Le prime cinque gare della stagione hanno permesso di trarre le prime conclusioni sul lavoro svolto da parte delle squadre nell’inverno: McLaren conferma il proprio status di vettura da battere e insegue il secondo titolo costruttori consecutivo, un traguardo che manca dal poker tra il 1988 e il 1991. Il binomio Max Verstappen – Red Bull si candida come primo inseguitore nonostante la RB21 di Milton Keynes sia una monoposto deficitaria specialmente in tracciati rear limited, in cui la gestione degli pneumatici è fondamentale; poi ci sono Mercedes e Ferrari, quest’ultima è senz’altro la grande delusione di questo inizio di stagione in cui ha sofferto una mancanza di carico aerodinamico al posteriore e alcune caratteristiche intrinseche che non permettono alla Rossa di essere competitiva al sabato, tornato fondamentale con l’aumento dell’effetto dell’aria sporca quando si inseguono i rivali.Le prossime gare detteranno scelte fondamentali per l’economia del mondiale soprattutto per la lotta nel campionato piloti: Ferrari, Red Bull e Mercedes tenteranno di inseguire una McLaren così solida tecnicamente?
McLaren: la MCL39 è una vettura ottima a 360 gradi, ma non è un pacchetto perfetto
Finora McLaren ha raccolto 188 dei 230 punti disponibili: dei 42 punti persi finora, la maggior parte sono da attribuire ad errori dei piloti. Oscar Piastri ha iniziato la stagione con una nona posizione in Australia, per poi riprendersi e guadagnare 33 punti in 4 weekend al compagno Lando Norris, autore di due weekend horror in Bahrain e Arabia Saudita a causa di errori in Q3. Se il campionato piloti è ancora aperto lo si deve soprattutto ai due alfieri papaya, tallone d’Achille di una squadra molto forte ma non perfetta. La fiducia di Red Bull nel lungo termine non è del tutto ingiustificata, ma fa molto affidamento sull’effetto della TD018 che, però, a Woking, ufficialmente, non temono.

La vettura di Rob Marshall dispone di un carico aerodinamico facile da estrarre in diverse condizioni, avvicinato solamente da quello di Red Bull, ma con un bilanciamento molto migliore a tutte le velocità e in ogni tracciato. La direttiva tecnica introdotta in Cina sul ‘mini-DRS’ sembra aver lievemente intaccato l’efficienza aerodinamica della MCL39 che paga qualche km/h nella seconda metà dei rettilinei, tuttavia le doti oltremodo eccellenti in trazione riducono al minimo gli effetti di queste perdite anche in tracciati come Jeddah. La coperta lunga permette di ‘scegliere’ i punti di forza in base alle caratteristiche del tracciato, ma tipicamente la monoposto fa la differenza nei tratti a bassa velocità dove può sfruttare un grande vantaggio in ripartenza. In attesa dell’appuntamento tornasole in Spagna, sulla carta ci si può aspettare una McLaren molto in forma nel trittico Miami – Imola – Monaco.
Red Bull: la RB21 riprende molti difetti del suo predecessore, ma sa colpire dove McLaren soffre
I problemi di correlazione tra simulazioni e tracciato rendono i prossimi sviluppi molto imprevedibili, ma la squadra di Christian Horner non ha nulla da perdere in questa fase della stagione: la RB21 è una vettura a due facce, molto competitiva su circuiti front limited ma in grande difficoltà quando si gareggia su circuiti con una forte limitazione al posteriore. Il distacco combinato tra Melbourne, Suzuka e Jeddah è di due decimi rispetto a McLaren, deficit che è quasi raddoppiato negli appuntamenti di Shanghai e Bahrain. Tuttavia il bottino in questo inizio di stagione include due Pole Position e una vittoria, che potevano essere due con una buona partenza di Verstappen a Jeddah; in più sembra che l’olandese potrà sfruttare l’aiuto del compagno di squadra, Yuki Tsunoda, almeno nelle fasi critiche della Qualifica. Gli aggiornamenti previsti tra Miami e Imola hanno come obiettivo primario quello di allargare la finestra di funzionamento di una monoposto molto competitiva se impostata correttamente, ma facilmente in difficoltà per via di un pacchetto ancora molto sensibile su tracciati non ideali. Con l’arrivo della stagione europea estiva sarà fondamentale disporre di una vettura capace di gestire le coperture in gara per stare vicini a McLaren, e da Milton Keynes sono convinti che Max Verstappen possa fare il resto.
Mercedes: la W16 è più prevedibile e costante, ma le prestazioni sono ancora un enigma
Il grande inizio di stagione di George Russell ha messo in luce la bontà del progetto Mercedes: rispetto alle altre vetture a effetto suolo progettate a Brackley, la W16 ha punti di forza e debolezza ben precisi e per i piloti è una vettura più prevedibile da guidare in fase di Qualifica e Gara, nonostante abbia mantenuto molti dei punti di forza e debolezza della scorsa vettura.

L’efficienza complessiva è buona, e alle medie e alte velocità la vettura lavora molto bene e a Jeddah è stata la migliore nei tratti più veloci; la debolezza finora sono state le curve a bassa velocità, dove Russell ha perso la Pole Position in Arabia Saudita. Inoltre, c’è una grande perdita di competitività tra Qualifiche e Gara: tra il sabato e la domenica la W16 perde tra uno e due decimi di prestazione nel confronto diretto con gli altri top team, un trend visto anche nella scorsa stagione, ma non eccessivamente negativo perché nella Formula 1 di oggi la ‘track position’ è tornata ad assumere un’importanza fondamentale.
Ferrari: i problemi cardine del 2024 sono rimasti, la Qualifica limita fortemente la SF-25
Il problema fondamentale da correggere tra il 2024 e il 2025 per poter competere su tutti i fronti era migliorare le prestazioni in Qualifica, un obiettivo raggiunto indirettamente nella seconda metà della scorsa stagione grazie agli aggiornamenti di Monza e Austin. Dopo cinque gare, tuttavia, possiamo concludere che questo proposito non è stato rispettato: la SF-25 soffre ancora la ricerca del picco di prestazione, in particolar modo su pneumatici più morbidi nuovi, ed è la quarta forza in Qualifica – a quattro decimi da McLaren, e a un decimo in media da Red Bull e Mercedes. Partendo dalla seconda l terza fila esprimere tutta la prestazione della monoposto risulta molto difficile: a Jeddah è risultato ovvio il cambio di passo di Charles Leclerc una volta che il pit stop di George Russell gli ha permesso di spingere in aria pulita e mostrare un passo migliore. Come per Red Bull, i prossimi aggiornamenti correttivi avranno un ruolo fondamentale nell’esito della stagione, ma finora Ferrari paga dazio per non aver massimizzato quello che poteva ottenere per errori nei primi due round: il sogno del mondiale si allontana, e si avvicina l’anno numero 17 senza titolo a Maranello.



