A Singapore debutta il giubbotto refrigerante, ecco come funziona!

Ott 3, 2025

Piergiuseppe Donadoni

La Formula 1 si prepara a uno dei weekend più impegnativi della stagione: il Gran Premio di Singapore è infatti uno dei banchi di prova più estenuanti dell’anno dal punto di vista climatico e che è stato ufficialmente classificato dalla FIA nelle scorse ore come una gara “a rischio caldo”. La decisione non è casuale: le previsioni parlano di oltre 31 gradi accoppiati alla classica umidità soffocante tipica del clima equatoriale.

A Singapore debutteranno i giubbotti (gilet) refrigeranti per i piloti 

In base alle novità regolamentari introdotte quest’anno, per la prima volta, un fine settimana è stato quindi segnalato come ‘pericoloso’ per i possibili colpi di calore che potranno colpire i piloti. Ogni squadra sarà obbligata a installare all’interno dell’auto tutti i componenti (peso attorno ai 2 kg) necessari per raffreddare la miscela di aria, l’acqua o una soluzione di cloruro di sodio, cloruro di potassio o glicole propilenico che circolerà all’interno di speciali gilet refrigeranti. Tuttavia, i piloti non avranno l’obbligo di indossarli. Sarà una scelta personale e la scelta di non indossarlo comporterà una extra zavorra in più per il team di 500 grammi per equiparare il peso a chi invece lo indosserà.  “Se non lo indossiamo dobbiamo installare della zavorra in più, quindi tantovale utilizzarlo” ha fatto sapere Nico Hulkenberg. Per questo, ci si aspetta che la maggior parte, se non tutti i piloti lo indosseranno.

La necessità di avere una sorta di aria condizionata all’interno degli abitacoli moderni di F1 è nata nel 2023, quando il Gran Premio del Qatar lasciò immagini impressionanti, con Esteban Ocon costretto a vomitare nel casco, Logan Sargeant che si ritirò per sfinimento e diversi piloti in condizioni critiche al termine della corsa. Allora, la Federazione decise di prevenire situazioni simili e ha studiato con l’azienda Chillout Motorsport una soluzione, che per ora è provvisoria ma diverrà definitiva soprattutto nell’installazione dal prossimo anno. 

Parte frigorifera: non c’è una soluzione unica e una posizione di installazione definita

Il sistema di raffreddamento che sarà installato in questo fine settimana sarà composto principalmente da due elementi principali: la parte frigorifera e il giubbino che i piloti indosseranno al di sotto della loro tuta. Riguardo a quest’ultimo, la soluzione è chiaramente ignifuga per rispettare i duri criteri di sicurezza dell’attuale F1 e presenta addirittura oltre 40 m di tubazioni dove circola un liquido raffreddato a 15°C grazie all’evaporatore del circuito frigorifero. Riguardo invece alla parte frigorifera, è importante sottolineare che la FIA concede chiaramente la possibilità di utilizzare un processo continuo di raffreddamento, come quello di un classico frigorifero di casa (deve asportare almeno 200W di calore sul pilota) ma anche l’utilizzo un sistema che utilizza energia termica (pre)immagazzinata con almeno 1.1MJ di energia a disposizione. Non è un caso che Ollie Bearman, nel media day di Silverstone, abbia sottolineato i problemi di “scioglimento” del refrigerante. “E’ una soluzione che sarà utile. L’unico problema è che potrebbe sciogliersi troppo velocemente, e allora circolerebbe nel giubbino solo acqua calda che probabilmente ci scalderebbe di più rispetto al semplice fatto di non indossare il gilet” ha fatto sapere il giovane pilota inglese. Chiaramente, se il circuito frigorifero funzionasse con la prima soluzione, il compressore servirebbe alimentarlo con dell’energia elettrica, che non sarà quella recuperata in frenata dall’MGU-K o in rigenerazione dell’MGU-H, bensì sarà installato un pacco batterie ad hoc dal peso extra. Da qui l’aumento di peso minimo delle vetture che sarà di 5 kg, con un funzionamento del sistema di refrigerazione che potrà raggiungere senza problemi l’ora e mezza secondo un team contattato.

Non essendoci un vero supplier, ogni team si è progettato un proprio case e una propria soluzione per posizionare il sistema dove c’è spazio, visto che è un macrocomponente non pensato all’atto della progettazione di queste monoposto. Quindi, per quanto riguarda la posizione di installazione, la FIA ha lasciato ampia libertà, in attesa che una soluzione definitiva e integrata debutti sulle vettura agili 2026: ci sarà quindi chi installerà il sistema nel muso (davanti alla pedaliera), chi nella parte anteriore delle pance e chi nella zona del cockpit. Concludendo, è comunque importante sottolineare che George Russell e Alex Albon hanno già utilizzato in Arabia Saudita il gilet refrigerante, pur non essendo obbligatorio installare il sistema in quel GP. “L’ho notato subito l’effetto positivo perchè credo che il mio corpo in gara fosse a circa 16 °C, il che è piuttosto piacevole quando si è in un abitacolo con una temperatura di oltre 50 °C.” aveva affermato il pilota inglese dopo aver conquistato la seconda posizione.

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