Maggio è alle porte e ciò significa che la IndyCar sia pronta ad immergersi nel mese più importante dell’anno, quello della 500 Miglia di Indianapolis. Prima di sbarcare nel catino più famoso del mondo, però, il paddock a stelle e strisce si dirige nel Barber Motorsports Park, sede del Gran Premio dell’Alabama. Il quarto appuntamento stagionale si svolge in uno dei circuiti più fisici e rapidi dell’intero calendario grazie a lunghe e veloci curve in sequenza che pongono piloti e vetture costantemente sotto stress, accentuato per altro dall’assenza di vie di fuga in asfalto.
A Barber si arriva con Alex Palou sempre in testa al campionato con 142 punti, 34 in più di Kyle Kirkwood, vincitore del GP di Long Beach corso due settimane fa. Dolci ricordi per Palou in Alabama, considerando che la prima vittoria dello spagnolo in IndyCar sia arrivata proprio a Barber nel 2021, all’esordio con i colori Ganassi in una stagione poi chiusa con il primo dei tre titoli della carriera. I tre podi consecutivi, tra cui ricordiamo le due vittorie di St. Pete e Thermal, danno l’idea dell’armonia che contraddistingue il box numero 10 di Chip Ganassi Racing, chiaro riferimento per solidità e costanza in queste prime gare del 2025.
LUNDGAARD NUOVA PUNTA MCLAREN?
Ciò nonostante, il vantaggio è tutt’altro che rassicurante, soprattutto considerando i 54 punti disponibili ad ogni gara, risorse quanto mai fondamentali per chi è nella scia del campione in carica. Oltre al già citato Kirkwood, infatti, è obbligatorio parlare anche di Christian Lundgaard, 3° in classifica con un ritardo di 46 lunghezze. Il danese ha ottenuto due podi di fila tra Thermal e Long Beach ed al primo anno di gare con Arrow McLaren sembrerebbe addirittura prendere le redini della squadra, trainata fino all’anno scorso da un Pato O’Ward fin qui incostante (in tre gare ha raccolto solamente un podio, finendo due volte fuori dalla Top10).
Il pilota di Nueva Leon, 6° in classifica dietro all’ottimo Felix Rosenqvist ed al veterano Scott Dixon, ha iniziato l’anno tra i favoriti ma alla vigilia di Barber lo svantaggio ammonta a ben 62 punti. È obbligatorio, quindi, dare un segnale, per giunta nella stessa pista che nel 2022 lo ha visto trionfare davanti a Palou e VeeKay.
PENSKE: VIETATO SBAGLIARE ANCORA
Situazione d’emergenza anche e soprattutto per il Team Penske, che fa fede alle statistiche e ai risultati ottenuti da quando la IndyCar corre in Alabama (2010). Nel particolare circuito di Barber la squadra del Capitano Roger ha siglato ben otto vittorie, trionfando nelle ultime due edizioni con Scott McLaughlin, successi ai quali si aggiungono i due di Will Power (2011-2012) e i tre di Josef Newgarden (2015-2017-2018).
I numeri rappresentano una speranza per un Team Penske decisamente in difesa: le tre gare svolte fin qui hanno visto McLaughlin, Power e Newgarden in affanno specialmente in qualifica, dato che ha condizionato chiaramente le prestazioni in gara e che, al contempo, risulta particolarmente preoccupante in vista di Barber, pista storicamente ostica per i sorpassi.
A ciò si aggiungono i vari passi falsi tra l’incidente di Power nella partenza di St. Petersburg, il problema tecnico ed il conseguente ritiro di McLaughlin al Thermal Club e le cinture slacciate di Newgarden durante il GP di Long Beach. Per Penske l’Alabama è un crocevia importantissimo in ottica classifica, nella quale il ritardo da Palou va dai 73 punti di McLaughlin agli 84 di Newgarden, con in mezzo Power a -79.
LA MONTAGNA RUSSA DI BARBER
Situato nelle vicinanze di Birmingham, il Barber Motorsports Park misura 2.3 miglia, pari a 3,8 km, garantendo uno spiccato piacere di guida. A partire da curva 1, una velocissima sinistra in discesa, inizia una sequenza di pieghe caratterizzate da vistosi saliscendi nei quali risulta facilissimo commettere degli errori, specialmente quando si lasciano i box a gomme fredde. Il punto di sorpasso più interessante è quello di curva 5, tornante in discesa con un raggio via via più aperto.
Iconico, invece, il tratto successivo, un destra-sinistra-destra anch’esso in discesa ripida, ma molto più stretto rispetto ad altri punti del circuito. Anche solo una piccola correzione può rivelarsi fatale, come accaduto ad Ilott nella gara del 2022, finita in ghiaia. Velocissime le chicane delle curve 10-11 e 12-13, con quest’ultimo raccordo da affrontare in piena compressione mentre si cambia direzione e si affronta l’ultimo complesso di pieghe che immette sul traguardo.
Come accennato, la carreggiata non è larghissima e i sorpassi sono tutt’altro che agevoli, aspetto che rende fondamentale la posizione in pista ed il viaggiare in aria pulita. Come accaduto per le prime tre gare stagionali, anche per Barber è un prima volta con i motori ibridi, sebbene molte squadre abbiano svolto dei test – tra cui Prema – a inizio marzo. Nell’arco dei 90 giri le strategie potrebbero prevedere due o tre soste con circa 30 secondi persi effettuando un pit stop.
PROGRAMMA E ORARI TV DELLA INDYCAR IN ALABAMA
Venerdì 2 maggio
- 21:35 | Prove 1
Sabato 3 maggio
- 17:30 | Prove 2
- 20:35 | Qualifiche
Domenica 4 maggio
- 16:00 | Warmup
- 19:30 | GARA, in diretta su Sky Sport Max, in streaming anche su NOW