Analisi Haas: a Jeddah sono emerse tutte le criticità della VF-25

Apr 25, 2025

Mattia Barzaghi, Andrea Vergani

La Haas conclude l’ultima tappa, del primo ‘triple-header’ stagionale a secco in termini di punti conquistati. Il team americano non ha, infatti, portato nessuna macchina nella zona a punti a Jeddah. Il circuito dell’Arabia Saudita ha messo in crisi la VF-25 a causa di diversi fattori, il che hanno portato Oliver Bearman e Esteban Ocon a concludere il Gran Premio rispettivamente in tredicesima e quattordicesima posizione.

il weekend di Jeddah si è rivelato un passo indietro rispetto agli scorsi appuntamenti

In vista di Jeddah, la Pirelli aveva annunciato nelle precedenti settimane la gamma di mescole C3-C4-C5, uno step più morbido rispetto al 2024 in cui allora non si era manifestato degrado in gara. Una circostanza che, se unita alle alte velocità che caratterizzano il circuito saudita, si è rivelata negativa per Haas. Il venerdì non era già stato uno dei migliori a causa di un set-up errato. Mentre durante le qualifiche, Esteban Ocon é stato eliminato in Q1, pagando ben mezzo secondo dal compagno. Le principali differenze tra i due si possono notare in un errore del francese in curva 1, due decimi di perdita, e il delta nelle curve ad alta velocità dove il pilota classe 2005 ha scavato ben tre decimi di secondo. Nelle curve a media velocità, invece, i piloti Haas erano allineati, sintomo di una buona competitività in questo tipo di curve da parte dell’ex pilota Alpine che fanno ben sperare in vista di Miami e Imola.

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Le difficoltà di Bearman in qualifica, nonostante sia il suo punto di forza

Oliver Bearman ha passato il Q1 addirittura vicino ai top team, grazie ad un set di Soft nuovo in più rispetto ai propri avversari: “Il risultato del Q1 non rispecchia il nostro valore onestamente perché ovviamente abbiamo usato un set in più, quindi ha senso che siamo un po’ più avanti rispetto ad altri.” Nei primi istanti del Q2 il pilota inglese è sceso in pista con una soft usata ed ha ottenuto il dodicesimo tempo provvisorio, non migliorando di circa un decimo il tempo del Q1. Con pneumatici nuovi Bearman non ha migliorato di circa un decimo e mezzo, concludendo in quindicesima posizione. Il risultato in qualifica è sintomo di una finestra operativa molto ristretta e difficile da centrare con la C5, la stessa mescola di Melbourne e quella anche risultata più complicata da sfruttare a pieno da squadre come Ferrari, da cui prendono PU, cambio, trasmissione e sospensione posteriore (essendo rimasta Haas a quella anteriore 2024, che comunque diede queste problematiche in Qualifica alla Rossa). Il pilota della FDA ha spiegato le sue sensazioni con la VF-25 in queste circostanze e ha posto l’accento sui giri di preparazione: “Mi è sembrato di non aver tirato fuori tutto nell’ultimo giro in Q2. Ho davvero faticato a trovare la sensazione giusta con la gomma nuova. La gomma usata dà una buona sensazione, ma ovviamente hai un po’ meno grip, mentre con la nuova la sensazione era piuttosto incostante. Dobbiamo analizzare i nostri outlap, le temperature delle gomme e tutto il resto. E vedere se avremmo potuto tirare fuori un po’ di più dalla gomma nuova.”

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In qualifica LA VF-25 è risultata fuori finestra nelle primissime curve

Confrontando i giri migliori del Q2 di Bearman e della vettura migliore del midfield, cioè la Williams di Carlos Sainz, si nota come la VF-25 regga il confronto nel secondo e terzo settore, in particolare tra curva 7 e 22, sintomo di un assetto molto rigido e più carico alle alte velocità. Il leggero carico aggiuntivo ha comportato, d’altro canto, una perdita in rettilineo di due decimi rispetto alla squadra di Vowles. La perdita maggiore riguarda, però, il primo settore, introdotto da due curve lente e da una curva di media velocità dove la Haas lascia per strada ben tre decimi in solo quattro curve, chiaro segno di una mescola non nella finestra ottimale e di un set-up meccanico orientato più verso le alte velocità. Visti i legami con Ferrari, probabilmente non è nemmeno un caso condividere con la SF-25 gli stessi deficit prestazionali in quel settore.

Track Dominance a confronto tra il miglior giro di Bearman e il miglior giro di Sainz in Q2

GP Jeddah: Ocon monta le hard approfittando della SC, Bearman soffre di degrado con le medie

Analizzando il Gran Premio di Jeddah, Bearman ha concluso in tredicesima posizione, mentre Ocon in quattordicesima, a venti secondi dal compagno. In occasione della Safety Car del primo giro, il pilota francese è stato uno dei tre piloti ad effettuare la sosta anticipata, montando la gomma dura per andare fino in fondo. Ocon ha quindi risalito il gruppo durante le soste intorno ai giri 20-25 dei propri avversari per poi essere ripreso più tardi a causa di una gomma più usata. In questa circostanza, l’ex pilota Alpine ha anche rispettato l’ordine di scuderia di non intralciare il passo del compagno Bearman, con gomme decisamente più fresche: Abbiamo provato qualcosa con la strategia per essere nei punti se fosse successo qualcosa, ma purtroppo oggi non è bastato. È un’altra gara in cui abbiamo raccolto buone informazioni e speriamo che ci servano per la prossima.” ha commentato Ocon.

Il passo gara di Bearman e Sainz nel GP di Jeddah 2025

La gara dell’inglese, invece, è stata più statica. Bearman ha impiegato buona parte del primo stint negli scarichi di Lawson, il che ha comportato un degrado enorme dal giro 13 al 19, quello del pit stop. Prendendo come riferimento sempre la Williams di Sainz, il divario maggiore a favore dello spagnolo si evince nel primo stint, mentre a fine del secondo i tempi del classe 2005 erano leggermente più veloci, anche a causa del fatto che il n55 ha rallentato per dare DRS al compagno Albon affinché quest’ultimo potesse difendersi da Hadjar alle sue spalle. La parte peggiore per me è stato il primo stint. La macchina era davvero ostica. Credo che avevamo un bilanciamento non ottimale con la media, e per questo ho iniziato a faticare presto con le gomme posteriori. Ero anche piuttosto vicino a Lawson per tutto quello stint, il che non ha aiutato la temperatura delle gomme. Successivamente, man mano che la gara andava avanti, con le hard stavo prendendo sempre più fiducia”. ha dichiarato Bearman.

Il passo gara risulta più influenzato dal tipo di layout che dal tipo di mescola, a differenza della qualifica

In gara il carico aggiuntivo sulla VF-25 sembra abbia pagato maggiormente, mantenendo la vettura nella finestra ottimale in tutti i tipi di curve. Infatti, Bearman risulta addirittura più veloce di quasi un decimo nel veloce, perdendo, però, sempre nel lento, andando comunque ad annullare la perdita totale nei tratti tortuosi. D’altra parte, il deficit in rettilineo persiste: la perdita è stimata in tre decimi e mezzo abbondanti, che equivale alla perdita totale media a giro in gara.

Telemetria media a confronto di Bearman e Sainz dal giro 6 al 36

In conclusione, è evidente che Haas debba concentrarsi sull’ampliamento della finestra operativa in qualifica, in particolare con le mescole più morbide, e sull’incremento delle prestazioni alle alte velocità, intervenendo su corpo vettura e fondo. Migliorare questi aspetti potrebbe avere effetti positivi anche sulla velocità di punta, magari adottando configurazioni aerodinamiche leggermente più scariche.

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