Ben Sulayem: “meno gare ma più team.” Sull’elettrico: “non è l’unica soluzione”

Loris Preziosa
16/02/2025

La Formula 1 ha sempre rappresentato un importante campo di ricerca nel mondo automotive. Con l’avvento dei regolamenti 2026 si aprirà il capitolo legato ai carburanti sostenibili, un aspetto che ricoprirà un ruolo importante non solo in termini di performance, ma che svolgerà un ruolo cruciale in vista dell’obiettivo di diventare completamente carbon neutral entro il 2030. Nei giorni scorsi, Mohammed Ben Sulayem ha parlato dell’importanza della tecnologia che la F1 utilizzerà dall’anno prossimo, anche in relazione con il mondo dell’elettrico. Sul futuro della griglia iridata invece, il numero uno della FIA ha poi accennato alla possibilità di ingresso di un ulteriore team, dopo l’ufficialità di General Motors dei mesi scorsi, guardando con interesse al continente asiatico, in particolare al colosso cinese.

Ben Sulayem: “l’elettrico non è sempre la soluzione”

L’era turbo-hybrid, che ha caratterizzato la F1 dell’ultimo decennio, ha anticipato nei suoi primi anni quella che sarebbe stata l’esplosione dell’ibrido anche nel mondo dell’automotive. Molte di queste tecnologie sono nate proprio dalla ricerca attuata nella massima categoria del motorsport, per poi essere trasferite alla strada. L’elettrico invece non ha avuto la stessa fortuna, tanto che, nella doppia implicazione fra strada e F1, il campo di ricerca è stato decisamente più ristretto. Fra un anno il Circus Iridato darà il benvenuto alla generazione di monoposto alimentate a carburanti sostenibili. Una tecnologia giudicata dal Presidente della FIA come l’alternativa più valida ad un mondo che, allo stato attuale delle cose, non ha raggiunto i traguardi prefissati dalle case automobilistiche. “Non sono contro l’elettrico. È una delle soluzioni, ma non l’unica,” ha dichiarato Beh Sulayem in un’intervista rilasciata a Le Figaro. “Bisogna essere onesti: oggi, le auto elettriche non possono sostituire tutte le auto con motore a combustione. L’idrogeno e i carburanti sintetici rappresentano alternative valide. Dobbiamo rimanere aperti a diverse soluzioni tecnologiche”.

FIA Ben Sulayem

Il Presidente della Federazione internazionale ha quindi preso in esame le difficoltà dei colossi dell’automotive, costretti a modificare le strategie di mercato. “Non è una sorpresa. Nessuno ha mai detto che l’elettrico fosse l’unica via. Alcuni marchi hanno fatto grandi promesse e ora stanno rivedendo le loro strategie. La FIA sostiene tutte le tecnologie che possono contribuire a una mobilità più sostenibile.” In questo senso, con il debutto dei motori alimentati a carburante sostenibile, la F1 si farà pioniera nel campo di una tecnologia che in futuro si potrebbe trasferire anche sulle nostre strade. “Dal 2026, i motori utilizzeranno carburanti sintetici al 100%. Questo è un passo importante verso la riduzione delle emissioni di carbonio senza dover eliminare completamente i motori a combustione.”

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Sul futuro della F1: “meno gare ma più team. Pronto ad accogliere un costruttore cinese”

Il 2026 rappresenterà un anno di svolta per la F1 non solo in termini di regolamento tecnico, ma anche per l’ingresso di General Motors con quello che sarà l’undicesimo team in griglia. Le ambizioni del presidente della FIA non si fermano però al colosso americano. Ben Sulayem si è infatti detto pronto ad accogliere anche la realtà cinese, in costante crescita nel mondo automotive. “Da due anni sogno che i grandi Paesi siano presenti in F1. Gli Stati Uniti ci saranno con General Motors e il passo successivo sarà dare il benvenuto a un produttore cinese. Il pilota c’è già”. Il riferimento è quello di Guanyu Zhou, fino allo scorso anno nei panni di pilota Sauber, annunciato di recente dalla Ferrari come proprio pilota di riserva.

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Nell’orizzonte di una F1 in costante crescita in tutto il mondo e con un numero sempre più alto di paesi in coda per ospitare un GP, Ben Sulayem ha sottolineato l’importanza della tradizione storica del motorsport. “Liberty Media sta facendo un buon lavoro, ma non potrei essere più felice se la F1 tornasse in Francia o anche in Germania. Aprirsi a nuovi Paesi è bello, ma non bisogna scordare le radici storiche.” Il Presidente della FIA si è infine detto contrario alle 24 gare in calendario, considerate eccessive dal suo punto di vista. “Penso siano troppe, l’ho detto e molti media mi hanno attaccato. Ne basterebbero venti. Dall’inizio ho detto che penso che servano meno GP ma più team. Ecco perché abbiamo coinvolto General Motors con Cadillac. Molti erano contro, ma è stata una buona decisione per lo sport”.

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