Indy500 | Dalla Pole Prema allo scandalo Penske: l’anteprima della gara

Mag 24, 2025

Matteo Pittaccio

L’edizione numero 109 della Indy500 è sempre più vicina con la bandiera verde in programma questa domenica alle 18:45. Il clima nel catino di Indy è bollente per svariati motivi, tra cui svetta la strepitosa Pole Position ottenuta da Prema con Robert Shwartzman, il primo rookie a riuscirci dal 1983, quando a partire dal palo fu Teo Fabi. Allo storico risultato firmato dal team di Grisignano si aggiunge lo scandalo con protagonista l’intero Team Penske, coinvolto in uno dei periodi più bui e difficili degli ultimi trent’anni.

Oltre a ciò la 500 Miglia di Indianapolis del 2025 porta con sé tanti altri temi, tra cui citiamo l’attesa caccia di Alex Palou alla prima vittoria in un ovale, la voglia di vendetta di O’Ward, la carica di un Dixon che brama ancora il secondo sigillo a Indy e la determinazione di un Sato che dopo il fortissimo incidente dei test ha messo le mani sulla prima fila.

PREMA DALLA POLE È GIÀ STORIA

Ma andiamo per ordine. L’epocale Pole Position di Prema risalente a domenica scorsa è ancora ben impressa nelle menti degli appassionati. Prima stagione in IndyCar, prime miglia in un ovale, prima volta a Indianapolis: tutti fattori che non hanno fermato il team della famiglia Rosin, diretto in America da Piers Phillips e capace di battere la più esperta e accreditata concorrenza nel tempio della velocità a stelle e strisce. Un lavoro eccezionale quello di Robert Shwartzman che, guidato da Eric Leichtle (ingegnere di pista con esperienze pregresse nel Team Penske), ha guadagnato con sorpresa di tutti l’onore e l’onere di aprire la griglia di partenza alla sventolare della bandiera verde.

Vedremo se nel corso dei 200 giri Prema avrà modo di dire la sua, restando consapevoli del fatto che tutto sia nuovo e che la gara sia solitamente un altro mondo rispetto alla qualifica. Da capire se anche l’altro del box, quello di Callum Ilott, ci sarà modo di portare in alto il tricolore, sebbene la posizione di partenza non aiuti affatto. L’inglese, infatti, partirà dal 22° posto, ma potrà sfruttare tutta l’esperienza accumulata negli anni precedenti per provare a scalare la classifica.

Indy500 Prema

Fonte: Penske Entertainment – Joe Skibinski

LO SCANDALO PENSKE: COSA È SUCCESSO?

Come scritto in apertura, la IndyCar ha vissuto una settimana molto difficile, passando dall’euforia della Pole di Shwartzman ai timori per tutto quello che è successo in casa Penske. Prima della Fast12 di domenica scorsa, infatti, la direzione gara ha squalificato Josef Newgarden e Will Power, costringendoli a partire in 10^ e 11^ posizione, per altro appena davanti al compagno Scott McLaughlin, impossibilitato a svolgere le qualifiche dopo l’incidente delle prove. Sulle Dallara-Chevy di Newgarden e Power sono state segnalate (da team avversari) e poi trovate delle anomalie ad entrambi gli attenuatori posteriori, strutture d’impatto stock fornita da Dallara e, per questo, non modificabili.

In sintesi, Penske ha sistemato la giuntura tra l’attenuatore ed il corpo vettura, contraddistinta da un piccolo stacco che il team ha provato ad annullare per migliorare l’efficienza aerodinamica e, di conseguenza, ridurre il drag. Tuttavia, ciò è assolutamente vietato dal regolamento, secondo il quale le parti stock non possono essere modificate. Per questo motivo, quindi, sia Newgarden che Power sono stati spostati in fondo alla griglia, dovendo pensare ad una rimonta dal 32° e 33° posto.

ORGANIZZATORI SOTTO ACCUSA

Roger Penske, capo del team, della IndyCar e dell’Indianapolis Motor Speedway, non ha esitato a prendere provvedimenti, licenziato il Presidente Tim Cindric (stratega di Newgarden), il Managing Director Ron Ruzewski (stratega di Power) e Kyle Moyer, General Manager e stratega di McLaughlin. Nessuna via di mezzo quindi, specialmente perché solo 13 mesi fa sia Cindric che Ruzewski sono stati sospesi, saltando la Indy500, per il “Push-to-Pass Gate”, vicenda nata dal fatto che i tre piloti del Team Penske abbiano corso a St. Pete e Long Beach usando il boost nelle fasi in cui è vietato (partenze e ripartenze).

Indy500 Penske

Fonte: Penske Entertainment – Chris Jones

Nessuna mezza misura da parte del Capitano Roger, che ha posto l’accento sull’integrità della categoria, investita da un ciclone che ha fatto pensare al più classico dei conflitti d’interesse. Scenario che, inoltre, si è aggravato quando Marshall Pruett si è recato al museo di Indy, filmando la macchina con cui Newgarden ha vinto nel 2024. La stessa monoposto presenta una modifica simile se non del tutto uguale a quella che ha comportato le sanzioni delle qualifiche di domenica scorsa, dimostrando che il Team Penske abbia corso con un’attenuatore modificato per buona parte del 2024. Questo non fa altro che alimentari i dubbi sull’attendibilità delle verifiche tecniche, a quanto pare più che deficitarie da un bel po’ di tempo.

DA PALOU A O’WARD, PASSANDO PER SATO E DIXON

Non solo Prema e Penske, anzi, la 109^ Indy500 porta con sé tanti altri protagonisti. Partiamo dal vetta di una classifica piloti comandata con 97 punti di vantaggio da Alex Palou, vincitore di quattro gare su cinque. Lo spagnolo inizia la caccia al primo successo a Indy (che sarebbe anche il primo in un ovale) dal 6° posto, memore delle grandi occasioni avute ma mai sfruttate a partire dal 2021, edizione in cui fu battuto dal leggendario Hélio Castroneves (quest’anno arrivato alla 25^ Indy500).

Stando alle simulazioni gara Palou potrebbe disporre del giusto potenziale per puntare in alto avendo dimostrato un comportamento più che ottimo tanto nel traffico quanto in aria pulita. Tra i candidati, però, non può che inserirsi quel Pato O’Ward uscito moralmente distrutto dalla sconfitta dell’anno scorso. Per il messicano di Arrow McLaren la partenza dal 3° posto rappresenta il miglior modo per guardare con chiarezza a quel tanto agognato successo, sfuggito all’ultimo sia nel già citato 2024 che nel 2022.

Indy500 2025

Fonte: Penske Entertainment – Joe Skibinski

SATO E DIXON: VETERANI “EVERGREEN”

Attenzione anche a Takuma Sato, autore di una eccezionale qualifica: il due volte vincitore della Indy500, ormai in pista solo per la 500 Miglia, ha fin qui tenuto a galla il Team Rahal, che in due settimane ha ricostruito del tutto la Dallara-Honda del giapponese, finito a muro nei test con un picco di 94G. Proprio Sato cinque anni fa si è messo di traverso tra Dixon e la seconda affermazione nella 500 Miglia, in una gara corsa ad agosto e senza pubblico a causa della pandemia. Dopo il sigillo del 2008 Dixon non ha più solcato la Victory Lane, allungando di stagione in stagione un digiuno che ha toccato quota 17 anni. Se domenica Dixon riuscisse a vincere, allora registrerebbe il record di distanza tra una vittoria e l’altra, ad ora appartenente a Juan Pablo Montoya (2000-2015).

COME E DOVE SEGUIRE LA INDY500

La gara si potrà seguire interamente sui canali Sky e in streaming su NOW. La diretta partirà su Sky Sport 256 alle 18:20 per un ampio pre-gara, mentre alle 19:00 si aggiungerà anche Sky Sport F1. L’intera gara sarà poi disponibile su sul servizio ondemand di Sky e NOW.

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