La Sauber quest’anno si è resa protagonista di una vera e propria rimonta a stagione in corso. Dopo essere partita dai bassi fondi della griglia, ha risalito il gruppo con gli sviluppi introdotti prima dell’estate. Fra le note positive del team elvetico, anche una line-up che sta concretizzando i frutti del buon pacchetto a disposizione. All’esperienza e alla velocità di Nico Hulkenberg si aggiunge un Gabriel Bortoleto che si sta rivelando uno dei migliori rookie in pista per rendimento. Il pilota brasiliano è intervenuto al podcast di F1 ‘Beyond the Grid’, in cui ha parlato di presente e di futuro, rivelando anche alcuni aspetti extra-pista, come la sua passione per la guida al simulatore e il rapporto di amicizia con Max Verstappen.
Bortoleto e l’adattamento alla F1: “ci sono volute 5 gare, queste vetture sono molto sensibili”
Entrare nel Circus Iridato e ambientarsi ai suoi ritmi, dentro e fuori dalla pista, non è semplice neppure per un rookie di spessore come Gabriel Bortoleto, che arrivava da due titoli consecutivi in F2 e F3. Il pilota classe 2004, nato a San Paolo, ha parlato a F1 del suo processo di ambientamento nella massima categoria e del suo successivo percorso di crescita instradato gara dopo gara. “Credo ci siano volute circa 5 gare per capire com’erano strutturati i weekend e i vari compiti da adempiere,” ha dichiarato. “Sicuramente il rapporto con i media è differente, in F2 e F3 hai massimo un’ora dedicata al giovedì, mentre in F1 c’è un’intera giornata di impegni su questo fronte, quindi devi calcolare le tue energie.” C’è poi l’aspetto della guida, con vetture di non facile interpretazione, che sin dall’inizio dell’attuale ciclo regolamentare hanno fidato filo da torcere anche ai piloti più esperti. “Sicuramente le vetture di questa generazione sono complicate, sono parecchio sensibili a fattori come il vento o ai cambiamenti delle condizioni della pista. Fortunatamente sono riuscito ad adattarmi velocemente a livello di confidenza, ma ci sono piloti come Lewis, che non sta facendo male, ma dietro le quali comunque c’erano grandi aspettative…” Restando su questo tema Bortoleto ha poi aggiunto: “penso che con queste macchine sia importante avere una guida pulita, senza fare mosse improvvise. Serve uno stile di guida preciso, senza correzioni, perché appena hai uno snap rischi un incidente o sei in ghiaia.”

Il cambio di passo della Sauber da Barcellona e l’importanza di Hulkenberg
Debuttare nella F1 di oggi, perlopiù su una vettura non semplice com’era la C45 ad inizio anno, è un’operazione tutt’altro che semplice. Dopo un avvio con il freno a mano tirato, la Sauber ha impresso un netto cambio di marcia alla propria stagione con il pacchetto di aggiornamenti introdotto in Spagna, che ha permesso al team di passare dall’essere il fanalino di coda del gruppo al lottare costantemente per la top ten. “Abbiamo iniziato la stagione in una posizione complicata a livello di vettura, faticavamo a trovare il bilanciamento e anche in termini di performance. Io e Nico spesso faticavamo a passare il Q1,” ha raccontato Bortoleto. “Dopo abbiamo intrapreso una direzione differente, abbiamo messo la macchina in un’ottima finestra grazie agli aggiornamenti di Barcellona e da lì in poi abbiamo iniziato a lottare costantemente per i punti. Anche io ero in grado di esprimere ciò di cui sono capace. È stato il punto di svolta della stagione, perché prima lottavamo sostanzialmente contro noi stessi e nessun altro. Quanto siamo più veloci rispetto ad inizio stagione? Difficile da dire perché ci sono vari aspetti da considerare, ma probabilmente circa 3 o 4 decimi.”

L’incremento a livello di performance è stato senz’altro un aspetto che ha dato non poca motivazione a Bortoleto, ma c’è però punto fermo del team che rappresenta una fonte di ispirazione: il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg. “Senza di lui probabilmente non sarei al livello in cui sono ora”, ha affermato con certezza il brasiliano. “Lo studio e analizzo i suoi dati e sta funzionando davvero bene. È veloce, è preciso e non commette errori e anche quando li commette riesce comunque a tenere la vettura in pista. Non è soltanto esperienza, ma anche velocità pura, perché non ti svegli un giorno la mattina e diventi veloce.” Parole che non si sentono spesso in F1 e nel motorsport in generale, dove il primo avversario di un pilota è il suo compagno di squadra. “Avere lui come compagno mi rende felice, perché arrivo ai weekend sapendo che sarà una dura lotta fra noi. Penso che Nico meriti molto di più di quello che ha ottenuto e per questo quando ottiene dei bei risultati sono genuinamente felice per lui.”

La passione per il sim-racing e l’amicizia con Verstappen
Spostando il focus fuori dalla pista, Bortoleto si è detto un amante dei simulatori. Uno strumento che ha rivelato utilizzare non solo in fabbrica per contribuire allo sviluppo della monoposto, ma anche fra le mura di casa propria. “Per me il simulatore è una chiave, lo amo. Non è soltanto uno strumento di lavoro, ma è proprio una passione,” ha raccontato. “Amo tornare a casa la domenica sera dopo una gara e mettermi al simulatore, il numero di giri che fai in un GP non è neanche vicino a quelli che puoi fare al simulatore. Ci salgo subito la domenica sera perché ho la mente fresca di quello che ho provato poche ore prima in pista e posso applicare ciò che ho appreso nel weekend.” Grazie al sim-driving è nata una profonda amicizia con Max Verstappen, uno dei pochi legami stretti che Bortoleto ha dichiarato avere all’interno del paddock. “Non ho molti amici qui, probabilmente Ollie, Fernando e Max,” ha affermato. “Con Max credo però che sia un qualcosa di diverso, mi ha aiutato sin dai tempi della F3 facendo molto simulatore insieme. Sono ambassador del suo team di sim-racing dal 2023 (Team Redline), in cui ci sono ragazzi impressionanti che vincono anche nella realtà.” Sulla figura di Verstappen ha poi aggiunto: “lui è così come lo si vede. È talmente trasparente che a volte le persone non vedono il suo lato più bello, ma ha un gran cuore e aiuta le persone, come ha fatto con me.”

Sul futuro con Audi: “non vinceremo subito, ma l’obiettivo è quello”
Guardando ad un futuro non più così lontano come la rivoluzione tecnica 2026, Bortoleto si è detto fortunato di aver avuto l’opportunità di poter entrare in F1 con un anno di anticipo rispetto al cambio regolamentare. “Entrare nel 2026 da rookie sarebbe stato un grosso svantaggio, specialmente in un nuovo team come Audi non sarebbe stato facile. Quindi sono orgoglioso che mi abbiano dato l’opportunità di crescere quest’anno, per poi fare il grande salto l’anno prossimo.” Il pilota di San Paolo non si è poi detto preoccupato in merito a quelle che saranno le nuove vetture. “Credo che una macchina sia sempre una macchina e se sei veloce lo sei su qualsiasi macchina. Specialmente quando sei giovane non devi fare altro che guidare ogni vettura che hai fra le mani ed estrarne il massimo.” E sulle ambizioni della casa dei quattro anelli in F1 ha concluso: “non mi aspetto di vincere subito al primo anno. È affascinante sapere che Audi abbia vinto ovunque e che le persone si creino l’aspettativa che Audi abbia bisogno di vincere, perché è un marchio importante e ad un certo punto dovremo vincere. È il nostro obiettivo, l’Audi non entrerà per restare nel midfield, ma non voglio dare una timeline, perché un progetto del genere ha bisogno di tempo.”



