Nella giornata del debutto degli aggiornamenti di Ferrari e Red Bull, Lando Norris e Oscar Piastri hanno comodamente messo McLaren davanti a tutti nelle FP2 del GP d’Austria: nonostante una giornata più fredda rispetto alle aspettative per sabato e domenica, la MCL39 si è confermata la vettura da battere sul circuito di Spielberg ma i rivali non sono lontani quanto sembra secondo diverse parti. Solitamente mappature aggressive e un carico di carburante minore rendono le papaya imprendibili in FP2 e FP3, e per questo ci può essere una lotta per la Pole Position tra i leader del Mondiale. Dall’altra parte le temperature si alzeranno oggi e soprattutto domani, un fattore che in linea teorica giocherà a favore di McLaren – indubbiamente la favorita. In casa Red Bull i primi riscontri hanno dato sensazioni positive per quanto riguarda gli aggiornamenti montati sulla vettura di Max Verstappen, ma servono passi avanti tra FP2 e FP3 per essere al livello di McLaren per il resto del fine settimana. Non è una novità vedere un inizio di weekend a due facce per Ferrari, con i piloti totalmente soddisfatti del feeling: è risultata ancora evidente la mancanza di grip in Qualifica rispetto a quanto la SF-25 può fornire quando non si ricerca il picco della prestazione. I passi avanti dati dagli aggiornamenti potrebbero essere cruciali in una Qualifica come quella di oggi.
McLaren: il vantaggio è evidente in quasi tutte le curve, ma il gap sarà questo in Q3?
L’analisi dei migliori settori di ciascun pilota dei top team suggerisce un vantaggio a 360° di McLaren, che soffre solamente la strettissima curva 3 ma riesce a fare la differenza tutte le altre sezioni del tracciato. Alla base di questo vantaggio c’è una strategia più aggressiva degli ingegneri papaya che in FP2 e FP3 permettono ai piloti di sfruttare più cavalli e meno benzina per verificare i limiti della monoposto: “Pensiamo che il divario reale non sia di tre decimi. Pensiamo che sia inferiore se si corregge per la quantità di carburante, ma siamo ancora indietro. Questo è chiaro” ha dichiarato Helmut Marko. Negli ultimi Gran Premi tra FP2 e Q3, Red Bull e Mercedes hanno guadagnato in media tre decimi rispetto al miglior tempo McLaren della seconda sessione del weekend: ecco spiegata la fiducia di Red Bull per la Qualifica di oggi. Mercedes invece ha completato il giro prima dei rivali ma rispetto alla sorpresa della mattina, la W16 è apparsa più in difficoltà nelle ultime quattro curve, tutte veloci, dove il gap da Norris aumenta di altrettanti decimi. “Il bilanciamento della vettura era buono, ma nelle FP2 abbiamo fatto un piccolo passo indietro, ma potremmo lottare per la pole position”, ha detto Russell a fine giornata. “L’asfalto qui è abrasivo e la sua gestione non è stata un nostro punto di forza negli ultimi tempi”.
Proprio in curva 3, dove soffre McLaren, c’è stata una sbavatura di Oscar Piastri nel suo giro più veloce che giustifica parte del ritardo di un decimo e mezzo dal compagno di squadra. La seconda sessione di prove ha visto un Norris molto competitivo su un tracciato in cui ha sempre fatto bene e dove l’anno scorso ha inflitto un distacco di tre decimi al giro al compagno. Però Piastri non è lontano: la forza dell’australiano finora è stata questa, la costanza anche su circuiti che fino all’anno scorso lo mettevano in difficoltà e il Red Bull Ring era uno di quelli. Aumentare il gap dal compagno questo fine settimana lancerebbe l’ennesimo grande segnale a Norris e McLaren, ma non sarà un compito facile. Inoltre ci sarà un Max Verstappen pronto all’attacco sul circuito di casa, sia oggi che domani; nonostante un fastidioso sottosterzo in simulazioni di Qualifica e Gara, secondo Marko il campione del mondo in carica è soddisfatto degli aggiornamenti: “In realtà era felice. In ogni caso non si è mai lamentato!”.

Come spesso accade le simulazioni di gara danno un quadro più veritiero delle prestazioni delle vetture: Norris (su medie) e Piastri (su hard) sono stati i più veloci della sessione separati da un decimo, seguiti da Kimi Antonelli e Charles Leclerc a distanza di sicurezza. Il gap su Mercedes è di poco oltre il decimo, quello su Ferrari circa il doppio, ma le condizioni cambieranno domenica con più di 5°C attesi nell’aria e un naturale aumento nelle temperature dell’asfalto che cambieranno le carte rendendo il degrado (piuttosto limitato ieri) un fattore cruciale nell’economia della gara. Red Bull ha effettuato uno stint molto lungo con Tsunoda ma pochi giri con Verstappen su soft: i tempi simili a quelli di Lewis Hamilton su programmi simili suggeriscono una RB21 in linea con Mercedes e Ferrari nelle simulazioni di gara, ma non abbiamo certezze a riguardo. La gara sarà giocata su due soste secondo Pirelli; a proposito Max Verstappen è l’unico pilota con due treni di hard ancora a disposizione, Red Bull si è tenuta un asso nella manica per una gara così calda?
Ferrari, la Qualifica dirà di più sul fondo. In FP2 si è vista la solita SF-25 buona solo nel passo
I dati mostrano che il deficit che Leclerc e Hamilton accumulano al venerdì rispetto a McLaren per via di mappature più conservative e un maggior quantitativo di carburante, sia ‘traslata’ al sabato sotto forma della solita difficoltà a sfruttare la prestazione offerta dagli pneumatici nuovi negli ultimi giri del Q3. In un mondo ideale questi decimi permetterebbero alla Rossa di essere competitiva al sabato quasi quanto Mercedes e Red Bull, ma la risoluzione di questo problema non è affare semplice. Nonostante ciò ci si aspetta un chiaro miglioramento rispetto alla prestazione di ieri sul giro secco, pesantemente influenzata da una grande perdita in curva 4 ma senza evidenti errori di guida di Leclerc. Nella sessione si sono viste differenze di assetto tra i due ferraristi nella specifica di ala posteriore: Leclerc ha optato per un’ala più a ‘V’, meno carica, e più adatta ad un circuito dove la resistenza all’avanzamento giocherà un ruolo cruciale oggi e domani, mentre Lewis Hamilton ha richiesto di montare l’ala vista a Barcellona probabilmente per avere più confidenza. Il risultato è chiaro e conferma una certa insicurezza dell’inglese nelle curve ad alta velocità, dove non guadagna nulla nonostante un delta di carico, a fronte di una perdita di due decimi nei rettilinei – equivalenti a 2/3 km/h in velocità massima a DRS aperto e leggermente di più ad ala chiusa che in gara sarà cruciale. Il maggiore grip dato dall’asfalto dalle FP3 sarà la possibilità ad Hamilton di allinearsi con il compagno.

“Non posso dirmi ancora del tutto soddisfatto del feeling con la vettura. Come al solito, il nostro passo gara è buono, mentre dobbiamo lavorare un po’ per migliorare in configurazione da qualifica”, ha commentato Leclerc a fine sessione ancora non soddisfatto della SF-25 sul giro secco, qualcosa che in Ferrari dovranno migliorare nella notte. Da Maranello restano cauti e non aprono bocca sugli aggiornamenti: servono più dati per confermare i passi in avanti, principalmente dettati da quanto bisognerà gestire il degrado del plank in fase di gara rispetto alle passate gare dove il Lift and Coast costava due decimi sui 300km. Il maggior carico ad altezze da terra meno aggressive di quelle studiate nell’inverno dovrebbe allargare la finestra di funzionamento per Ferrari e limitare le perdite causate dalla gestione in gara. In attesa di domani, il distacco in Qualifica potrà dare un primo indizio sulla bontà del fondo nuovo: nelle ultime gare la SF-25 ha sofferto un gap medio di quattro decimi da McLaren al sabato, e il miglioramento atteso dal primo step di aggiornamenti è di poco meno di un decimo se tutto dovesse andare bene.



