Le qualifiche del sabato a Singapore hanno messo in luce limiti della McLaren. Sul tracciato cittadino di Marina Bay la squadra di Woking non è riuscita a centrare l’obiettivo della pole. Max Verstappen ha piazzato la zampata decisiva con un 1:30.148, davanti a un sorprendente Russell e a Oscar Piastri, migliore degli alfieri McLaren con il terzo posto. Lando Norris, invece, non è andato oltre la quinta piazza, in una sessione complicata dal feeling con la gomma soft. Il risultato lascia un po’ di amaro in bocca, soprattutto perché nelle prove libere con la media le papaye avevano lasciato intravedere un buon passo.
Norris: “Singapore sempre complicata, il nostro punto debole sono le anteriori”
Lando Norris non ha nascosto la propria delusione per il quinto posto, ben lontano dalle aspettative maturate dopo le libere. L’inglese ha spiegato con onestà i problemi avuti lungo tutto il weekend: “Gli altri stanno semplicemente migliorando. La Mercedes sta facendo un ottimo lavoro. La Red Bull, come abbiamo visto, è stata molto forte nelle ultime gare. Quindi non c’è nulla di sorprendente. L’unica cosa è che Singapore è sempre stata un po’ particolare e sappiamo che ogni volta che fatichiamo con le gomme anteriori, soffriamo tanto come squadra. E durante tutto il weekend abbiamo avuto problemi davanti. Il mio peggior incubo è proprio il sottosterzo.”
Norris ha citato Las Vegas 2024 come altro esempio di circuito in cui la Mercedes aveva capitalizzato proprio sulle difficoltà McLaren nel mandare in temperatura l’asse anteriore, una circostanza che potrebbe tra l’altro ripresentarsi anche quest’anno in Nevada. A Singapore, la ricerca del compromesso lo ha costretto a sacrificare il grip al posteriore senza ottenere i benefici sperati sull’asse anteriore. Il britannico ha poi approfondito la differenza di sensazioni tra le mescole: “Con la gomma media questo weekend mi sono sempre sentito molto a mio agio. La Media ha spesso più aderenza davanti e questo mi si addice, riesco a tirar fuori più tempo sul giro. Mi ricorda di più lo scorso anno e le sensazioni che voglio avere dalla macchina. Quando monto la Soft invece fatico di nuovo.”
Un problema che potrebbe condizionare anche la gara: la strategia dovrà tenere conto di un passo non brillante con gomma rossa, mentre l’utilizzo della media potrebbe restituire più fiducia. Una gara a due soste potrebbe aiutare la rimonta anche se è improbabile, oltre al rebus dei sorpassi: “Per domani può andare meglio, ma per superare qui serve essere almeno un secondo più veloci al giro, e nessuno lo è. Quando sei davanti è piuttosto semplice gestire, come ho visto io stesso lo scorso anno. Per me sarà diverso: devo cercare di recuperare posizioni importanti con una macchina che non è veloce come vorremmo. Non ho mai girato con tanto carburante questo weekend, quindi sono un po’ indietro, ma domani è un nuovo giorno e sono ottimista di poter guadagnare qualche posizione.”
Piastri: “Contento del terzo posto, la macchina non aveva abbastanza potenziale per la pole”
Più positivo il bilancio di Oscar Piastri, che ha portato la sua McLaren in terza posizione, soli tredici millesimi meglio di Kimi Antonelli. Un risultato che conferma la consistenza (ad eccezione di Baku) dell’australiano rispetto al compagno: “Forse c’era ancora qualcosa da tirare fuori, ma non abbastanza per la pole. Siamo andati bene nelle prove libere, ci siamo confermati in Q1, poi abbiamo trovato un po’ di tempo ma gli altri ne hanno trovato molto di più. È stato sorprendente non riuscire a migliorare di più, ma credo che in generale la macchina non avesse il potenziale per la pole. Credo di essere andato vicino al limite di quello che la macchina poteva fare.”
Piastri ha riconosciuto che la McLaren non disponeva del potenziale necessario per puntare alla prima fila, ma il terzo posto resta un risultato solido. L’australiano ha poi sottolineato le difficoltà generali nel preparare la gara a causa delle tante interruzioni viste nelle prove, che hanno impedito ai team di analizzare il degrado sulle mescole e quindi di ponderare la scelta tra la doppia e la singola sosta: “Preparare la gara non è stato facile per nessuno, ci sono state troppe bandiere rosse e non si è girato abbastanza. Non posso dire di avere più fiducia adesso rispetto a prima delle qualifiche, ma vedremo cosa sarà possibile fare. A Singapore possono succedere tante cose, è una gara difficile, con Safety Car e imprevisti.”
Da pilota ambizioso, Piastri punta a massimizzare il bottino in gara, in cui proverà a mettere pressione a chi parte davanti: “Se ci sarà l’occasione di arrivare più avanti della mia posizione di partenza, la coglierò. Non mi accontento di stare davanti a Lando o di difendere solo un piazzamento: voglio massimizzare la mia gara. Ogni punto in più può fare la differenza.”
Andrea Stella: “Un pattern chiaro, fatichiamo sui tracciati sconnessi con poco carico laterale e poca gestione gomma”
Il team principal Andrea Stella ha offerto una visione d’insieme, sottolineando un problema strutturale della McLaren su piste sconnesse come Singapore, ricche di frenate violente, curve a bassa carico laterale e passaggi sui cordoli: “Ovviamente non siamo soddisfatti. Siamo entrati in qualifica con l’obiettivo della pole. Ma ormai vediamo uno schema: quando ci sono tante frenate, cordoli e tratti sconnessi, non abbiamo nulla di speciale sulla macchina. L’abbiamo visto in Canada, a Baku e ora a Singapore. È un pattern chiaro.”
Alla domanda sulle prospettive in gara, l’ingegnere italiano ha sottolineato come i dati delle libere non siano stati del tutto rappresentativi: “Venerdì i long run non sono stati del tutto affidabili, perché i carichi di carburante erano diversi dal solito. Ma se guardiamo al passato, in piste come Baku o Canada abbiamo avuto una bassa usura gomme, ed è un aspetto che sembra verificarsi anche qui e che non ci per,ette di sfruttare il nostro vantaggio nella gestione gomma. Siamo pronti a lottare: per il podio di sicuro, ma anche per la vittoria se ci sarà l’opportunità. È una gara importante e dobbiamo essere lì.”