In Canada la Haas ha festeggiato il suo 200° Gran Premio di F1, schierando una vettura dalla livrea che richiamava i colori della prima monoposto che prese parte alla stagione 2016. Un traguardo importante per il team americano che, tornando indietro solo di pochi anni, poteva addirittura apparire come un miraggio. La crisi economica seguita alla pandemia di Covid aveva messo a serio rischio il futuro della scuderia, protagonista di alcune stagioni in cui è stata relegata in fondo allo schieramento, in particolare nel 2021. La situazione dei bilanci è poi migliorata e con essa anche i risultati in pista, con la Haas che è tornata a lottare per le posizioni di centroclassifica come dimostra il settimo posto tra i Costruttori ottenuto lo scorso anno.
Komatsu ricorda il momento migliore e quello peggiore nella storia della Haas
L’attuale team principal Ayao Komatsu fa parte della squadra fin dall’esordio e ha ricordato come queste 10 stagioni siano state vissute come sulle montagne russe: “Ricordo ancora 10 anni fa come se fosse ieri: la costruzione della vettura, i test pre-stagionali, la trasferta a Melbourne. Da allora ci sono stati molti alti e bassi, ma sono davvero orgoglioso di aver celebrato 200 gare e il miglioramento della squadra, lottando a centro classifica. È qualcosa di cui penso che tutti noi del team dovremmo essere orgogliosi“.

Tra questi alti e bassi spiccano in particolare due ricordi: il clamoroso debutto nel GP Australia 2016 con un sesto posto a cui fece seguito un altro risultato sorprendente in Bahrain e, all’opposto, le difficoltà degli anni più bui. Komatsu li ha rivissuti così: “Il primo momento di gloria è stata la prima gara del 2016, a Melbourne. Quando abbiamo completato la costruzione della vettura, ci sentivamo come se avessimo già concluso una stagione. Poi ci siamo resi conto di non aver fatto nulla. Conquistare il sesto posto con Romain [Grosjean] è stato incredibile. E poi, in Bahrain, il quinto posto ottenuto con una strategia aggressiva. Questi sono stati i momenti migliori. Il momento peggiore è stato quando abbiamo iniziato ad andare nella direzione sbagliata nel 2019 e non siamo riusciti a sistemare la macchina. Avevamo una macchina da qualifica discreta, ma non riuscivamo ad andare in gara né a risolvere il problema. E poi è arrivato il Covid e non abbiamo potuto fare molto“.
Il presente: come ammortizzare la TD sulle ali flessibili
Anche la stagione 2025 della Haas è caratterizzata da alti bassi, ma la media dei risultati della scuderia americana è comunque più che buona. Tra le sfide insidiose da affrontare per un piccolo team ci sono anche i cambiamenti regolamentari durante l’anno, come la Direttiva Tecnica sulle ali flessibili entrata in vigore a partire dal GP Spagna. Komatsu ha spiegato che il team si era preparato per tempo alla novità: “Ha avuto un impatto relativo su di noi. Soprattutto, sapevamo che sarebbe arrivata già prima dell’inizio della stagione, quindi abbiamo potuto tenerne conto. Dobbiamo lasciare un margine per molte cose, incidenti, affidabilità, ecc. Tutto questo fa parte del gioco: non è qualcosa di cui possiamo tener conto con precisione, perché non puoi saperlo con precisione prima dell’inizio della stagione, ma conta come gestisci l’incognita“.

Tra le incognite risulta anche l’esperimento richiesto dalla FIA durante il fine settimana di Barcellona, quando i team hanno montato degli skid block in acciaio al posto di quelli in titanio normalmente utilizzati. Si è trattato di un tentativo di cercare soluzioni alternative in caso di rischio di possibili incendi provocati dalle scintille provocate dai pattini, come avvenuto ad esempio durante le prove libere del GP Giappone. I team potranno continuare ad usare quelli in titanio, ma dovranno tenerne uno di scorta in acciaio in caso si ripresenti la formazione di piccoli incendi: “La mia opinione personale è che sia un problema che dovrebbero risolvere i circuiti – ha detto a riguardo Komatsu – Quello che è successo a Suzuka e quello che è successo a Shanghai l’anno scorso… a Suzuka, il circuito avrebbe potuto fare di meglio. Non ero dell’opinione che dovessimo essere noi come team a risolvere il problema in base alle specifiche della monoposto“.
L’arrivo di Cadillac e le nuove sfide che attendono Haas
La Haas a breve non sarà più l’unica scuderia americana in F1: dal prossimo anno farà il suo esordio la Cadillac che ha aperto una sua sede nella MotorValley britannica, dove sorgono strutture all’avanguardia come quella da poco costruita dall’Aston Martin a Silverstone o quella Red Bull a Milton Keynes.
Anche la Haas, accanto alla sua unità nel campus Ferrari a Maranello, ha una sede britannica a Banbury per la quale sta considerando di effettuare un importante ammodernamento: “La tua fabbrica è una scatola, è molto meglio avere una bella scatola – ha detto a riguardo Komatsu – Ma anche se si ha un ambiente di lavoro gradevole, se tutti non lavorano insieme in armonia, se non si crea un ambiente di lavoro positivo, le persone non ne saranno entusiaste, quindi se ne andranno“.

La sfida per una squadra piccola come quella americana è riuscire a trattenere il personale, difendendosi dalle sirene provenienti dai grandi marchi: “Se ci limitiamo a considerare solo l’hardware e i costi, non possiamo competere, quindi dobbiamo cercare di renderci più attraenti – ha aggiunto a riguardo Komatsu – In un certo senso, è la stessa cosa che pensiamo di fare per ottenere maggiori prestazioni dal team. Tutti devono sostenersi a vicenda e la trasparenza è importante. Questo gioca un ruolo importante nella fidelizzazione del personale, perché abbiamo avuto tante persone che hanno effettivamente lasciato il team in passato ma volevano tornare. Perché? Semplicemente perché apprezzano certe cose che si fanno nel nostro team, il che è davvero positivo. Dobbiamo davvero capirlo come team e assicurarci di continuare a migliorare affinché l’ambiente di lavoro nel suo complesso sia attraente e piacevole“.
Rientra in questo ragionamento anche il nuovo motorhome a due piani della Haas che ha fatto il suo esordio con lo sbarco in Europa della stagione 2025 di F1 e che va a sostituire il precedente, più piccolo e stretto: “Alcuni mi chiedono di questo nuovo motorhome. Potrebbe non sembrare direttamente rilevante, ma alla fine lo è. Hai l’auto aziendale, il piano pensionistico, l’ambiente in fabbrica, l’ambiente in pista, i voli che scegli. Tutto è importante perché è una competizione così serrata che ogni aspetto fa la differenza” ha concluso Komatsu.
La battaglia nel Costruttori 2025 per creare una base ancora più solida
Questi discorsi valgono ancora di più ora che i team di F1 si trovano di fronte alle sfide del nuovo regolamento tecnico che debutterà nella prossima stagione. In quest’ottica è fondamentale per Haas riuscire a strappare la miglior posizione finale nella classifica Costruttori, dove al momento è appaiata al sesto posto della Racing Bulls, ma anche tallonata da Aston Martin e Kick Sauber, per ottenere il premio in denaro più ricco possibile.



