Elkann ha zittito i piloti e non vuole ulteriori lamentele, con chi ce l’aveva?

Nov 10, 2025

Giuliano Duchessa

Mentre il team di F1 era di rientro dal Brasile, il Presidente della Ferrari, John Elkann, ha rilasciato una dichiarazione a margine dell’evento per l’accordo stipulato tra Stellantis e la fondazione di Milano-Cortina, dai toni sorprendentemente molto decisi. Ferrari vince quando è coesa, questo ci ha insegnato il risultato nel WEC. Quando tutti sono insieme si possono ottenere delle grandissime cose. Il Brasile è stata una grande delusione. In Formula 1 abbiamo meccanici che sono sempre primi nell’esecuzione dei pit stop. Gli ingegneri lavorano per migliorare la macchina. Il resto non è all’altezza. Abbiamo dei piloti che è importante che si concentrino a guidare, che parlino meno e che abbiamo davanti a noi gare importanti e non è impossibile ottenere il secondo posto. Questo è l’invito più importante che dal Bahrain arriva: quando Ferrari è una squadra, noi vinciamo”

Tra le domande che gli sono state poste, anche una diretta sull’operato del Team Principal della Scuderia, Frederic Vasseur, al quale Elkann ha ribadito la fiducia come riportato dal Corriere E’ concentrato nel suo lavoro: fare in modo che la squadra possa tornare al vertice.” 

Da un lato c’è un ragionevole invito all’unità di intenti che si ispiri a quello che sente come ‘il suo vero progetto’, in riferimento alla straordinaria vittoria nel campionato Wec da parte del team di Antonello Coletta. Dall’altro Elkann ha di fatto zittito i piloti della Scuderia in un modo del tutto inaspettato, quasi ridisegnando le priorità. Annullando preventivamente qualunque futura lamentela da qui a fine stagione.

Vasseur Elkann

Gli episodi nel gran premio del Brasile hanno negato un buon risultato della Ferrari (sicuramente attraverso Leclerc ma anche Lewis avrebbe potuto fare qualcosa di buono) più per coincidenze sfortunate che per una grave negligenza. I piloti quest’anno hanno avuto da dire in seguito a delle inefficienze tecniche, ma non dopo questo specifico evento. È quindi del tutto evidente che Elkann si sia riferito alla stagione nel complesso, lasciandosi andare dal nulla ad un commento istintivo ma non molto realista. Mentre è totalmente condivisibile la lode ai meccanici che da inizio anno hanno eseguito un lavoro straordinario, il resto delle dichiarazioni ha indirettamente scaricato in buona parte delle responsabilità dagli ingegneri ai piloti. L’intenzione poteva non essere per forza negativa ma ha prodotto un risultato difficile da comprendere e interpretare.

Hamilton Elkann

Non è un mistero che non tutti gli ingegneri di più alto rango siano stati felici delle parole usate in particolare da Hamilton in questa stagione, nè è un mistero che una certa fetta di tecnici, quelli più radicati, siano allergici a cambiare la modalità seguendo le indicazioni di chi arriva da fuori. É successo già ai tempi di Vettel che, a differenza di Schumacher, arrivò dalla Red Bull senza un contorno adeguato. Hamilton ha già fatto sapere (a suo modo) che non intende essere l’ennesima vittima, forzando gli schemi, agitando lo sfondo. Non che fosse tutto corretto ma, almeno dal punto di vista di Lewis, sempre meglio che restare passivi. Se Hamilton è stato voluto fortemente proprio da Elkann, non tanto per la velocità avendo Leclerc e Sainz, piuttosto per una grande operazione che potesse portare mentalità, scardinare certe dinamiche, allora perché ora gli si dice che parla troppo?

‘L’auto è migliorata” ma è davvero così?

Parzialmente, c’è stata una correzione con la famosa sospensione ma non uno sviluppo vero e proprio. L’unica certezza è che i piloti tecnicamente si sono dovuti adattare al meglio possibile, chiaramente Leclerc lo ha fatto meglio di Hamilton per tutte le ragioni che ormai sappiamo. Ma soprattutto ciò che è migliorato è stata l’esecuzione.

“Il resto non è all’altezza”, cosa intende Elkann?

Questa è una battuta che fa riflettere, figlia di una delusione importante accentuata dalla vittoria nel wec che inevitabilmente ha fatto (e farà) da contraltare rispetto alla scadente stagione in F1. A chi o a cosa si riferisce Elkann oltre ai piloti? Forse non era una frase che voleva essere così piena di significati come potremmo immaginare, o forse si. Da quello che si capisce l’intenzione era costruttiva tuttavia non può nascondere un profonda inquietudine verso una Gestione Sportiva se davvero è ritenuta in certe aree non all’altezza in termini di giudizio complessivo.

Il vertice ha la capacità e la responsabilità di scavare e cambiare le cose in meglio ma, in questi casi, servirebbe usare il mirino con più attenzione perché se la Ferrari può ancora (con meno speranze) lottare per un secondo posto é certamente molto merito di Leclerc, il quale dovrebbe ricevere una maggiore protezione pubblica visto il suo percorso fatto a Maranello. Il Presidente ha invece ragione quando dice che si vince solo quando si è uniti. Occorre che ci sia quella specie di patto d’acciaio tra tutte le figure chiave e i piloti, chi conosce le dinamiche interne sa che non è così facile costruirlo. Lo sapeva Binotto, ora lo sa Vasseur al suo terzo anno.

In definitiva mi chiedo: quanta profondità c’è nelle parole usate da Elkann oggi? Qualcuno fondamentalmente crede siano indirizzate decisamente più verso Hamilton che Leclerc, se non altro perché l’inglese avrebbe parlato con toni troppo negativi: dall’auto, della sua esperienza definita incubo, alle recenti parole ultra critiche verso la FIA. Forse sono parole ritenute troppo in là per un pilota Ferrari che non sta ottenendo grandi risultati? È possibile, tuttavia è stato proprio Elkann a volerlo fortemente a bordo. Questa è una di quelle giornate che, nonostante le migliori intenzioni, sembra rischiare di alimentare una forte pressione negativa e un certo disagio complessivo.

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