Tra i due litiganti, il terzo fa Pole: è solo Sprint Shootout, ma con la prima posizione di ieri Verstappen ha dato un segnale importantissimo in ottica Mondiale. Il tracciato texano era attesa come una tappa fondamentale che poteva dare indicazioni più veritiere su una pista completa e il binomio Red Bull – Verstappen ha risposto presente alla prima occasione. La sorpresa più grande è indubbiamente la quarta posizione di Nico Hulkenberg, l’unico in grado di avvicinarsi ai primi tre nel complicato terzo settore del circuito americano, e si è messo alle spalle i rivali diretti di Aston e Williams insieme alle due Mercedes e Ferrari. Non ha fine il momento no della Rossa, protagonista di due weekend molto negativi a Baku e Singapore e di fronte alla concreta possibilità di dover lottare nella seconda metà della zona punti questo weekend: Leclerc e Hamilton hanno entrambi concordato sulla mancanza di velocità pura ad Austin dove l’anno scorso Ferrari aveva vinto, battendo comodamente McLaren e Verstappen. Cosa ci ha detto la prima sessione competitiva del weekend?
Verstappen fa la differenza sui papaya: terzo settore da capogiro in SQ3, McLaren con le spalle al muro?
In SQ1 e SQ2, McLaren ha mostrato di essere leggermente più competitiva con Norris, primo in entrambe le sessioni grazie a un tempo irraggiungibile per Verstappen nel terzo settore: in particolare nel tratto dei due ferri di cavallo il delta tra i due si allargava con la RB21 più in difficoltà sugli pneumatici. “Eravamo leggermente dietro alla McLaren nella Q1, leggermente dietro alla McLaren nella Q2: un decimo, un decimo e mezzo. Sapevamo che sarebbe stata una lotta all’ultimo sangue”, ha ammesso Laurent Mekies al termine della sessione. Una volta montate le soft in SQ3, Verstappen ha cambiato lo spartito: una migliore gestione della prima parte del giro ha consentito al campione del mondo in carica di poter sfruttare al meglio l’extra grip della mescola C4 in tutto il terzo settore, dove ha fatto segnare il miglior tempo, prendendosi la Pole. Stupiscono in particolare i passaggi in curva 15 e curva 20 (l’ultima) dove si nota una differenza cruciale rispetto a Norris.
È da notare l’assenza di Piastri nella lotta per la prima posizione che ha coinvolto il suo compagno di squadra e Verstappen: l’australiano è in un trend negativo da qualche gara e il vantaggio in classifica si sta riducendo nei confronti di entrambi i rivali. Ad Austin il numero 81 ha sempre fatto fatica a trovare il miglior ritmo – come succedeva a Barcellona e Zandvoort, dove quest’anno è riuscito a vincere. McLaren nel corso del 2025 ha sempre faticato maggiormente nelle Sprint Shootout del venerdì, conquistando una sola delle quattro Pole Position; generalmente le prestazioni migliorano tra venerdì e sabato, ma i distacchi ridotti impediscono di fare pronostici sul giro secco. La squadra di Andrea Stella ora deve iniziare seriamente a considerare il fattore Verstappen all’interno dei propri calcoli, ma la situazione è complessa: il pilota su cui Woking ha investito tante risorse in molti anni deve recuperare punti sul compagno, allo stesso tempo gestendo il proprio vantaggio sul pilota più in forma dell’ultimo mese e mezzo. Questa RB21 migliorata anche nei tratti più lenti e tecnici e competitiva in una gamma più ampia di tracciati è sufficiente per inserire Verstappen in questa lotta Mondiale dove il peso dei piloti si sta facendo sentire. “Al momento posso confermare che daremo a entrambi i piloti le stesse opportunità per provare a vincere il mondiale piloti”, sono state le parole di Zak Brown.
Ferrari non solo dietro Mercedes: Hulkenberg stupisce tutti, la Rossa è in un tunnel
Il fine settimana in casa Ferrari è iniziato con un risultato che in pochi potevano immaginare: il confronto con i primi è a senso unico dalla prima all’ultima curva, perché la SF-25 non è competitiva in alcun tratto del Circuito delle Americhe. L’impressione è quella di vedere una macchina con poco grip e troppo drag per recuperare il tempo perso, non difficile da guidare ma semplicemente troppo lenta per avvicinarsi a posizioni discrete. Il deficit rispetto a McLaren e Red Bull è evidente in tutte le tipologie di curve: solo nei rettilinei il delta non si alza a sproposito, ma non basta. Lo testimoniano le interviste di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, rassegnati da una mancanza di potenziale che ha portato la Rossa da sperare di lottare per il Mondiale a sperare che le ultime sei gare passino in fretta: “Sarei molto sorpreso se trovassimo qualcosa ci facesse fare un salto in avanti. Spero di sbagliarmi, però penso che questo sia il potenziale della vettura” ha dichiarato Leclerc a fine sessione. Adesso oltre al secondo posto, si allontana anche la terza posizione nel campionato costruttori e inizia a pesare il totale fallimento del progetto. A distanza di un anno dal weekend trionfale in Texas, Ferrari ha ripetuto il tempo fatto segnare con la SF-24 nella qualifica Sprint! McLaren e Red Bull hanno migliorato di 0.8s e 0.7s rispettivamente nonostante il maggior caldo, mentre Mercedes è restata sui tempi 2024.
Il giro sensazionale di Nico Hulkenberg ha sorpreso anche Russell e Mercedes e il vantaggio di due decimi non è irrilevante: è evidente una grande differenza nel primo e terzo settore, precisamente nelle curve più lente (la 1, 11, 15 e 20) la Kick Sauber ha messo in mostra un grip meccanico molto positivo e ha limitato le perdite nelle curve ad alta velocità e nei rettilinei, dove la C45 soffre da sempre un drag eccessivo rispetto ai top team in particolare. “Non era il massimo che potevamo ottenere oggi, ma è giusto dire che non siamo mai stati in lizza per la pole position nella Sprint. Cercheremo di migliorare la vettura per le qualifiche e la gara di domenica” ha detto Russell nel Paddock. Nonostante la reintroduzione di un’ala più flessibile e in grado di migliorare il bilanciamento, le difficoltà della W16 sono state esposte su un tracciato caldo e con diversi tratti ad alta velocità, ma i progressi fatti consentono ugualmente di restare davanti a Ferrari.