McLaren: dopo Monza tutto chiarito, Norris e Piastri liberi di correre “nel 99% dei casi”

Set 18, 2025

Jacopo Moretti

“Monza? Ho meritato di arrivare terzo”. Chi si aspettava un Oscar Piastri innervosito dall’ordine del muretto McLaren che ha deciso il podio del GP d’Italia resterà deluso. L’australiano – con la solita calma che ormai lascia la sensazione di aver a che fare con un veterano del circus – ha spiegato di aver “discusso internamente l’episodio” che lo ha visto cedere la seconda posizione al compagno Norris, protagonista di una sosta lenta. Un favore restituito, dopo che proprio Lando in Ungheria nel 2024 rinunciò alla vittoria – sempre a favore del coinquilino di box – su ordine della scuderia. Ma questo, a Piastri, poco importa: “l’importante è che sappiamo come correremo d’ora in avanti. Quanto successo a Monza fa parte del passato”.

Eppure, la reazione mediatica seguita allo scambio in pista è stata tutt’altro che positiva. “Fa parte del mondo in cui viviamo”, spiega con una certa filosofia Norris. È quello che la gente vuole fare, essere negativa e parlare male degli altri. Serve anche che la gente legga le notizie. Quindi, da parte mia, non mi sorprende affatto. Ma questo non influisce sulla nostra squadra. Alcune cose andavano chiarite e lo abbiamo fatto, io e Oscar saremo liberi di correre nel 90% delle situazioni. In ogni caso, aggiunge poi Piastri “sono stati altri fattori che hanno condotto il team a chiederci di scambiare le posizioni”. Quali? “Non posso dirlo. Sicuramente ora ho fiducia nel team e sono certo che sapranno prendere le decisioni giuste. A Monza meritavo di arrivare terzo, tutto qui”. Certo, ma se si fosse trattato di cedere una vittoria? “Non lo era – replica l’australiano – e in ogni caso, se fossi stato in testa, le discussioni sul lasciare o meno la prima posizione a Lando sarebbero state sicuramente diverse”.

NORRIS: “MONZA COME UNGHERIA LO SCORSO ANNO. IL PIT STOP LENTO NON C’ENTRA”

A scendere nei dettagli ci ha poi pensato Norris, spiegando che,c’erano cose di cui ancora non ero a conoscenza. Come il rischio di undercut da parte di Leclerc. Sicuramente si tratta di un elemento che ha influenzato la decisione presa dalla squadra. Quello che voglio dire è che non è stato solamente il pit stop lento a convincere la squadra a scambiarci.

 

Permane, però, la sensazione che le prese di posizione della McLaren possano incidere sulla lotta mondiale: “Non è così – spiega l’inglese – c’è molto meno di quanto si pensi. È stata una delle prime volte dopo molto tempo. E non è stato il pit stop lento a determinare la situazione, ma piuttosto il cambio di posizioni che ne è conseguito, la sequenza degli eventi, che è stata la stessa dell’Ungheria dello scorso anno”.

MCLAREN CAMPIONE A BAKU? PIASTRI: “SAREBBE UN ORGOGLIO, DEVO CONCENTRARMI SULLA FRENATA”

Archiviato il capitolo Italia, Oscar Piastri si è concentrato su un’altra classifica, quella costruttori, che potrebbe vedere la McLaren campione già in Azerbaijan. “Vissuta dall’interno del team, questa stagione è stata decisamente diversa rispetto allo scorso anno, quando ci giocavamo il titolo con la Ferrari all’ultima gara. Quest’anno abbiamo fatto un grande passo avanti e la nostra vettura è la migliore. Non posso che essere fiero di tutto questo, avere la possibilità di vincere il mondiale costruttori così presto è un motivo di grande orgoglio per me ma sicuramente non cambierà il nostro approccio anche nel resto delle gare”.

Guardando proprio al tracciato azero, l’australiano ha spiegato come “Baku sia una pista particolare con curve lente e un lungo rettilineo. È un circuito cittadino, ma con più frenate del solito. La pista migliora tanto nel corso del weekend, ma qui ci si deve concentrare tanto sulle frenate. Da ultimo un riferimento al collega Verstappen, fresco di licenza per correre nel campionato GT: “Per il momento io sono felice in F1, però non escludo che in futuro potrei provare categorie diverse. Ora come ora non sarebbe saggio partecipare ad una gara senza aver prima fatto qualche prova o test. Specie in una stagione dove il calendario di Formula Uno è davvero intenso”.

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