IndyCar | Mid-Ohio: Palou sbaglia nel finale, Dixon vince e festeggia

Lug 6, 2025

Matteo Pittaccio

La Honda Indy200 della IndyCar in Ohio si è chiusa con un finale ad alta tensione, con Scott Dixon capace di avere la meglio su un Alex Palou beffato a pochi giri dalla fine dopo aver controllato la testa della classifica fino a cinque giri dalla fine. Perso il posteriore in curva 9, Palou è finito sull’erba e Dixon ne ha approfittato per saltare al primo posto, conservato fino al traguardo proteggendosi dal rientro del compagno di squadra. In questo modo Dixon, partito nono, ha artigliato il 59° successo della carriera, un po’ inatteso considerando il dominio di Palou, ma per questo ancor più dolce.

PALOU VS DIXON: LA STRATEGIA PREMIA PALOU, MA LO SPAGNOLO SBAGLIA

Le strategie tra i due piloti Chip Ganassi Racing sono state agli antipodi: scattando dal primo posto con le morbide Palou ha strutturato la strategia sulle tre soste, mentre Dixon è partito con le dure e, risparmiando carburante, ha optato per i due pit stop. I due piani si sono intersecati quando Palou ha lasciato i box per l’ultima volta, ritrovandosi con un vantaggio di circa due secondi su Dixon, salito nei giri successi a cinque. Al giro 85, però, il finale apparentemente scontato ha offerto un ribaltamento improvviso e Palou si è ritrovato improvvisamente all’inseguimento di un Dixon poi vittorioso. Successo che, peraltro, permette al 6 volte Campione IndyCar di raggiungere le 21 stagioni consecutive con almeno un trionfo, numeri incredibili.

O’WARD RECUPERA, BENE ANCHE ROSENQVIST

Guardando agli altri, terzo posto per la Arrow McLaren di Christian Lundgaard, allineato alla strategia di Palou, mentre Colton Herta ha tagliato il traguardo al quarto posto dividendo la gara in tre soste e quattro stint dividendo in due parti l’ultimo terzo di gara. Ottima rimonta di Pato O’Ward, quinto dopo aver iniziato la corsa dal 14° posto, passato nel finale da Herta ma autore di una solida strategia partita con l’anticipo del primo pit stop, effettuato al giro 11 passando dalle dure alle morbide, utilizzate per tutto il resta della gara grazie ai set risparmiati “grazie” all’eliminazione nel Q2.

Recupero eccellente anche per Felix Rosenqvist, solo 15° in qualifica, il cui solido passo è servito a rendere funzionale una strategia a due soste comparabile a quella di Scott Dixon. Un ottimo bilancio generale per Meyer Shank Racing, capace di piazzare Marcus Armstrong proprio nella scia di Rosenqvist sotto la bandiera a scacchi. Poco da fare, invece, per Kyle Kirkwood, solamente ottavo e mai della partita avendo corso la prima metà gara con le morbide e tutta la seconda parte con le dure. Il numero 27 di casa Andretti è stato addirittura impensierito a distanza da Rinus VeeKay negli ultimi giri, quando l’olandese ha arpionato un nono posto strepitoso considerando la partenza dalla 26^ casella.

IndyCar mid-ohio Prema Ilott

Fonte: Prema – X

CHE RECUPERO DI VEEKAY, GARA OTTIMA DI ILOTT

La Dallara-Honda #18 di Dale Coyne ha battuto per poco meno di un secondo Kyffin Simpson, la cui corsa ha preso una piega più negativa del previsto quando, nell’ultimo pit stop, il pilota Ganassi ha investito il piede sinistro di un meccanico proprio di VeeKay, fatto che è costato a Simpson un drive-through. Nel pacchetto in lotta per il nono posto ha avuto modo di dire la sua anche Nolan Siegel, in zona podio per tutta la gara fino a quando la strategia a tre pit stop si è rivelata controproducente, spedendo il californiano al di fuori della Top10.

Prestazione più che ottima per Callum Ilott, coinvolto al via in un contatto con Devlin DeFrancesco, la cui ala è stata danneggiata. L’inglese di Prema ha però messo in pista un passo velocissimo e, supportato da dei pit stop all’altezza, è arrivato 13° a sei secondi dalla nona piazza. Più distante Robert Shwartzman, 21°, mai in piena sintonia con la Dallara-Chevrolet.

IL DRAMMA PENSKE CONTINUA

Ma chi è che ha vissuto uno dei fine settimana peggiore degli ultimi anni? Sì, proprio il Team Penske. Come se non bastasse, ad una situazione già critica ci si è messo l’incidente al via di Josef Newgarden, a muro dopo aver perso improvvisamente il controllo appena toccati i freni. A questo si è aggiunto il ritiro di Will Power nelle prime fasi per un’avaria al motore Chevrolet e al bilancio già negativo ha fatto da chiosa uno Scott McLaughlin solo 23° al traguardo.

Guardando alla classifica piloti, la delusione di Palou viene mitigata dall’incremento del vantaggio in classifica. La spagnolo arriverà in Iowa, teatro del doppio round settimana prossima, a quota 430 punti, 113 in più di Kirkwood e 125 di O’Ward. Il successo odierno permette a Dixon di salire al 4° posto con 148 lunghezze di svantaggio, mentre Christian Lundgaard passa Felix Rosenqvist per la sesta piazza.

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IndyCar mid-ohio results

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