Ultimamente c’è stato parecchio rumore intorno al futuro ciclo regolamentare della Formula 1. Dal prossimo anno avremo vetture e soprattutto Power Unit diverse dalle attuali, con l’ingresso di una nuova squadra ed anche nuovi motoristi. Audi, Honda e Red Bull Powertrains supportata da Ford faranno il loro debutto nel circus. In più ci sarà il debutto di Cadillac con la partnership con Ferrari. Quello che da dell’incredibile sono però le voci intorno ai futuri motori e un possibile ritorno ai V10, che però appare altamente improbabile nel breve periodo. Recentemente, come riportato da Reuters, si è espresso anche il consulente del neonato team americano di General Motors, ossia Cadillac, Pat Symonds che fino a poco tempo fa lavorava in FIA ed ha contribuito attivamente alle regole 2025.
Accorciare il nuovo ciclo regolamentare? “Alcuni team potrebbero andarsene. E non possiamo continuare con le attuali regoli, non tutti avrebbero un motore per l’anno prossimo. Il V10 non è la soluzione ideale”
Presente al BlackBook Motorsport Forum di Londra, Pat Symonds ha avuto modo di esprimersi anche sugli ultimissimi rumors che circondano la Formula 1 e che riguardano anche il suo futuro, essendo pronto a rientrare nel circus insieme al team Cadillac, a partire dalla prossima stagione, come undicesimo team in griglia. “Penso che ci siano molti desideri irrealizzabili”, ha detto Symonds in riferimento alle voci di ritornare all’utilizzo dei motori V10, con combustibili biosostenibili, a stretto giro di posta. “Personalmente credo che il V10 non sia un buon motore da corsa. Probabilmente lo è un V8” ha continuato nella sua analisi l’ex tecnico della FIA. “Spesso ho la sensazione che il V10 sia stato in un certo senso il risultato della discussione se avremmo dovuto avere un V8 o un V12.” Il tutto era avvenuto perché la F1 aveva iniziato un percorso per una maggiore sostenibilità e gli stessi sponsor spingevano per andare in quella direzione. Pat Symonds ha raccomandato di non avere reazioni impulsive al primo anno di un nuovo regolamento, come spesso però si è visto in F1. “Non dobbiamo tornare ad un V8, un V10 o un V12. Abbiamo imparato tantissimo sull’utilizzo di queste Power Units e sappiamo come usarle al meglio. Non dobbiamo fare passi indietro, ma continuare a spingerci in avanti”.
Una soluzione ritenuta possibile dall’ingegnere inglese sarebbe quella di un V8 ad alti regimi, con l’implementazione di una piccola parte ibrida e di un controllo del flusso di carburante. Soluzioni che però non vede applicabili nell’immediato, così come la possibilità di prolungare l’attuale regolamento per poter studiare nuovi motori dal 2029 in poi. “Con gli investimenti fatti da tutti sui motori 2026, sarebbe negligente buttare via tutto. Soprattutto per nuovi team e costruttori come Cadillac, Audi e Red Bull Powertrains che sono partiti da zero”. Symonds spiega che produrre un motore ha richiesto ovviamente ingenti investimenti che necessitano poi di tempo per essere ripagati. Non trova ragionevole discutere un accorciamento delle nuove regole “Qualcuno come Audi potrebbe dire ‘beh, non durano così tanto, ce ne andiamo’ e lasciare.” A suo dire le regole nuove potrebbero non durare 10 anni, ma certamente serviranno più di 2 anni per poter usufruire e far fruttare gli investimenti fatti fino a questo momento. Non è obbligatorio seguire un ciclo regolamentare per soli 5 anni, le attuali Power Unit infatti a fine 2025 saranno state impiegate per più di 10 anni.
Risulta impossibile, come avevamo sottolineato, anche la possibilità di un prolungamento delle attuali regoli. “Audi non potrà farlo” ha spiegato Symonds, riferendosi alla fine della loro partnership con Ferrari e dunque all’impossibilità di avere una Power Unit attuale pronta e funzionante per il prossimo anno. Al tempo stesso Cadillac, che sta sviluppando il proprio prototipo di vettura 2026 “La stiamo progettando per montare un motore Ferrari 2026. Non credo che un motore Ferrari 2025 starebbe in quell’auto”.