A valle dell’evento F175 che ha inaugurato la stagione 2025 della Formula 1, il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha pubblicato un post sui propri canali social, in cui ha menzionato l’intenzione di valutare il ritorno del “rombo del V10” nella massima categoria del motorsport. Un’affermazione che sicuramente troverà appoggio nelle fasce più nostalgiche degli appassionati, ma che va in contrasto con quella che è la realtà della F1 contemporanea. Le squadre stanno già lavorando sui progetti dettati dai cambi regolamentari del 2026, mentre lo sviluppo delle PU di nuova generazione è in fase di rifinitura da parte dei costruttori.
Ben Sulayem: “bisognerebbe prendere in prendere in considerazione il V10”
“Il lancio della F1 di questa settimana a Londra ha scatenato molte discussioni positive sul futuro di questo sport”, ha affermato Ben Sulayem in un post pubblicato sul suo profilo Instagram. “Mentre attendiamo con impazienza l’introduzione dei regolamenti 2026 su telaio e power unit, dobbiamo anche aprire la strada alle future tendenze tecnologiche del motorsport,” ha poi proseguito, rifacendosi a quanto sottolineato la scorsa settimana in un’intervista alla testata francese Le Figaro. “Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il rombo del V10 che funziona con carburante sostenibile,” ha aggiunto il Presidente della Federazione Internazionale.
La sostenibilità e quella che potremmo definire la suggestione del motore V10 non sono gli unici temi al centro del comunicato del numero uno della FIA, che ha anche menzionato l’aspetto finanziario. “Qualunque sia la direzione scelta, dobbiamo sostenere i team e i produttori nel garantire il controllo dei costi sulla spesa. Supportare i nostri membri e fan sarà sempre al centro di tutto ciò che facciamo, insieme a un importante lavoro per rendere lo sport più sicuro e sostenibile per i decenni a venire, garantendo alle generazioni future di godersi la F1.”

Un’affermazione in contrasto con la direzione della F1 odierna
Per quanto l’affermazione di Ben Sulayem possa essere in linea con gli appassionati di motorsport più tradizionalisti, è da considerare però al di fuori di quello che è il contesto della F1 attuale. Sebbene i carburanti sostenibili ricopriranno un ruolo cruciale con i regolamenti che entreranno in vigore dall’anno prossimo, l’architettura delle power unit resta un punto fermo. I motori V10 sono storia di un ventennio fa e l’era V6 turbo-hybrid è la strada che il Circus Iridato ha scelto dal 2014 ad oggi e che proseguirà anche con i motori di nuova generazione. I costruttori inoltre stanno già lavorando sulle power unit 2026, che sono anzi in una fase avanzata dello sviluppo. Inoltre, i costruttori che hanno deciso di entrare in F1 come Audi e General Motors, hanno preso la loro decisione anche a valle di discussioni incentrate su una stabilità che possa via via permettere loro una crescita in termini di competitività. È improbabile pensare che possano accettare una manovra così sostanziale. L’aspirazione menzionata dal Presidente Ben Sulayem resta dunque, allo stato attuale delle cose, una suggestione legata ad un futuro tutt’altro che prossimo.



