Binotto: “Nel 2026 vincerà chi saprà reagire meglio. Noi davanti nel 2030”

Nov 16, 2025

Jacopo Moretti

A poco meno di quattro mesi dal suo debutto in Formula Uno, Audi ha svelato a Monaco di Baviera i colori della R26, primissimo concept della monoposto che correrà in classe regina a partire dal prossimo anno. “Non entriamo in Formula 1 solo per esserci. Vogliamo vincere”, ha assicurato il CEO di Audi, Gernot Döllner. E con lui, sul palco bavarese c’era anche Mattia Binotto, responsabile tecnico e operativo del marchio tedesco: “Siamo al lavoro per sbagliare il meno possibile, vogliamo crescere in fretta”.

MOTORE A DICEMBRE, MONOPOSTO COMPLETA A GENNAIO: IL PROGETTO AUDI

Proprio l’ex Ferrari, tornato in F1 dopo la separazione con Maranello, è poi entrato nei dettagli del progetto che porterà i quattro anelli di Ingolstadt in Formula Uno. “Vogliamo essere pronti per la fine di gennaio”, ha ricordato Binotto. Il riferimento è, ovviamente, al 26 gennaio 2026, quando le vetture del prossimo ciclo tecnico scenderanno per la prima volta in pista nel corso di un test collettivo che si terrà privatamente a Barcellona. “Già ad inizio mese vorremmo una monoposto assemblata per poter completare tutti i test in fabbrica. La vettura dovrà essere pronta con largo anticipo e accenderemo il motore prima della fine di quest’anno”.

Audi F1 2026

Come già successo per altre scuderie, Binotto ha poi spiegato come la monoposto che scenderà in pista per i test di Barcellona sarà molto diversa da quella che esordirà in Australia per la prima gara del mondiale 2026.  “Cercheremo di capire la vettura, l’interazione tra telaio e motore, la gestione dell’energia. Per noi è anche importante, essendo la prima volta con una power unit Audi, assicurarci che tutto lavori correttamente insieme. La versione che porteremo ai test sarà comunque distante da quella definitiva. È ovvio che, quando si va a correre, e saremo a Melbourne, vorremmo avere la miglior macchina possibile. Per questo cercheremo di rispettare al massimo le scadenze”. E poi c’è l’aspetto umano: “Il nostro sarà un team completamente nuovo, i ragazzi non hanno mai lavorato davvero insieme. Mi aspetto una curva di apprendimento particolarmente ripida all’inizio”.

LA CHIAVE ELETTRICA: “L’IBRIDO FARÀ LA DIFFERENZA, INCIDERÀ ANCHE SUI VALORI DI CARICO”

Al centro del progetto Audi c’è poi la collaborazione tra le sedi di Neuburg e Hinwil. Nella prima è in corso lo sviluppo del V6 ibrido che spingerà la monoposto, unitamente alle componenti ibride e il cambio, mentre l’assale posteriore e l’alloggiamento della trasmissione verranno prodotte in Svizzera. “Mattia ha saputo analizzare rapidamente la sede di Hinwil – ha spiegato il CEO Döllner – da lì abbiamo sviluppato un piano concreto su come allocare lo sviluppo e la realizzazione della vettura. Oggi vi posso dire che quel piano è diventato realtà, anche grazie a tutto il personale impegnato a Neuberg”. Proprio per quanto riguarda i motori realizzati nello stabilimento tedesco, Binotto ha chiarito come rispetto al 2014, quando furono introdotte le Power Unit turbo-ibride, il 2026 porterà cambiamenti ben più profondi, soprattutto sul fronte del telaio e dell’aerodinamica. Questa circostanza potrebbe comportare ampie differenze tra le scuderie, specie considerando che i valori di carico saranno strettamente legati alla potenza erogata dai motori.

Audi F1 2026

E allora una delle principali sfide della prossima generazione di regolamenti sarà proprio la gestione della potenza elettrica: “All’epoca [nel 2014 ndr.] la rivoluzione riguardava la power unit, mentre dal punto di vista del telaio le regole erano piuttosto convenzionali, basate su concetti già noti. Oggi, invece, ci sarà una trasformazione significativa anche sull’aerodinamica e l’intero veicolo. Si tratta di una combinazione di due fattori: power unit e telaio/aerodinamica. Questo significa che i parametri che in passato erano fondamentali per la prestazione potrebbero cambiare. Con i nuovi regolamenti, ciò che contava per andare veloci potrebbe non essere più lo stesso. Di conseguenza, tutti gli strumenti e le simulazioni sviluppate in fabbrica per le regole attuali dovranno essere completamente rivisti, perché non saranno più gli stessi parametri ad avere importanza”.

OBIETTIVO 2030: “NEL 2026 VINCERÀ CHI SAPRÀ REAGIRE. NOI AL TOP NEL 2030”

L’obiettivo a lungo termine della Casa tedesca è chiaro: diventare competitivi e puntare al titolo entro il 2030. “Sappiamo che si tratta di un obiettivo ambizioso, ma considerando la nostra esperienza nelle altre serie motoristiche, credo possa essere realistico”, ha spiegato il CEO di Audi. Tutto passerà dalla nuova sfida tecnica: “un cambiamento enorme – chiarisce Binotto – ma sono sicuro che le prossime regole verranno apprezzate. I tecnici lo fanno già e anche i piloti più critici cambieranno idea. Dal prossimo anno avremo uno spettacolo emozionante. Le modifiche sono state pensate anche per essere in linea con i carburanti completamente sostenibili. All’inizio ci sarà bisogno di pazienza, perché grandi cambiamenti possono portare discontinuità. Può accadere che, all’inizio della prossima stagione, alcune squadre avranno fatto le scelte giuste e altre no, proprio perché gli strumenti non sono calibrati. Per questo dico spesso che non si potrà giudicare quale sarà il miglior team già all’inizio della stagione. Sarà più importante capire chi saprà reagire meglio in seguito. Per me, infatti, la squadra migliore sarà quella capace di adattarsi rapidamente e di sviluppare la vettura con velocità ed efficacia E mi aspetto che alcune regole possano essere adattate, se necessario. Nel complesso, sarà un ottimo regolamento”.

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