Era nell’aria da settimane nel paddock della IndyCar, ma ora è ufficiale: da oggi Will Power non è più un pilota del Team Penske, squadra con cui l’originario di Toowoomba, Australia, ha corso per ben 17 anni. La formazione del Capitano Roger ha deciso di non rinnovare il contratto dopo una lunga fase di valutazione, chiudendo così una lunghissima e fruttuosa convivenza risultata in due titoli IndyCar (2014 e 2022), 42 trionfi e nella vittoria della 500 Miglia di Indianapolis 2018. Per Power non si tratta di un addio, anzi, per lui sarebbe pronto un sedile in Andretti, secondo i recenti rumors.
POWER E PENSKE: UNA SCOMMESSA VINTA
Così finisce uno dei rapporti squadra-pilota più longevi nella storia del motorsport. Era il 2009 quando Power fu scelto da Roger Penske per sostituire un Hélio Castroneves bloccato da problemi con il fisco, correndo poi anche la Indy500 ed altre quattro gare con una terza macchina schierata appositamente per lui. Dalla prima vittoria con Penske, ottenuta quell’anno a Edmonton, all’ultima, conquistata poche settimane fa a Portland, Will Power ha rappresentato un vero e proprio cardine dell’intera organizzazione, chiudendo per otto volte tra i primi tre e per 13 nella Top5.
Un rendimento che, pur con qualche calo, ha mantenuto alto il livello del Team per quasi un ventennio. Il contratto è scaduto il 31/8 in occasione del finale di stagione della IndyCar e già dalle parole post-gara si è capito che Power non avrebbe più vestito i colori Penske. Simbolico il fatto che nell’anno da incubo vissuto da tutto il team, coinvolto in scandali e polemiche con riflessi nei risultati in pista, sia stato proprio Will Power il primo a regalare un sorriso. Fino a Portland, infatti, Penske ha mandato giù solo bocconi amari, ma in Oregon la situazione si è sbloccata e Power ha spezzato un digiuno durato quasi un anno.
ENTRAMBI D’ACCORDO: “NECESSARIO UN CAMBIAMENTO”
“È stato un vero onore correre per Roger (Penske, ndr) e per il team”, il primo commento di Will Power. “Abbiamo raggiunto grandi traguardi insieme e io sarò sempre grato per il tempo passato con la squadra e i miei compagni, che mi hanno sempre supportato. Dopo varie considerazioni, ho sentito il bisogno di un cambiamento, credendo che questo sia il momento giusto.”
Anche Roger Penske ha posto l’accento sulla necessità di un cambiamento: “quando ci siamo seduti per parlare del nostro futuro abbiamo capito che fosse arrivato il momento di cambiare le cose per la prossima stagione. È stato un pilota fantastico, un vero compagno per noi. I suoi risultati parlano da soli, gli auguriamo il meglio per la prossima fase della sua carriera.”
MALUKAS IL FUTURO DI PENSKE, POWER VERSO ANDRETTI?
A tal proposito, chi sarà il sostituto di Power? Come accennato nei vari articoli, il primo candidato a sostituire il numero 12 sarebbe David Malukas, 23enne nato a Chicago attualmente legato ad A. J. Foyt Racing, squadra forte di una partnership tecnica proprio con Penske. Quanto a Power, invece, si sarebbe aperta una porta decisamente interessante per il 2026 e oltre. Stando a quanto trapelato dal paddock, Colton Herta potrebbe lasciare Andretti per spostarsi in F2 (eventualmente in direzione Prema) andando a caccia di quella superlicenza FIA non acquisita con i risultati ottenuti in IndyCar.
Il sedile della Dallara-Honda #26, quindi, andrebbe proprio a Will Power, che con l’addio a Penske ha innescato l’effetto domino. Una soluzione niente male per il 44enne australiano: Andretti sta ponendo le basi per un futuro concreto e quest’anno ha vinto tre gare con Kyle Kirkwood. Certo, Power dovrebbe adattarsi ad un ambiente totalmente nuovo, a partire dal motore (passerebbe da Chevrolet a Honda), ma almeno farebbe parte di una delle organizzazioni più importanti della IndyCar. Nelle settimane passate più di qualcuno ha associato il nome di Power al Rahal Letterman Lanigan Racing, ma questa opzione sembrerebbe passare in secondo piano di fronte ad un eventuale accordo con Andretti.