Hamilton e il rapporto con Adami: “Stiamo lavorando sulla nostra comunicazione”

Lug 4, 2025

Luca Manacorda

Quello di Lewis Hamilton con Silverstone è un rapporto speciale che lo ha portato ad ottenere ben 9 vittorie nel gran premio di casa, ovviamente record assoluto. Nel 2024, proprio qui il sette volte iridato interruppe un’astinenza dalla vittoria che durava da oltre due anni, al termine di una gara in cui la tipica variabilità meteo britannica mischiò ripetutamente le carte.

Quest’anno le previsioni non escludono uno scenario simile e Hamilton spera di poter nuovamente trarre vantaggio da questo: “C’è sempre della magia a Silverstone. È un posto davvero speciale e regala sempre una gara speciale, in un modo o nell’altro. Spero che il meteo possa aiutarci, perché per natura non siamo veloci come la McLaren. Se il tempo rimane asciutto, allora dovrebbero vincere la gara. Sarebbe un ottimo posto per cambiare le cose, ed è per questo che stiamo lavorando“.

Le incomprensioni con Adami e un rapporto ancora da costruire

Un tema scottante in questo primo anno con la Ferrari è relativo al feeling non sempre ottimale con Riccardo Adami, suo ingegnere di pista dopo tanti anni passati alla Mercedes in coppia con Peter Bonnington. In Austria c’è stato un nuovo episodio amplificato dalla trasmissione in mondovisione dello scambio di battute tra pilota e ingegnere: Hamilton aveva chiesto di rimanere in pista con le gomme montate nel secondo stint, ricevendo però come risposta un perentorio ordine di rientro ai box.

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A Silverstone il britannico è tornato su quanto accaduto al Red Bull Ring: “Ne ho parlato dopo la gara e poi abbiamo avuto il tempo di rifletterci. Credo che l’obiettivo della squadra fosse assicurarsi il terzo e il quarto posto, il che va benissimo. Ma ho detto che non sono qui per partire quarto e finire quarto. Sto correndo per ogni piccolo vantaggio che possiamo ottenere“.

Ciò che Hamilton non condivide è la scelta della Ferrari di mettere i suoi due piloti sulla medesima strategia: “In quello scenario ci avevano messo esattamente sulla stessa strategia. Credo che entrambi abbiamo optato per media, dura, media. Io avrei optato per media, media, dura, così almeno ero diversificato alla fine, perché non voglio mai fare la stessa cosa del mio compagno di squadra, mai. In quell’ultimo stint, ad esempio, non eravamo sotto pressione da parte delle vetture dietro. Mi hanno detto: ‘saresti stato superato da Charles alla fine’. Ho detto: ‘beh, avrebbe potuto esserci una Safety Car’ e a quel punto non avrei corso alcun rischio. Ho detto che non voglio arrivare al punto di ignorare le comunicazioni, quindi quello che stiamo facendo è lavorare sulla nostra comunicazione. Ci stiamo ancora conoscendo e capendo come ci piace operare, questo è chiaro“.

Il contributo personale alla vettura 2026

Altro argomento che lo stesso Hamilton ha portato in evidenza anche nel weekend in Austria è quello dello sviluppo della monoposto 2026, con il britannico che spinge per avere una vettura più vicina alle sue caratteristiche: “Charles è qui da molto tempo e ha contribuito allo sviluppo di questa macchina. Lui ha trovato un modo per farla funzionare, io ho provato altre direzioni che sulla carta avrebbero dovuto funzionare, ma semplicemente non lo hanno fatto, e non conosco il perché. Le cose sono comunque migliorate, sono arrivato lentamente molto vicino al modo in cui Charles mette a punto la macchina e la scorsa settimana è stata la volta in cui le cose sono andate meglio, infatti il nostro ritmo è stato il più vicino da inizio anno“.

Il sette volte iridato ha ribadito di augurarsi che la vettura del 2026 possa essere figlia anche delle sue indicazioni: “È un equilibrio difficile da trovare e con cui guidare, soprattutto non mi mette a mio agio. Quindi non è uno scenario che voglio avere in futuro, per quello sto lavorando con Loic (Serra) e con tutti i ragazzi in fabbrica per assicurarmi che la prossima monoposto possa nascere con un po’ del mio DNA. Speriamo di riuscire a ottenere alcune delle caratteristiche che vorrei per l’anno prossimo“.

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