Il GP del Brasile sarà sede della ventunesima tappa del Mondiale, un altro tassello fondamentale nella corsa per il titolo di campione del mondo: a Interlagos saranno disponibili un totale di 33 punti per via del formato Sprint che qui ha sempre regalato spettacolo negli ultimi anni. In Messico la prova di forza del duo McLaren – Norris ha allontanato dubbi sullo stato di forma della vettura di Woking, già campione del mondo, su un tracciato molto favorevole: dopo Monza e Austin sarà importante valutare i valori tra MCL39 e RB21 su un tracciato reale. Dall’altra parte il weekend assolutamente negativo di Oscar Piastri ha azzerato e ribaltato il suo vantaggio in classifica: per l’australiano la tappa brasiliana sarà fondamentale per restare aggrappato alle speranze iridate e guadagnare fiducia nella propria guida. Le caratteristiche del circuito brasiliano presentano differenze importanti: sarà fondamentale avere una buona efficienza aerodinamica perché più del 60% del circuito è percorso a gas spalancato (contro il 45% in Messico). Dalle ali da massimo carico si passerà ad utilizzare specifiche da medio – basso carico, meteo permettendo. Le prime previsioni suggeriscono un’alta probabilità di pioggia nel corso della giornata di sabato, e non sono esclusi possibili rovesci venerdì e domenica.
GP Brasile: sulla carta Red Bull più vicina a McLaren, ma sarà della partita nella pioggia?
Max Verstappen ha limitato i danni dopo una difficile qualifica al circuito Hermanos Rodriguez ma, per eguagliare i cinque titoli consecutivi di Schumacher, non è più ammesso ‘damage limitation’: l’olandese ha da recuperare 36 punti su Norris e 35 su Piastri e non guadagnare punti al GP del Brasile significherebbe arrivare alla terzultima tappa con circa 40 punti da recuperare. La situazione di Verstappen trova analogie con quella di Kimi Raikkonen nel lontano 2007: 18 punti lo separavano da Hamilton (equivalenti a circa 40 lunghezze con il punteggio moderno) e con tre vittorie nelle ultime quattro gare il finlandese riuscì a ribaltare la classifica. Senza ritiri di Norris e Piastri, servirà che i due si tolgano diversi punti oppure una prestazione negativa di McLaren in una degli ultimi quattro weekend. Curiosamente il trio di testa nel Mondiale ha condiviso il podio appena tre volte in stagione (Giappone, Imola, Monza, sempre nello stesso ordine), perciò è lecito attendersi un weekend non scontato. Con gli aggiornamenti di Monza, Red Bull ha chiuso il gap in tutte le tipologie di circuiti recuperando complessivamente oltre due decimi di prestazione e allargando la finestra operativa. Le tappe di Monza e Austin hanno dimostrato come la RB21 sia molto competitiva anche nei circuiti ‘veri’ che richiedono compromessi che nella prima parte di stagione evidenziavano la superiorità incontrastata di McLaren. Inoltre, con un finale di stagione da titolo, Verstappen avrebbe grosse probabilità di portare Red Bull in seconda posizione nel campionato costruttori; l’aiuto di Yuki Tsunoda è mancato nonostante alcuni segnali positivi, ma troppo discontinui. Ferrari (+10) e Mercedes (+9) hanno vetture meno competitive ma potranno essere della partita in alcune delle gare finali.

Tra i circuiti rimanenti, Interlagos è quello con la maggior percentuale di tempo percorso in curva a media velocità – vale a dire la fascia tra i 120 e 180 km/h, dove McLaren ha dettato legge per la maggior parte della stagione. Questo rende il tracciato brasiliano più favorevole alla monoposto di Woking rispetto ad altre tappe dove i due piloti hanno faticato dopo la pausa estiva. “Penso che le loro prestazioni a media velocità sia incredibile rispetto a tutti gli altri. La rotazione che hanno sull’asse anteriore senza perdere il posteriore è qualcosa di davvero incredibile da vedere” aveva commentato Max Verstappen ad Agosto, indicando quest’area come uno dei principali punti di forza della MCL39. Con gli aggiornamenti italiani, gli ingegneri di Pierre Wache hanno ridotto il margine permettendo alla RB21 di essere competitiva in una forbice più ampia di layout e condizioni: le prove di Monza e Austin dimostrano che Verstappen potrà essere competitivo anche nel corso del GP del Brasile, ma è difficile individuare un favorito. McLaren ha vinto solamente una delle quattro Sprint Race disputate e Verstappen ha raccolto punteggio pieno nelle ultime due: il trend mostra che il pacchetto papaya, vettura e piloti, ha bisogno di più dati per soddisfare il suo pieno potenziale.
Nelle due qualifiche sarà fondamentale la ‘famosa’ esecuzione. Come abbiamo avuto modo di sottolineare nelle scorse settimane, Verstappen e Russell in questo sono stati il punto di riferimento nel corso della stagione: i dati confermano che questi due sono i piloti (tra i top team) che più frequentemente si avvicinano al picco della vettura sul giro secco e sbagliano di meno. Tra loro e i piloti McLaren si frappone Charles Leclerc, non aiutato dalla vettura che rende più difficile avvicinarsi alla prestazione ideale, ma con un numero di errori in linea con i primi due che mostra l’assoluto livello del monegasco. La stagione di Norris e Piastri è caratterizzata da alti e bassi in momenti differenti, ma è simile nella media finale. La traiettoria di Piastri è opposta a quella del compagno, che invece è molto migliorato dopo la pausa estiva: l’australiano nella prima parte di stagione aveva stupito per costanza nell’esecuzione, ma da Baku c’è stato un brusco calo nella prestazione ed ottimizzazione. Negli ultimi due weekend, Stella ha attribuito a fattori tecnici i motivi del calo del numero 81; a Interlagos, per restare in piena lotta per il titolo, servirà una prestazione degna della prima parte dell’anno. Piastri ha conquistato la Sprint Pole nel 2024 a Interlagos e trova un tracciato con più grip, ma caratterizzato da un’evoluzione importante e diversi dossi che lo hanno messo in difficoltà in Texas; le mescole più dure potranno essere un fattore positivo rispetto al Messico.
GP Brasile: Pirelli sceglie la gamma di mezzo, pioggia e non solo saranno fattori cruciali
La scelta di Pirelli ricade sulla mescola di mezzo: C2, C3 e C4 verranno utilizzate nel GP del Brasile questo fine settimana. Il fornitore unico ha scelto una gamma di uno step più dura rispetto al 2024 per rendere anche la soft una gomma da gara e mettere sul tavolo diverse possibili strategie in caso di gara asciutta. L’asfalto è stato riasfaltato prima della scorsa edizione ed è più liscio del manto vecchio ma il terreno presenta ugualmente molti dossi principalmente nella prima parte del giro. Questa natura del terreno conferisce al tracciato una sfida in più per i piloti e i team in termini di assetto e gestione gomme. Pirelli si aspetta un livello di grip nella media (uno step più alto di Messico) e un’evoluzione pista molto pronunciata nel corso del weekend. Negli anni Safety Car e bandiere rosse hanno giocato un ruolo fondamentale nei 71 giri di gara: le piogge frequenti e le alte possibilità di sorpasso sono due dei fattori principali. Il GP del Brasile può essere l’ultima occasione per prendere penalità a causa Power Unit e trarne vantaggio nella parte finale di stagione: i diversi punti di sorpasso e una qualifica dal risultato inatteso possono favorire la scelta.

Le previsioni meteo indicano un’altissima probabilità di pioggia venerdì e specialmente sabato (vicina al 90%), insieme a forti raffiche di vento attese anche nella giornata di domenica. McLaren ha spesso sofferto le condizioni di forte vento più di altri: ne sono la prova le qualifiche di Budapest e Baku di quest’anno. Per Verstappen questo può definirsi lo scenario ideale perché entrambe le qualifiche potrebbero essere influenzate da condizioni variabili. Red Bull e Mercedes hanno più probabilità di sfidare McLaren sul giro singolo nel bagnato dove è più facile entrare nella corretta finestra, mentre in gara finora la MCL39 non ha avuto eguali e – nonostante gli aggiornamenti – è difficile immaginare la RB21 allo stesso livello nel corso dei 70 giri sulle intermedie. In attesa di tappe meno favorevoli per McLaren, Sprint e qualifica senza certezze possono mescolare le carte in vista della gara e fare il gioco di Verstappen. Da questo punto di vista la tappa brasiliana può essere una buona sfida per Ferrari: la buona esecuzione di Austin e Città del Messico sarà fondamentale per essere competitivi in questa tipologia di condizioni.



