Verstappen sbaglia ma limita i danni: Red Bull paga il prezzo del set-up estremo

Lug 8, 2025

Mattia Barzaghi

La gara di Silverstone è stata segnata da caos e imprevedibilità, complice la pioggia che si è abbattuta sul circuito nel cuore della corsa. A farne le spese è stata la Red Bull, con Max Verstappen solo quinto al traguardo e Yuki Tsunoda ultimo. L’olandese e Christian Horner analizzano le difficoltà del weekend: dalla scelta di set-up al testacoda in ripartenza, fino alla penalità inflitta a Piastri, che secondo il team principal avrebbe dovuto essere applicata anche in Canada.

Red Bull spiazzata dalla pioggia: il rischio di set-up non ha pagato

Il Gran Premio di Silverstone ha messo a dura prova i piloti e le squadre a causa del continuo mutamento delle condizioni meteorologiche. In condizioni miste, la squadra che ha prevalso è stata la McLaren che, grazie all’ottima meccanica della MCL39, è sempre riuscita a mantenere nella finestra di funzionamento corretta le gomme intermedie rispetto al resto della griglia, che è risultato in alcuni momenti oltre due secondi a giro più lento.

Verstappen

In casa Red Bull non è stata certamente la corsa che ci si auspicava. Ricordiamo, infatti, che questo weekend entrambe le vetture hanno montato un’ala posteriore da medio-basso carico per sopperire al sottosterzo nel lento che si è palesato più volte nelle FP1 in cui c’era montata un’ala più carica. La scelta aveva pagato in qualifica, dato che l’olandese è riuscito ad ottenere la sua 44esima pole position con più di un decimo di vantaggio sulla concorrenza. Negli ultimi anni a Silverstone un assetto da medio-basso carico ha infatti quasi sempre pagato in qualifica. Ricordiamo per esempio il quarto posto di Leclerc nel 2020 su una SF-1000 in assetto stile Monza. Verstappen ha potuto infatti fare la differenza all’entrata dello ‘snake’ del settore centrale, come pochi altri sanno fare, e su tutti gli allunghi, potendo quindi contenere agevolmente le perdite delle curve a media velocità.

Verstappen: “RB21 inguidabile in queste condizioni, non riuscivo a trovare bilanciamento”

Tuttavia, la scelta di set-up estrema è stata pagata, e non poco, in gara. La partenza è stata effettuata su gomma intermedia e dopo pochi giri la McLaren di Piastri ha sopravanzato l’olandese che faticava a mantenere il passo, in aggiunta ad un degrado maggiore sulle proprie coperture. Tant’è che durante la gara Max è intervenuto via radio descrivendo la sua RB21 come ’inguidabile’: “Non sapevo cosa aspettarmi, ma è stato molto difficile dal primo giro in poi. Il bilanciamento tra curve ad alta velocità e a bassa velocità era molto difficile da trovare. Non riuscivo davvero a trovare un buon equilibrio. Inoltre penso che stavamo degradando le gomme eccessivamente rispetto alla concorrenza, soprattutto rispetto alla McLaren. Ancora una volta, loro erano su un altro livello”.

GP Gran Bretagna 2025

La maggior parte degli addetti ai lavori è rimasta stupita dalla scelta di set-up fin dal sabato, anche se in casa Red Bull erano relativamente tranquilli. Tuttavia, la pioggia della domenica ha rovinato i piani. “Abbiamo essenzialmente messo a punto l’auto ai livelli di Monza in termini di carico aerodinamico. Ciò si basava sulla nostra previsione che ci potrebbe essere una probabilità del 20% di pioggia domenica mattina, ma che le condizioni asciutte avrebbero prevalso dopo. E non credo che nessuna delle previsioni che abbiamo visto indicasse che la pioggia sarebbe stata così forte o così tardi, ha spiegato il team principal Christian Horner.

Horner sulla penalità di Piastri: “Se hanno penalizzato questa situazione, avrebbero dovuto fare altrettanto in Canada con Russell”

Un episodio curioso si è verificato nel primo terzo di gara. Al giro 18 è entrata in pista la Safety Car a causa dell’impatto di Hadjar contro le barriere. Al giro 21, quando la vettura di sicurezza ha spento le luci, Oscar Piastri – leader della corsa – ha frenato bruscamente, costringendo Max Verstappen a una manovra evasiva. Un’azione che ha ricordato, seppur con importanti differenze (velocità più basse, accelerazioni ridotte e luci della Safety Car ancora accese), quanto avvenuto in Canada tra Russell e Verstappen. In questa occasione, l’australiano ha ricevuto una penalità di 10 secondi, una decisione che l’olandese non ha condiviso: “Personalmente mi è successo due volte uno scenario simile. Trovo solo strano che, all’improvviso, Oscar sia il primo a ricevere 10 secondi per questo.”

Red Bull Horner

Diversa la reazione di Christian Horner, che non si è detto sorpreso per la sanzione inflitta a Piastri, bensì per la mancata coerenza nei confronti di Russell in Canada – un episodio che avrebbe potuto cambiare l’esito di quella gara: “Non mi ha sorpreso vedere Piastri penalizzato. Era quello che tutti ci saremmo aspettati. A essere onesti, è stato forse più sorprendente che Russell non abbia ricevuto una penalità a Montreal.”

Il testacoda di max e la piccola rimonta nonostante un passo “preoccupante”

In ogni caso, quando Piastri ha dato lo strappo, in uscita da Stowe Verstappen ha perso il controllo della vettura, finendo in testacoda e scivolando fino alla decima posizione. Alla domanda se il rallentamento dell’australiano avesse influito o meno sull’episodio, il campione del mondo in carica ha escluso ogni collegamento: “Non credo abbia influito. Ho semplicemente provato ad andare sull’acceleratore, ma la macchina era già difficile da guidare fino a quel momento. Stavamo solo cercando un buon ritmo e la perdita di aderenza mi ha colto di sorpresa con gomme fredde.”

Secondo Verstappen, il testacoda non ha avuto così tanta influenza sul passo gara deficitario mostrato nel resto della corsa. Il classe 1997 ha infatti impiegato diversi giri per superare le vetture davanti a sé, in particolare la Williams di Albon: “Il mio errore ha reso tutto un po’ più difficile. Ma anche quando ero dietro in P10 non avevo davvero il ritmo per andare avanti, il che era un po’ preoccupante”.

Mantenere la calma in questa situazione è stata la chiave per Verstappen, il quale ha rimontato fino alla quinta posizione limitando così, in parte, i danni nonostante tutte le difficoltà: “Siamo rimasti calmi e siamo rimasti fuori il più a lungo possibile con le intermedie. Questa è stata di nuovo la chiamata giusta, che ci ha portato a finire quinti. Col senno di poi, penso sia stato probabilmente il massimo risultato possibile, viste tutte le difficoltà affrontate.”

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