Aston Martin in caduta libera in attesa di Newey: male in qualifica e lenta sul dritto

Apr 27, 2025

Luca Manacorda

Nel weekend del GP Arabia Saudita, l’Aston Martin ha fatto parlare di sé soprattutto per questioni lontane dalla pista più che per le prestazioni della AMR25. Per il terzo weekend consecutivo la scuderia di Lawrence Stroll non ha raccolto punti, scivolando a 15 lunghezze di distanza dal quinto posto nel Mondiale Costruttori che sulla carta rappresenta l’obiettivo di questa stagione di transizione che porterà al tanto atteso 2026, anno su cui il team punta molto grazie all’esordio del nuovo regolamento tecnico e della prima monoposto progettata da Adrian Newey. E, sempre guardando al futuro, il nome Aston Martin è salito agli onori della cronaca per le indiscrezioni su una possibile offerta faraonica per strappare Max Verstappen alla Red Bull.

L’importanza delle qualifiche e le carenze di Stroll

La stagione 2025, oltre a confermare le previsioni di uno schieramento molto compatto nelle prestazioni, sta evidenziando l’importanza della posizione sulla griglia di partenza. Una buona qualifica permette di avere maggiori possibilità di correre in aria libera, un aspetto che si sta rivelando determinante sia che si tratti di lotta per il podio sia che si tratti di lotta per la zona punti. Da questo punto di vista, la AMR25 non sta certamente brillando: Q3 mai raggiunta e già 3 eliminazioni nel Q1, con il dodicesimo tempo di Fernando Alonso in Australia quale miglior risultato al sabato.

Analizzando questa situazione, il CEO e team principal Andy Cowell ha sottolineato: “Un’ottimizzazione davvero accurata dell’assetto della vettura potrebbe farci guadagnare più o meno due posizioni. Ci stiamo impegnando molto per assicurarci di ottimizzare al momento giusto nel weekend di gara. Queste vetture, sono molto più performanti quando non seguono un’altra monoposto, per questo le prestazioni in qualifica sono importanti. Alcune cose si sono mosse nella giusta direzione, ma la lista dei lavori è ancora lunga e molto del lavoro, in cui stiamo cercando di migliorare il nostro set di strumenti e i nostri metodi, si ripercuoterà anche sul 2026“.

Stroll (Aston Martin)

Parlando di prestazioni in qualifica, certo non aiuta la scarsa attitudine di Lance Stroll sul giro secco. Il canadese, che pure in passato ha regalato degli exploit soprattutto in condizioni di asfalto complesse come in occasione della sua pole position nel GP Turchia 2020, a Gedda è stato eliminato per la 75esima volta nel Q1, un record assoluto che ha incassato con scarsa autocritica: “Se metti i piloti McLaren in Sauber per 10 anni, avranno il maggior numero di uscite in Q1 – ha detto Stroll – Dipende dalla vettura“. Una considerazione che sposta l’attenzione dalle sue carenze, ben testimoniate dal bilancio globale degli scontri diretti in qualifica con i suoi compagni di squadra e che recita un eloquente 43 a 130: in nessuna stagione Stroll ha battuto il suo compagno di squadra nel conteggio finale dei testa a testa del sabato.

La scarsa velocità di punta e l’impazienza di Alonso

Paradossalmente, i 10 punti che al momento salvano il bilancio dell’Aston Martin in questo campionato sono arrivati proprio da Stroll, bravo ad approfittare delle occasioni che si sono presentate nelle prime due gare dell’anno in Australia e Cina. È invece ancora clamorosamente a bocca asciutta Fernando Alonso, ossia colui che ha trascinato la squadra negli ultimi anni. Uscito di pista a Melbourne e costretto al ritiro per un problema ai freni a Shanghai, nel triple header appena archiviato il due volte iridato si è scontrato con tutte le lacune della AMR25, a cui si è aggiunto il curioso – e potenzialmente pericoloso – episodio del volante staccatosi durante le prove libere 2 del GP Bahrain.

Alonso (Aston Martin)

In Arabia Saudita, Alonso si è lamentato tantissimo della scarsa velocità di punta della sua Aston Martin. In qualifica, lo spagnolo con 332.3 km/h ha fatto segnare il penultimo dato alla speed trap del velocissimo circuito cittadino e in gara questo handicap si è fatto sentire anche quando ha avuto a disposizione il DRS. Lo spagnolo è stato costretto a seguire da vicino i rivali anche quando il team gli chiedeva di prendere un po’ di distanza per raffreddare gomme e componenti: “Non posso farlo. Se perdo il DRS sono morto” la constatazione espressa via radio da Alonso durante la gara. Anche così, seguire sul dritto le altre monoposto si è rivelato complesso: “Non so come ho potuto perdere il DRS avendolo avuto nel giro precedente” si è poi ancora lamentato nelle fasi successive mentre inseguiva la Racing Bulls di Isack Hadjar sperando di acciuffare quella zona punti fin qui sempre mancata.

Aggrappati a un futuro che ha un nome e un cognome: Adrian Newey

In una situazione simile, e considerando che per l’Aston Martin i soldi della classifica Costruttori sono meno determinanti rispetto a team come Williams o Haas, la possibilità che il 2025 si trasformi in un lungo e doloroso pellegrinaggio verso l’agognato 2026 sono elevatissime. Da questo punto di vista, Adrian Newey nei panni del salvatore della patria sta benissimo e lo sa anche il team che mediaticamente a più riprese alimenta l’attesa per la prima AMR disegnata dal britannico, come testimonia il post pubblicato nei giorni scorsi con Newey e Alonso assieme nel quartier generale di Silverstone accompagnato dalla didascalia “Fondamenta del futuro“.

Un modo anche per ribadire come il team consideri Alonso un pilastro per questa rinascita, allontanando le voci di un possibile interessamento per Verstappen: “Siamo incredibilmente fortunati ad avere due piloti di grande esperienza sotto contratto per i prossimi due anni, e questo significa che posso concentrarmi solo sul cercare di migliorare il business e l’arte di costruire auto da corsa veloci” ha specificato Cowell a Gedda. Sulla possibilità di un arrivo del pilota Red Bull nel 2026 ha poi aggiunto: “Ho la testa piena di idee per migliorare l’azienda in modo da poter costruire un’auto da corsa veloce per Lance e Fernando“.

Quel che è certo è che Newey non interverrà sulla AMR25 per rendere meno amara questa stagione: “Il 100% del tempo di progettazione di Adrian è concentrato sul 2026 – ha specificato Cowell – È arrivato a marzo, quindi c’è stato un periodo in cui ha dovuto aggiornarsi con i regolamenti e con il lavoro di concept che abbiamo svolto nei due mesi precedenti. Ci sono scadenze rigorose da rispettare per il rilascio dei dettagli e le vetture entreranno in funzione prima per la stagione 2026. Il test è a fine gennaio, quindi preparare un’auto per quella fase richiede una decisione leggermente anticipata. E chiaramente, è tutto nuovo. Quindi c’è molto lavoro da fare e Adrian si è concentrato solo su quello. Si è concentrato principalmente sugli strumenti che stiamo utilizzando, piuttosto che su qualsiasi aspetto diretto delle prestazioni della vettura del 2025“.

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