A Spa-Francorchamps Ferrari appone la firma sulla terza Pole Position consecutiva nel WEC 2025, dominando le qualifiche della 6 Ore, posizionando le tre 499P davanti a tutti e arpionando una storica tripletta. 1:59.617, questo il tempo record stampato da Antonio Fuoco sulla Hypercar #50, più veloce di tre decimi rispetto alla #83 di Robert Kubica e di quasi sei nei confronti di Antonio Giovinazzi, che ha così ripagato il team del lavoro fatto per riparare la macchina dopo l’incidente occorso nelle FP2.
Per Fuoco la Pole di Spa, quinta della carriera, rappresenta il miglior modo per mettere alle spalle il complicato fine settimana di Imola, partendo da una posizione decisamente ideale per cercare di bissare il successo di Lusail con al fianco Miguel Molina e Nicklas Nielsen. Dalle FP3 alla Hyperpole Fuoco non ha mai lasciato il primo posto e, a coronamento di un venerdì speciale, si aggiunge il punto bonus della Pole Position.
Peugeot, Cadillac e Alpine hanno provato nell’ordine a spezzare la tripletta Ferrari, avvicinandosi sotto il profilo cronometrico alla #51 di Giovinazzi, autore di un’uscita di pista a Les Combes, senza però avere la meglio. Ottimo quarto posto, comunque, per Peugeot con la #94 affidata al pilota di casa Stoffel Vandoorne, seguito dalla Cadillac-Jota #12 di Alex Lynn e dalla Alpine #36 di Mick Schumacher, tutti racchiusi nel fazzoletto di un decimo. Poco più staccata l’altra 9X8, la #93 di un Jean-Eric Vergne che, almeno in qualifica, dimostra che la Hypercar francese possa dire finalmente la sua su un asfalto più liscio del passato.
Più indietro BMW, supportata ufficialmente dal team belga WRT: solamente Robin Frijns (M Hybrid V8 #20) ha agguantato la Top10 siglando l’ottavo tempo, mentre Raffaele Marciello è stato eliminato nella prima sessione, chiusa all’11° posto.
PORSCHE E TOYOTA SPROFONDANO
Non può che definirsi un disastro la qualifica di Spa per Porsche e Toyota. Le 963 del Team Penske, guidate da Kevin Estre (#6) e Julien Andlauer (#5), si sono fermate al 12° e 13 posto, accusando quasi un secondo e mezzo di ritardo dalla Ferrari #50 di Antonio Fuoco, il più rapido della Q1. Da segnalare il rischio di Estre nei minuti finali, quando il Campione del Mondo in carica è finito lungo in uscita dalla chicane Campos perdendo anche un pezzo della propria LMDh.
Ancora peggio è andata a Toyota, addirittura relegata al 15° e 16° posto nella stessa pista in cui fino a due anni fa la GR010 ha dominato. Eloquente l’espressione di un Kamui Kobayashi (pilota ma anche manager del team) che, appena sceso dalla macchina, ha affermato che il problema non sia la prestazione, lasciandosi andare ad un sorriso sarcastico.
Paradossalmente, le Aston Martin Valkyrie, alla terza gara nel WEC, non hanno registrato tempi così lontani dalle Toyota, con la #007 di Tincknell (autore di un fuori pista a fine turno) e la #009 di Riberas staccate di circa mezzo secondo.
PRIMA POLE LEXUS NEL WEC, BENE FORD
Grande acuto per Lexus-Akkodis ASP nella Hyperpole della classe LMGT3: a Spa Finn Gehrsitz ha registrato il miglior tempo in 2:17.732 al volante della RC F #78, regalando al marchio la prima Pole Position nel WEC. L’equipaggio, secondo in campionato alle spalle della Corvette #33, sta gareggiando con 18 kg di zavorra dovuti al Success Handicap, ma ha comunque piegato la concorrenza, a partire dalla Aston Martin #10 targata Racing Spirit of Leman, portata in prima fila da Eduardo Barrichello allo scadere del tempo.
Ottima prova da parte delle Ford preparata da Proton Competition, capaci di monopolizzare la seconda fila con la #77 di Ben Tuck e la #88 affidata nella Hyperpole al nostro Gianmarco Levorato. Lexus e Ford hanno indiscutibilmente fatto valore le proprie doti, accentuate dai parametri del BoP, dimostrandosi molto competitive nel primo e terzo settore, zone in cui conta la velocità massima.
FERRARI 5^ E 7^, ROSSI È 9°
Restando in Italia, Ferrari e AF Corse hanno portato entrambe le 296 in Top10, qualificandosi al quinto posto con Francesco Castellacci (#54) e al settimo con Simon Mann (#21), divisi dalla Aston Martin-Heart of Racing Team portata in sesta casella da Zacharie Robichon.
Più di un secondo di ritardo, invece, è stato accumulato da Riccardo Pera, vincitore a Imola con Lietz e Hardwick, la cui Porsche-Manthey #92 domani partirà in ottava posizione, appena davanti alla BMW-WRT #46 di Rossi, van der Linde e Al Harthy. Il pilota di Tavullia ha vissuto una Hyperpole abbastanza ostica, finendo anche fuoripista a Paul Frère. In generale non sembra una situazione ideale per la M4, depotenziata e appesantita di 11 kg, considerando che anche la #31 abbia faticato chiudendo la qualifica al 12° posto.
MALE CORVETTE E MCLAREN
Piuttosto negativa la qualifica di Ben Keating, leader in LMGT3 con la Corvette-TF Sport #33 condivisa con Johnny Edgar e Daniel Juncadella. L’amatore americano si è fermato al 17° posto, il penultimo in griglia, staccato di ben due secondi dalla Ferrari #21 di Heriau, il più rapido della prima sessione. Gara di rimonta, quindi, per i capo-classifica del trofeo GT3, peraltro rallentati da un Success Handicap che assegna 36 kg di zavorra alla Chevy #33.
Affanno nel giro secco evidente anche in McLaren, con le due 720S GT3 Evo di United Autosports costrette ad accontentarsi del 14° e 16° posto, ottenuti rispettivamente da Darren Leung sulla #95 e James Cottingham sulla #59, auto a cui il Success Handicap ha attribuito 18 kg in virtù del podio di Lusail e del 3° posto in campionato.
Nel corso del primo turno è sceso in pista Stephen Grove, ieri a muro all’Eau Rouge-Raidillon. La Mercedes #61 di casa Iron Lynx è stata prontamente sistemata dal team di Andrea Piccini, riuscendo quantomeno a partecipare alla sessione, chiusa al 18° ed ultimo posto.
Completate le Qualifiche ora è tempo di ragionare in vista della gara. Appuntamento con la 6 Ore di Spa, terzo round del WEC 2025, domani alle ore 14:00, live su Sky Sport 256 ed Eurosport.