.

L’ex ferrarista, che a differenza di Hamilton lo scorso dicembre è potuto saltare subito a bordo della FW46 nei test tenutisi a Yas Marina all’indomani dell’ultimo gran premio del 2024, ha sottolineato come a primo impatto proprio sul lato motore abbia registrato le differenze maggiori: “La cosa che senti di più quando cambi team, e nel cambiamento è coinvolto anche il motore, è la power unit. I rumori, le vibrazioni, il suono, tutto cambia completamente. Anche se sono sceso in pista cercando di capire l’aerodinamica, gli pneumatici e la sensazione degli aspetti meccanici della vettura, l’unica cosa a cui ho dovuto adattare per i primi giri è stata quanto diversa può essere una power unit. Quindi sì, questo è probabilmente il cambiamento più grande“.

Williams FW47 Sainz

Strettamente legato al cambio di power unit c’è l’altro grande cambiamento citato anche da Hamilton, quello relativo al volante: “Anche il modo in cui la power unit funziona in termini di interruttori, soprattutto al giorno d’oggi in F1 con così tante cose che succedono sui nostri volanti, l’implementazione, la batteria, le procedure di sicurezza del motore, è l’altro cambiamento più grande che ho dovuto affrontare finora in Williams” ha aggiunto Sainz.

Il tempo necessario per il completo adattamento alla nuova monoposto

A Fiorano, la stampa ha ricordato a Hamilton come Fernando Alonso e Sebastian Vettel abbiamo vinto con la Ferrari rispettivamente al primo e al secondo gran premio disputati con la scuderia di Maranello. Il britannico, sottolineando il suo rispetto per quanto ottenuto dagli illustri predecessori, ha spiegato di voler fare il possibile per farsi trovare pronto al primo gran premio dell’anno, ma ha anche sottolineato come i test concessi siano via via sempre più diminuiti nel corso del tempo.

Hamilton

Un tema, questo, su cui si è soffermato anche Sainz: “Dalla mia esperienza, quel processo di adattamento, con solo tre giorni di test invernali che sono poi un giorno e mezzo per pilota, richiede circa sei mesi per capire davvero tutti i trucchi e i piccoli dettagli dell’auto. Se i test esistessero [di più], quel processo sarebbe molto più breve. Ci sono così tante cose che devi imparare e sperimentare fine settimana dopo fine settimana. Questo non significa che non puoi essere competitivo: se sei bravo ad adattarti e fai un buon inverno con il tuo team, puoi esserlo subito. Ma c’è sempre l’ultimo decimo o gli ultimi due decimi della macchina che impari con il passare dell’anno, quando inizi a lavorare meglio con i tuoi ingegneri e con il team, e si iniziano a dare istruzioni sulle prestazioni non solo dal tuo lato, ma anche da tutti i tuoi ingegneri di diversi reparti“.

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