Il Gran Premio di Monaco ha confermato le difficoltà di Red Bull su circuiti lenti e tortuosi, dove il sorpasso è quasi impossibile nonostante i tentativi regolamentari di ravvivare la gara. Max Verstappen ha chiuso al quarto posto, Yuki Tsunoda è scivolato dal 12° al 17° posto, mentre il team principal Christian Horner ha sottolineato la necessità di adattarsi ai cambiamenti in vista del prossimo appuntamento a Barcellona, dove entrerà in vigore la direttiva sulle ali anteriori.
Verstappen: “Monaco non era la nostra pista”
Max Verstappen ha offerto una valutazione lucida del weekend monegasco, riconoscendo le limitazioni della RB21 su un tracciato che non si adatta alle sue caratteristiche. Il campione del mondo, a seguito di un anonima quarta posizione, in merito alla strategia di rimanere fuori a lungo fino all’ultimo giro ha dichiarato: “Non è stata la gara più emozionante per me oggi. Alla fine siamo rimasti fuori ad aspettare, dato che avevo un enorme distacco dietro di me, quindi eravamo liberi di fare quello che volevamo con il nostro ultimo pit stop. Non avevamo nulla da perdere; le gomme erano piuttosto vecchie e non potevamo spingere troppo, ma avevamo un grande distacco dietro. Abbiamo semplicemente continuato a vedere se avremmo avuto fortuna con la safety car o una bandiera rossa. Abbiamo fatto tutto bene e non c’era molto altro che avremmo potuto fare per cambiare il risultato.”
Verstappen ha poi sottolineato l’importanza cruciale delle qualifiche a Monaco, a causa del fatto che le opportunità di sorpasso in gara sono minime: “Le qualifiche sono super importanti. Normalmente, quando non succede nulla di male, ovviamente, non si supera davvero. E se si fanno solo pit stop normali, allora, sì, si mantiene la posizione e questo è esattamente ciò che è successo oggi. Non penso che avessimo anche il ritmo per lottare con i ragazzi davanti perché ogni volta che cercavo di stare con loro, le mie gomme si consumavano un po’ troppo e soffrivano un po’ troppo di graining. Ma, sì, P4 è sicuramente il massimo che potevamo fare.” Riflettendo sulla strategia a due soste imposta dal regolamento, l’olandese ha aggiunto: “Nel complesso, il formato a due soste non ha cambiato molto per me, è una lotteria su ciò che accadrà nella gara poiché è impossibile sorpassare qui. Non si spinge la macchina al limite poiché non si può superare l’auto, quindi non abbiamo imparato molto dalla macchina oggi. Non è stata la gara più emozionante e mi sono sentito abbastanza neutro. Questa non è la nostra pista, è semplice così e non è fatta per la nostra macchina. A Barcellona dovremmo essere in grado di correre di più, quindi vedremo cosa succede nell’ultima gara del triple-header.”

Tsunoda: “Weekend frustrante. Risultato in gara viziato da una qualifica non all’altezza da parte mia”
Yuki Tsunoda, d’altra parte, ha vissuto un fine settimana difficile, iniziato con una promettente nona posizione nelle FP3, ma conclusosi con un deludente 17° posto in gara. Il pilota giapponese ha ammesso le proprie responsabilità: “È stato un weekend frustrante per me nel complesso, ma non c’era molto che potessi fare diversamente in gara, dipende da me qualificarmi meglio. Sicuramente non mi sono aiutato sabato e non ho aiutato il mio team. Se ti qualifichi così indietro, non puoi aspettarti molto dalla tua gara qui e hai creato quella situazione.” Tsunoda ha descritto la sua gara come una delle più lunghe mai vissute, evidenziando la difficoltà di trovare ritmo quando si è bloccati nel traffico: “Non è successo molto nella mia gara a parte Pierre che si è schiantato contro di me. Ero bloccato in molto traffico e sembrava la gara più lunga di sempre. Monaco non è divertente quando sei semplicemente seduto o guidi da solo, non puoi creare il tuo ritmo quando sei bloccato dietro le persone.”

Horner: “abbiamo limitato i danni, ora pensiamo a Barcellona”
Il team principal Christian Horner ha riconosciuto le difficoltà previste a Monaco, sottolineando l’importanza di limitare i danni in un circuito storicamente sfavorevole per Red Bull. Infatti, Verstappen ha perso solo 3pt dal leader del mondiale, Oscar Piastri: “Sapevamo che Monaco non sarebbe stato il nostro circuito più forte. Abbiamo ancora molta strada da fare in questo campionato. La scorsa settimana a Imola la macchina ha funzionato bene e ora torniamo su circuiti con più curve veloci. Inoltre, il cambiamento di regolamento riguardante le ali anteriori entrerà in vigore la prossima settimana in Spagna. Potrebbe non avere alcun impatto sull’equilibrio, ma avrà sicuramente un effetto.” Il team principal della Red Bull ha anche spiegato la strategia adottata con Tsunoda, che inizialmente sembrava promettente: “Per Yuki abbiamo fatto l’inverso di Max e lo abbiamo fatto fermare al primo giro, inizialmente sembrava che ne avrebbe tratto un beneficio significativo, ma poi tutti hanno iniziato a guidare estremamente lentamente, giocando con le loro tattiche. Era praticamente sullo stesso set di pneumatici per tutta la gara e ha fatto i suoi giri più veloci alla fine, quando finalmente ha avuto un po’ di aria pulita, ma a quel punto era fatta; una giornata estremamente difficile per lui oggi.” Guardando avanti, Horner ha espresso fiducia nelle prossime gare, in particolare a Barcellona: “Quindi, oggi abbiamo limitato i danni. Abbiamo ceduto solo tre punti a Oscar, il leader del Campionato, e andiamo a Barcellona entro una vittoria in gara (25pt), e questo era l’obiettivo da raggiungere con questa nuova direttiva”. Direttiva che per Red Bull, secondo quanto raccolto da AutoRacer nelle settimane precedenti, nonostante le dichiarazioni ufficiali, dovrebbe colpire McLaren.



