A Le Mans Ferrari scrive la storia per il terzo anno consecutivo vincendo la 93^ edizione con la 499P di Robert Kubica, Phil Hanson e Ye Yifei, autori di una gara strepitosa culminata con l’eccezionale successo della Hypercar targata AF Corse. Dal primo stint svolto da Hanson all’incisiva difesa del primo posto da parte di Kubica per resistere al pressing imposto dalla Porsche Penske #6 nel finale, passando per un Ye Yifei perfetto in ogni momento. Trionfale il passaggio sotto la bandiera a scacchi di Kubica, che insieme ai compagni di box consegna a Ferrari la 12^ vittoria assoluta nella 24 Ore di Le Mans, con il Cavallino Rampante che può vantarsi di aver trionfato con tutte e tre le 499P nella mitica endurance francese.
UNA GARA PERFETTA: CAPOLAVORO AF CORSE
Una gara durissima con un finale dettato dal confronto tra le Ferrari e la Porsche Penske #6 di Kevin Estre, che ha provato in tutti i modi a mettere i bastoni fra le ruote alle Hypercar di Maranello, riuscendo a battere sia la #51 di Pier Guidi (autore di un testacoda in ingresso box), Calado e Giovinazzi, sia la #50 di Fuoco/Molina/Nielsen, rispettivamente terze e quarte allo scadere del tempo. Alla fine la miglior Ferrari è stata proprio quella gestita interamente dalla squadra di Amato, perfetta nell’arco di ognuno dei 387 giri percorsi, lontana da errori, penalità e sbavature anche nei momenti più complicati, dimostrando l’equilibrio perfetto per perseguire e raggiungere il successo.
E che rivalsa a livello personale per Kubica, che in F1 avrebbe dovuto correre proprio con i colori Ferrari, chiudendo di fatto un cerchio. Rivincita anche per Ye, che proprio insieme al polacco e a Deletraz nel 2021 si ritirò all’ultimo giro perdendo la vittoria in LMP2. Gioia che traspare anche negli occhi di Phil Hanson, da pochi mesi accolto nell’ambiente Ferrari e già entrato nell’albo d’oro della 24 Ore.
IL DOMINIO CONTINUA, TUTTE LE FERRARI VINCENTI
La vittoria è stata costruita al via, quando Hanson, partito 13°, ha unito gestione e ritmo, allungando gli stint e dando modo a Kubica di andare all’attacco, scalando la classifica per stabilirsi in un primo posto mai abbandonato nelle ultime ore. Le penalità, le sbavature e i problemi che hanno coinvolto la #50 e la #51 hanno poi fatto il resto, concedendo a Kubica, Hanson e Ye la possibilità di costruire un piccolo ma utilissimo margine in vista del finale della gara. Diventato l’equipaggio di punta Ferrari, il team #83 han successivamente regolato la Porsche di Estre, Laurens Vanthoor e Campbell, minacciosa sì, ma mai abbastanza vicina per attaccare sul serio.
La tripletta Ferrari sembrava assolutamente realizzabile, ma molti intoppi hanno messo i bastoni fra le ruote alle due 499P ufficiali, rallentate per di più da qualche piccola noia tecnica a fine gara. Ciò nonostante, questa edizione della 24 Ore di Le Mans non rappresenta altro che la conferma dello strapotere Ferrari, l’unico costruttore in grado di imporsi con regolarità davanti a tutti e con ciascuna della Hypercar schierate, a riprova dell’efficacia di un progetto che guarda già al futuro (2027) forte del dominio a Le Mans e nel WEC.
TOYOTA RACCOGLIE LE BRICIOLE
Passando agli altri, oltre al 2° posto di Porsche il dominio Ferrari non ha dato speranze nemmeno a Toyota Gazoo Racing: il costruttore giapponese non ha mai equiparato il passo della 499P, perdendo per di più l’auto di punta, la GR010 Hybrid #8 di Buemi/Hartley/Hirakawa a quattro ore dalla fine. Uscendo dai box qualcosa è andato storto sull’anteriore destra, il cui dado si è staccato producendo prima una foratura e poi il distaccamento totale dello stesso pneumatico, fatto che ha costretto Hirakawa a procedere per un giro intero su tre ruote. Meglio è andata alla #7 di Conway/de Vries/Kobayashi, sesta al traguardo nonostante un evidente squarcio sulla fiancata sinistra rimediato ad inizio gara e uno stop&go di 20″ arrivato ieri sera per una marcata violazione del limite di velocità ai box.
Kobayashi ha chiuso la gara dietro alla Cadillac-Jota #12 di Stevens/Nato/Lynn e davanti alla Porsche Penske #5, in testa nei primi minuti salvo poi restare bloccata nella pancia della classifica dopo aver scontato un drive-through. Christensen/Andlauer/Jaminet hanno così chiuso appena davanti alla gemella #4 di Wehrlein/Tandy/Nasr, impegnati esclusivamente a Le Mans e capaci di artigliare la top10 battendo di 40 secondi la Cadillac #38 di Bourdais/Button/Bamber.
DELUSIONE BMW-WRT
Epilogo disastroso per BMW e WRT, stabilmente in Top10 con entrambe le M Hybrid V8 fino a circa due ore dalla fine, quando sia la #15 di Marciello/Magnussen/D. Vanthoor che la #20 di Frijns/Rast/S. van der Linde sono state portate all’interno dei rispettivi garage, chiudendo nel peggiore dei modi la seconda avventura della LMDh bavarese alla 24 Ore di Le Mans. La #20 stata fermata da un problema al motore, mentre la #15 ha accusato una noia al sistema di raffreddamento dell’ibrido.
Le problematiche BMW hanno consentito ad Alpine di riprendersi da una gara alquanto difficile, condizionata da sbavature in pista e in pit lane, come le quattro penalità prese tra la #35 e la ##36 per eccesso di velocità ai box. Proprio la #35 di Habsburg/Milesi/Chatin ha conquistato l’ultimo posto della zona punti, con la #36 del trio Schumacher/Makowiecki/Gounon 11^ ad un giro di ritardo dai compagni di box.
INTER EUROPOL NEUTRALIZZA LA PENALITÀ E BATTE VDS PANIS IN LMP2
La vittoria della classe LMP2 è stata decisa nell’ultima mezz’ora da un colpo di scena: Nick Yelloly, leader di classe sulla Inter Europol #43, ha oltrepassato i limiti ai box ricevendo un drive through che ha fatto tremare la squadra polacca. VDS Panis Racing, in gara con Perera/Masson/Gray, ha per un attimo sognato il successo, ma Yelloly ha ripreso la posizione in pista passando l’Oreca del team di Olivier Panis prima delle chicane Ford, involandosi verso la vittoria insieme a Dillmann e Smiechowski. Ottimopodio di classe per Iron Lynx-Proton con Capietto/de Gerus/J. Ried, mentre nella Pro-Am il successo è andato a Louis Deletraz, Dane Cameron e PJ Hyett, che hanno raccolto per primi la bandiera a scacchi con i colori del team AO by TF Sport.
SUCCESSO PORSCHE MANTHEY IN LMGT3, AF CORSE A PODIO
Nella LMGT3 non c’è stata assolutamente storia nelle ultime ore, controllate da Richard Lietz sulla Porsche Manthey 1st Phorm #92. L’austriaco ha così conquistato il sesto successo di classe nella 24 Ore di Le Mans, accompagnato sia dal nostro Riccardo Pera, concreto e velocissimo, sia dal bronze Ryan Hardwick. Il secondo posto ha consolato Ferrari AF Corse, in piazza d’onore con Alessio Rovera, Simon Mann e Francois Heriau, autori di una prestazione molto solida che gli ha permesso di regolare negli ultimi stint la Corvette #81 gestita da TF Sport, risalita nel corso della gara. Mattia Drudi ci ha provato in tutti i modi a salire sul podio, ma alla fine il romagnolo del team Aston Martin The Heart of Racing si è accontentato della quarta piazza, condivisa con Ian James e Zacharie Robichon.
Come raccontato durante la gara, niente da fare per la BMW-WRT di Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahmad al Harthy, a lungo al comando nella prima metà di gara prima di accusare un problema elettrico culminato con il ritiro a più o meno 13 ore dalla fine.