WEC | Bahrain: Kobayashi riporta Toyota in Pole, Giovinazzi unico Ferrari in Top10. Estre ultimo

Nov 7, 2025

Matteo Pittaccio

Ad un anno dall’ultima Pole Position nel WEC, ottenuta proprio in Bahrain, Toyota Gazoo Racing è tornata a monopolizzare la prima fila grazie al miglior tempo di Kamui Kobayashi sulla GR010 #7, il più rapido in 1:46.826, con il pilota e Team Manager giapponese seguito a breve distanza dal compagno Brendon Hartley. Una grande gioia per TGR in una stagione che, avara di podi e soddisfazioni, ha finalmente regalato qualche sorriso. Terzo e quarto posto per le Peugeot di Jakobsen e Vergne, mentre tra i contendenti al titolo piloti è la Cadillac Jota #12 a svettare con il quinto posto di Alex Lynn. Antonio Giovinazzi è stato l’unico pilota Ferrari in grado di superare la Q1, qualificandosi al settimo posto a fronte dell’11° e 12° di Fuoco e Kubica. Qualifica da dimenticare per Kevin Estre, ultimo con la Porsche Penske #6

TOYOTA BATTE PEUGEOT, GIOVINAZZI FA LA DIFFERENZA

Il pacchetto tecnico Toyota Gazoo Racing, di per sé adatto alla pista e per l’occasione libero di qualche kg, ha dato a Kobayashi e Hartley gli strumenti giusti per prevalere nelle ultime qualifiche dell’anno e della GR010 attuale, pronta a cedere il passo alla versione evo. Le Hypercar giapponesi hanno regolato entrambe le Peugeot, al terzo e quarto posto con Malthe Jakobsen e Jean-Eric Vergne, dopo i quali i ritardi aumentano nettamente. Le 9X8 hanno contenuto il distacco entro i quattro decimi, lievitati a ben sette passando al quinto posto, artigliato da Alex Lynn sulla Cadillac Jota #12, obbligata a vincere e sperare nel miracolo sportivo per portare a casa il titolo piloti. Nella prima sessione Aston Martin ed il team THOR hanno dato ottimi segnali stampando il primo e secondo tempo, ma nella Hyperpole Sorensen (6°) e Gunn (9°) non sono riusciti a ripetere i tempi.

Come anticipato in apertura, la sola Ferrari 499P ad acquisire il pass per la Hyperpole è stata la #51 di Antonio Giovinazzi, il cui settimo posto finale ha messo l’equipaggio leader del Mondiale Piloti in una posizione di controllo, da mantenere saldamente durante le otto ostiche ore di gara. Il pugliese ha contenuto il distacco dalla vetta entro il secondo, mettendo la Ferrari #51 appena davanti alla Porsche Penske #5 di Julien Andlauer, bravo a tenere a galla il marchio tedesco in una qualifica difficile per molti.

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Fonte: Ferrari Hypercar WEC – X

FUOCO E KUBICA ELIMINATI, ESTRE ULTIMO SULLA PORSCHE #6

Tanti, infatti, gli eliminati di lusso nel primo segmento, a partire dalla Ferrari #50 di Antonio Fuoco, 11° davanti alla AF Corse #83 guidata da Robert Kubica, passando per Bamber sulla Cadillac Jota #38 – 14° in mezzo alle due Alpine – e finendo con la Porsche Penske #6 di Kevin Estre, addirittura 18° ed ultimo classificato. Un po’ come al Fuji, il francese ha cestinato il primo tentativo a causa di un bloccaggio in curva uno, provando il tutto per tutto nei giri successivi senza però centrare l’obiettivo Top10, raggiunto invece da Julien Andlauer sulla 963 gemella. Estre, Laurens Vanthoor e Campbell saranno così costretti ad una prima parte di gara all’arma bianca, come già accaduto peraltro a Le Mans e in Giappone, per avvicinarsi alle posizioni di vertice e infastidire la Ferrari #51 nella lotta al titolo piloti.

Qualifica a doppio volto per BMW, al decimo posto con la M Hybrid V8 #15 affidata a Dries Vanthoor e solo 16^ con la #20 di Sheldon van der Linde, autore di un bloccaggio simile a quello di Estre. In affanno Alpine, almeno in qualifica. La squadra francese, fresca della vittoria al Fuji, ha fallito l’obiettivo Hyperpole e domani partirà al 13° e 15° posto con la #36 e la #35.

SECONDA POLE PER LEXUS-AKKODIS, GIOIA MERCEDES-IRON LYNX

Lexus ha avuto la meglio nella caccia alla Pole Position in LMGT3, con un Finn Gehrsitz capace di fermare il cronometro sul tempo di 2:016.661 a bordo della RC F #78, che così ha conquistato la seconda partenza dal palo del 2025. A tre decimi dalla GT3 preparata da Akkodis ASP hanno trovato posto le Mercedes-AMG di Iron Lynx: seconda piazza per la #60 di Lorcan Hanafin, seguito a pochi millesimi dalla #61 di un Lin Hodenius che conferma i sorrisi nel garage della squadra italiana. Ancora Lexus al quarto posto, ottenuto dalla #87 di Clemens Schmid, poi la BMW-WRT #31 di Timur Boguslavskiy, l’Aston Martin-THOR #27 di Zacharie Robichon ed il nostro Gianmarco Levorato, settimo sulla Ford Mustang #88 di Proton Competition.

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Fonte: Akkodis ASP – X

E i contendenti al titolo come sono andati? Il venerdì di Sakhir si è rivelato molto amaro per due squadre su tre: nello specifico, le Corvette di TF Sport e la Porsche Manthey #92 sono state eliminate nella prima sessione, con la sola Ferrari 296 #21 di AF Corse a superare il taglio qualificandosi alla Hyperpole con François Heriau. La stessa macchina è poi passata nelle mani di Simon Mann, che nei 12 minuti disponibili ha messo a segno l’ottavo tempo, precedendo di tre decimi la BMW-WRT #46 di Valentino Rossi. Considerando il rapporto potenza-peso dato dal BoP, questa prestazione fa ben sperare il team di Amato Ferrari in ottica classifica.

CORVETTE FUORI DAI DIECI, PORSCHE FANALINO DI CODA

Quanto ai delusi, Ben Keating ha raccolto la bandiera a scacchi in 11^ posizione al volante della Chevy #33, mentre Tom van Rompuy si è accontentato di un mero 14° posto, spiegando che TF Sport abbia deciso di modificare la messa a punto focalizzandosi sulla gara e, di conseguenza, sacrificando il giro secco. Ancor più attardate le Porsche, appesantite di 20 kg questo fine settimana: Manthey dovrà difendere la prima posizione in campionato partendo dalla 17^ e penultima posizione, con Hardwick staccato di un secondo e mezzo dal miglior tempo della Q1.

L’americano ha battuto solamente la Porsche delle Iron Dames, ultima con Celia Martin, uscita di pista durante le FP3. Le due 911 GT3 R hanno chiuso la sessione alle spalle anche della Ferrari 296 AF Corse di Thomas Flohr, rientrato ai box a metà turno per un problema tecnico. Lo svizzero è tornato in pista, ma non ha avuto la possibilità di migliorare la prestazione.

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