Si festeggia nel box della Racing Bulls dopo la gara a Baku: il team conferma il periodo di ottima forma con entrambi i piloti in zona punti al termine della gara, risultato ottenuto solo a Montecarlo, in un altro circuito cittadino. Se tra le strade del Principato era stato Hadjar a terminare davanti al compagno di squadra, in quelle dell’Azerbaijan è stato Lawson il protagonista, prima con il terzo tempo nelle qualifiche e poi con il 5° posto alla bandiera a scacchi, suo miglior risultato in Formula 1. Il pilota neozelandese, nonostante un po’ di delusione per non aver mantenuto la posizione di partenza, ammette come non avessero abbastanza velocità per poter battagliare con i piloti davanti a lui. Le bagarre però si sono viste, prima con Antonelli, a cui ha però ceduto la posizione, e poi con Tsunoda, a cui ha resistito sul finale. Dall’altra parte del box, Hadjar ha terminato la gara in decima posizione, anche lui retrocedendo di due piazze rispetto alla partenza. Entrambi non possono che essere soddisfatti per i punti portati a casa per il team, sesto in classifica Costruttori.
LAWSON: “QUINTO POSTO IMPORTANTE, NON ERAVAMO ABBASTANZA VELOCI PER IL PODIO”
“La gara è stata gratificante, soprattutto dopo gli ultimi dieci-quindici giri, che sono stati piuttosto intensi”, afferma un soddisfatto Lawson al termine delle 51 tornate a Baku. Il neozelandese ha di che rallegrarsi dopo l’inizio di stagione in salita sul sedile della Red Bull accanto a Verstappen. Dopo sole 5 uscite è stato retrocesso in Racing Bulls e non è mai riuscito a terminare una corsa davanti al compagno di squadra al primo anno in Formula 1. Prima dell’Azerbaijan. Sabato Lawson è stato bravo a sfruttare al meglio le qualifiche caotiche conquistando una P3 alle spalle dell’altra sorpresa del weekend, Sainz. In gara, invece, ha tagliato il traguardo in quinta posizione. Risultato, però, che va letto con una luce positiva e che conferma il periodo positivo di tutto il team di Faenza. “Ovviamente è un po’ deludente considerando la nostra posizione di partenza, ma realisticamente oggi non avevamo la velocità necessaria per lottare con i piloti davanti a noi, nonostante fossimo sempre ottimisti. Ottenere un quinto posto è importante per noi, soprattutto in questo momento del campionato. Grazie al team abbiamo avuto una buona macchina per tutto il weekend, quindi sono contento di tornare a casa con dei punti. Abbiamo dato il massimo.”

Durante la gara, Lawson ha battagliato prima con Antonelli e poi con Tsunoda: ha mantenuto la P3 di partenza fino al pit stop, effettuato in risposta al tentativo del rookie italiano di fare un undercut. All’inizio del 21° giro, quindi, Lawson è uscito davanti ad Antonelli, che però l’ha superato sul rettilineo principale al 22° passaggio. È da questo sorpasso che il pilota di Faenza ha imparato a tener dietro il giapponese della Red Bull, alle spalle del quale sopraggiungevano Norris e Hamilton. “Ho esaurito le energie, è stato davvero frustrante“, ha spiegato Lawson ai media, “Sono arrivato al rettilineo, ma a metà strada sapevo che non mi sarebbe rimasto più niente, quindi è una cosa da cui ho imparato. Quando è arrivato il gruppo successivo, ho fatto in modo che non succedesse mai e che avessi sempre l’energia necessaria durante il giro, quindi è stato un grande momento di apprendimento per me. Realisticamente, ha finito con circa 10 secondi di vantaggio su di me, quindi non credo che sarei riuscito a tenerlo dietro per altri 30 giri, era già abbastanza difficile tenere l’altro gruppo dietro di me.”

Sulla bagarre finale con Tsunoda, invece, ha ammesso come si aspettasse una ripresa più veloce da parte sua: “Lui aveva un nuovo set di gomme, su una mescola media, su una gomma con più grip e, onestamente, mi stavo preparando al fatto che mi avrebbe raggiunto più velocemente e che fossero più veloci. Ovviamente, guardando Max oggi, hanno fatto una grande gara e la macchina sembra buona. Quindi, quando l’ho visto uscire con una gomma migliore mi aspettavo che mi raggiungesse più velocemente, ma penso che il nostro terzo settore sia stato estremamente forte questo fine settimana, era dove doveva essere.”
HADJAR: “ERRORE IN RIPARTENZA DOPO LA SAFETY, MA P10 BUON RISULTATO PER IL TEAM”
Anche Hadjar è retrocesso di due posizioni rispetto alla casella di partenza: dalla P8, infatti, ha tagliato il traguardo decimo. Anche questo si può considerare un risultato positivo, visto un problema accusato poco prima del via che gli avrebbe impedito di correre se non fosse stato risolto in tempo dai meccanici: “Abbiamo avuto alcuni problemi idraulici prima dell’inizio della gara, ma i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro per sistemare tutto in tempo”, spiega il rookie della Racing Bulls che non nasconde di aver commesso delle imprecisioni costate care nella prima fase della corsa, “Sono partito molto bene, ma purtroppo ho ripetuto lo stesso errore di ieri alla ripartenza della Safety Car e ho perso due posizioni. Il passo sulle gomme medie non è stato eccezionale, ma poi quello con le dure è stato incredibile. Stavamo recuperando sul gruppo davanti piuttosto velocemente, ma non abbastanza per andare avanti e provare un tentativo.”
I risultati ottenuti da entrambi i piloti fanno bene al team per la classifica Costruttori, dove si trovano in sesta posizione davanti all’Aston Martin e alla Sauber. “Ci sono comunque molti aspetti positivi e insegnamenti da trarre da questo weekend, in particolare pensando ai costruttori, e quell’incredibile passo di cui parlavi deve darti speranza per il futuro. Avevo una sensazione davvero brutta questo fine settimana con la macchina, ma nonostante ciò siamo andati in Q3 e abbiamo chiuso con un doppio punteggio. Quindi, mi dà molta positività sul fatto che, quando mi sentirò bene con la vettura, otterremo risultati migliori. Lawson ha guidato una gara perfetta e sono davvero felice per la squadra che ha conquistato punti con entrambi i piloti. Non vedo l’ora che arrivi Singapore e sono fiducioso che potremo fare bene.”



