Oggi a Roma si è tenuta una conferenza stampa alla presenza del nuovo Presidente dell’ACI, Geronimo La Russa (in attesa di insediamento ufficiale, e il Commissario Straordinario dell’ACI, il Generale Tullio Del Sette, che hanno introdotto il nuovo poster per l’edizione 2025 del Gran Premio d’Italia, ma risposto anche ad alcune domande sulle prospettive sul futuro di Monza e Imola.
Imola: due anni come riserva, ma si parla della possibilità di ritornare nel 2028
Il circuito Enzo e Dino Ferrari ha disputato quest’anno la sua ultima tappa programmata, con il contratto in scadenza a fine di quest’anno. Tuttavia, come ha confermato il Generale Del Sette, Imola sarà tracciato di riserva per il 2026 e il 2027, pronto a subentrare in caso di cancellazioni nel calendario ufficiale, non solo per la gara di Madrid, ma per qualunque appuntamento dovesse venire meno. “Con la Formula Uno si lavora su più livelli – ha dichiarato Del Sette – per far sì che il Gran Premio dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy possa tornare dal 2028, magari non ogni anno, ma con cadenza biennale.”
Il percorso è tutt’altro che semplice: la concorrenza globale per ospitare un GP è in aumento e i costi sono elevati. Ma l’interesse c’è, così come il sostegno governativo. Lo Stato italiano, infatti, destina attualmente 5 milioni di euro l’anno per ogni GP di Formula 1, un impegno economico non indifferente che potrebbe essere rinnovato o esteso con il coinvolgimento di altre istituzioni.
Il futuro di Monza è assicurato e si tratta anche un rinnovo. In più c’è un idea su un possibile restauro.
Nessuna rivalità con Imola, ha ribadito con decisione Del Sette: “Non c’è nessuna competizione tra Monza e Imola. Monza c’è, rimane. Stiamo lavorando perché possa assicurarsi un futuro oltre il 2031, in linea con l’accordo sottoscritto nel 2023.” Monza continua quindi a rappresentare un pilastro centrale della presenza della Formula 1 in Italia. Se la F1 festeggia 75 anni, quest’anno Monza raggiungerà i suoi 96 anni di presenza nel Motorsport.
il tracciato brianzolo offre anche alcuni interessi di livello culturale, non solo sportivo: Geronimo La Russa ha proposto di creare una mostra permanente con i 96 poster storici del GP d’Italia, valorizzando il patrimonio iconografico dell’autodromo. In parallelo, è in programma il restauro dell’anello, oggi in disuso, ad alta velocità di Monza, la storica sopraelevata. Non si tratta di un intervento funzionale al ritorno in pista per gare, ma di un progetto di valorizzazione culturale e patrimoniale.
L’importanza della collaborazione e il sostengo politico per il futuro del Motorsport in Italia.
Anche il Presidente ACI, Geronimo La Russa, ha espresso ottimismo sulla candidatura di Imola per tornare in calendario a partire dal 2028. “La candidatura è stata sostenuta da diversi ministeri e agenzie governative in passato. Ho visto con i miei occhi la capacità organizzativa della città, quando questo Sabato sono andato al concerto di Max Pezzali ed ho fatto i miei complimenti sinceri. Inoltre c’è in programma anche un concerto degli AC/DC. Ho visto che c’è una comunione d’intenti e la consapevolezza del valore promozionale e turistico della Formula 1.” La Russa ha ricordato come l’Italia sia stata l’unica nazione in grado di ospitare tre GP durante il periodo emergenziale del 2020, segnale di grande efficienza logistica e passione motoristica.
Tuttavia, il nodo resta quello economico. La sfida, ha spiegato La Russa, è costruire un dialogo costante con tutte le istituzioni coinvolgendo anche soggetti terzi. “Il dialogo è al centro del mio programma elettorale. Dobbiamo essere utili allo Stato e aprirci a chi può contribuire. La Formula 1 non è solo sport, è un veicolo di promozione per il nostro Paese, per questo puntiamo sul Made in Italy.” Se il futuro di Monza è quindi già al sicuro, e si lavora per un contratto ancor più lungo, quello di Imola rimane un incognita ma – con l’assicurazione del ruolo di riserva per i prossimi due anni – si punta a rientrare nel 2028 sfruttando il calendario a rotazione su cui Domenicali ha tanto puntato.