Ferrari, il pacchetto è importante: ecco quali novità vedremo sulle SF-25 in Bahrain

Apr 8, 2025

Rosario Giuliana, Giuliano Duchessa, Piergiuseppe Donadoni

Un inizio di stagione così sotto le aspettative ha chiaramente indotto il gruppo di lavoro guidato da Loic Serra a rivedere sin dalle prime battute i piani di sviluppo. Australia prima, Cina poi, e infine Giappone, hanno messo in evidenza i problemi con cui è nata questa SF-25. “Non possiamo girare con le altezze che vorremmo”, la conferma senza troppi giri di parole di Lewis Hamilton nel post qualifiche di Suzuka è stata la sentenza definitiva relativamente ai limiti che stanno azzoppando il reale potenziale di Ferrari. Nelle prime tre uscite, l’auto è rimasta praticamente la stessa a livello di mappa aerodinamica ma, nonostante questo, la vettura ha offerto alcune dinamiche ancora poco chiare agli uomini di Vasseur, “Dobbiamo risolvere i problemi di bilanciamento che ci stanno condizionando. Se sfruttiamo al meglio la macchina, penso ci sia ancora del potenziale da estrarre”.

I problemi di un posteriore troppo morbido strutturalmente sono venuti già a galla ai test, Leclerc ne aveva già parlato con alcune persone a lui molto vicine. Le problematiche si sono palesate a carte scoperte definitivamente a Melbourne. In Cina poi, Ferrari ha deciso di rischiare con l’assetto, al prezzo di una squalifica per usura del pattino di Lewis Hamilton. Suzuka è stato il GP della consapevolezza: la SF-25 “limitata” dalle altezzesi parla di circa 3 mm di altezza supplementare –  ha espresso un potenziale complessivamente da quarta forza. Un risultato troppo negativo, che sentenzia che la rossa ha mediamente perso 3-4 decimi da McLaren in un solo inverno. Correre con assetti che “azzoppano” la SF-25 di circa 20 punti carico dà un contributo importante al ritardo tecnico che viene accusato dall’attuale riferimento dettato dalla MCL39. Nell’attesa che il lavoro a Maranello porti i suoi frutti con l’arrivo dei correttivi specifici, emerge in maniere palese che la vettura ha problematiche non così immediate da risolvere.

Urge una reazione tecnica: ecco come cambia la Ferrari in Bahrain. Le nuove parti limiteranno i mali della SF-25?

Il primo step evolutivo da mettere in atto sulla rossa, posta sotto la guida decisionale di Loic Serra, arriva sulla pista di Sakhir, tracciato del quale sono presenti molti riferimenti grazie ai test prestagionali di fine febbraio. La rincorsa tecnica alla McLaren non ha l’aria di essere un’impresa impossibile, ma comunque non così veloce come si potrebbe pensare (o sperare). L’arrivo di nuove parti alla gara numero quattro è già, di per sé, la concentrazione di componenti previste spalmate nelle tappe appena successive. Non è mai stato nel piano della Ferrari portare le parti nuove a Suzuka, sia per motivi logistici che per scelte volute dal team, nonostante comunque la squadra alla vigilia sapesse di dover correre sulle difensive. Per il Bahrain, la SF-25 verrà dotata, come anticipato, di una prima rivisitazione del fondo nel suo complesso.

Le aree di intervento sono state quelle nevralgiche, delle quali è sempre delicato andare mettere mano in quanto vanno a “scombussolare” alcune variabili sul comportamento dell’auto. Tuttavia, visto lo stato delle cose, l’auto necessitava di un rimescolamento del carico, in modo che le modifiche possano rendere l’auto più “prevedibile”. Novità a livello globale attuate toccando canali venturi ed estrattore, aggiornati nel loro complessivo. Un vero e proprio macro-upgrade destinato puramente alla prestazione e alla stabilità del picco di carico, studiato in galleria in inverno e deliberato a inizio stagione. È evidente che i problemi di bilancio della SF-25, dati da un posteriore che fatica sempre a seguire un anteriore – che per scelta di progetto, è molto puntato – possano non essere risolti del tutto risolto in Bahrain. Con queste F1 abbiamo spesso visto come un pacchetto aerodinamico può offrire meno di quanto i dati in fabbrica ma ci sono stati casi dove un pacchetto ha anche sopraperformato rispetto al previsto. C’è comunque confidenza sul fatto che la piattaforma della SF-25 dovrebbe in parte giovare delle nuove parti al fine di ottenere un maggior equilibrio e permettere di esprimere più carico costante. Su questo aspetto da Maranello trapela un cauto ottimismo.

Non solo un fondo rivisto in Bahrain, le novità Ferrari si concentrano al retrotreno e non è un caso.

La “lista della spesa” per quel di Sakhir dovrebbe vedere una SF-25 disporre (anche) di modifiche di “contorno” rispetto a quello che sarà il macro-aggiornamento al fondo. Un pacchetto quindi abbastanza ‘completo’ per concentrare un primo step in vista di ulteriori migliorie tecniche già in lavorazione. In fase di decisione il piano di azione del week end, dove parrebbe lecito attendersi Lewis Hamilton provare subito i nuovi pezzi sulla SF-25, mentre il debuttante Dino Beganovic, che sostituirà Leclerc nelle FP1, dovrebbe disputare i suoi run con la SF-25 dotata del vecchio fondo, per un raffronto diretto. Altre novità saranno tutte concentrate sulla zona posteriore, con modifiche al monopilone dell’ala posteriore e a una nuova presa dei freni. 

Il secondo step evolutivo, forse quello più importante, non è stato ancora deliberato e questo lascia pensare…

Loic Serra deciderà dopo il Bahrain come intervenire a riguardo, con un approccio che potrebbe vedere aggiornamenti più spalmati e “costanti” rispetto a decisioni più aggressive del passato, com’era stato sotto la guida di Enrico Cardile. Un pacchetto più grosso a cui sta lavorando il reparto aerodinamico di Tondi non è ancora ufficialmente deciso quando potrebbe debuttare. L’attuale situazione dentro le mura del team italiano vede altre macro modifiche in fase di delibera che escludono, al momento, un’introduzione a Miami a favore delle tappe successive del mese di maggio.  Il direttore tecnico francese al momento sta dividendo il lavoro sugli sviluppi della SF-25 con il progetto 2026, ma informazioni ci dicono chiaramente che lo sviluppo della SF-25 resta prioritario almeno fino al mese prossimo, che sarà sostanzialmente decisivo per continuare a dare risorse allo sviluppo dell’auto attuale. Risanare le sorti del 2025 rimane dunque, ad oggi, ancora la priorità per degli effetti che vedremo in pista nelle prossime settimane.

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