Il GP di Singapore è proseguito sulla falsa riga degli ultimi appuntamenti per la Ferrari. Il secondo posto nel mondiale Costruttori è stato perso a vantaggio di una Mercedes tornata forte, che ha sorpreso un po’ tutti al Marina Bay Circuit. Sarà merito l’ultimo sviluppo portato all’ala anteriore? Red Bull intanto ha confermato i progressi fatti con gli ultimi aggiornamenti, riaccendendo le speranza di Max Verstappen di lottare per il titolo anche se McLaren, laureatasi campione del mondo per i Costruttori, si è riscoperta molto forte in gara. La sensazione è che la SF-25, rimasta senza sviluppi, sia stata passata dalla W16 e dalla RB21 ed ora rischi addirittura di finire P4 nel Mondiale. Il team di Brackley ha allungato, quello di Milton Keynes ha accorciato e Frederic Vasseur non nasconde la chiara minaccia per Maranello.
Vasseur: “Non ci aspettavamo questi problemi. Il passo non era male ma abbiamo dovuto gestire il 95% della gara”
Quella sul Marina Bay è stata per i piloti della Ferrari un po’ un calvario, poiché fin dal giro di schieramento sono stati avvisati che avrebbero dovuto fare del Lift&Coast (LiCo) per gestire le temperature dei freni. I primi giri hanno potuto lottare ma ben presto si è reso necessario dover iniziare a controllare le temperature, per evitare surriscaldamenti nocivi per le gomme e che avrebbero potuto avere conseguenze anche peggiori, come si è visto sul finale con Lewis Hamilton. “Dal giro 2-3 abbiamo dovuto iniziare a fare LiCo e così per tutta la gara. E non è facile guidare così. Non perdi solo perché alzi il piede a fine rettilineo, ma devi anche riadattare ogni giro il punto di staccata, gestire cose diverse, una volta il freno posteriore un’altra quello anteriore, fare tante modifiche sul volante. Tutte queste cose ti fanno perdere tempo” dichiara Vasseur.
Frederic Vasseur non nasconde il rammarico e la frustrazione per una gara di questo tipo. “Abbiamo visto che quando abbiamo potuto spingere, il passo non era male. Purtroppo però per il 95% della gara abbiamo dovuto gestire”. Il francese dice che la Scuderia era consapevole di dover gestire alcuni problemi, partendo nel traffico, dopo una brutta Qualifica, ma non si aspettava questa mole di problemi. A chi – come Fernando Alonso – si è lamentato o ha temuto per la sicurezza però. Vasseur chiarisce “Macchina sempre in sicurezza. Lewis in quei giri non ha spinto come un pazzo ma ha adattato il suo passo ed infatti ha perso un’infinità di secondi”. Se c’è qualcosa che rende il risultato più frustante in particolare, secondo Vasseur, è la mancata capacità di massimizzare quello che è il potenziale della SF-25 oggi. “Sono due weekend che partiamo bene ma poi non riusciamo ad estrarre ciò che la macchina può dare. Siamo qui per spingere al massimo ma gestendo tutti questi fattori diventa difficile“.
Nello specifico a Vasseur è stato chiesto di parlare anche della gara di Lewis Hamilton e della strategia che la Ferrari ha deciso di adottare con lui. “Lewis probabilmente era anche un po’ più veloce di Kimi, ma erano sulla stessa gomma, con più o meno gli stessi giri e non c’era un delta sufficiente per poterlo superare. Abbiamo quindi pensato di fermarlo e provare qualcosa di diverso”. E a chi gli chiede perché non sia stato fatto anche con Leclerc: “Lui in quel momento era davanti. Noi volevo attaccare Kimi e potevamo farlo con Lewis che era dietro, fermandolo e mettendogli una Soft”. Nessun tema sicurezza dunque per il sette volte campione del mondo, così come non vi è nessuna felicità nel aver fatto il giro veloce della gara. “E’ un giro fake, eravamo su un’altra strategia, con gomme nuove. Il passo era buono e coerente con il delta gomme, ma nulla più di questo”. In conferenza a Vasseur è stato chiesto anche dei problemi che si sono sentiti via radio nel Team McLaren “Anche i ricchi piangono. Hanno vinto un mondiale ed anche loro hanno i problemi da risolvere, ma non ci si può aspettare nulla di diverso visto che lottano per il mondiale piloti” ma il focus rimane sulla Ferrari e questa lotta per il Mondiale Costruttori su cui Vasseur ha un’idea molto chiara. “Se non risolveremo i problemi non ci sarà modo di lottare e quindi dovremo lavorare per venirne a capo e risolvere questi problemi”