WEC | La notte da sogno di Ferrari in Bahrain: in tre anni raggiunti tutti gli obiettivi

Nov 12, 2025

Matteo Pittaccio

Notti magiche come quella di sabato otto novembre in Bahrain non si dimenticano, soprattutto se ti chiami Ferrari e, dopo 53 anni, torni a dettare legge in un contesto, l’endurance, che fa parte del tuo DNA. La doppietta Mondiale Costruttori e Piloti nel WEC ha un valore inestimabile per Maranello poiché equivale al raggiungimento di tutti quegli obiettivi prefissati quando il piano Hypercar ha iniziato a prendere forma, passando in pochi anni dalla progettazione ai risultati in pista e ai trofei intascati, in un’escalation che ha portato Ferrari a spuntarla prima nella 24 Ore di Le Mans e poi nelle battaglie iridate.

Quanto fatto dalla formazione guidata da Antonello Coletta, in partnership con la struttura di Amato Ferrari, ha una valenza anche e soprattutto storica, perché con la 499P è stata ripresa una strada interrotta più di cinquant’anni fa, tanto a Le Mans quanto, proprio nel fine settimana appena trascorso, nel campionato.

IN BAHRAIN LAVORO PERFETTO

Avere la meglio in un campionato come il WEC e, nella fattispecie, in una gara ostica come quella del Bahrain non era scontato. Sì, Ferrari ha raggiunto Manama con la vetta delle classifiche costruttori e piloti tra le mani, ma le gare precedenti hanno messo un po’ di incertezza tra inciampi e circostanze sfortunate, con Porsche e, in parte, Cadillac a mettere pressione. Sakhir, inoltre, è sempre stato un terreno di gioco complicato, in cui l’incertezza ha toccato anche quelle sfere esterne alla prestazione vera e propria, come l’affidabilità.

Serviva, quindi, una gara perfetta e priva di errori. Dopo 1200 km, così è stato. Ferrari Campione del Mondo Costruttori per la 14^ volta nella storia; Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi (diventato padre poche ore dopo) e James Calado Campioni e, come se non bastasse, tripletta nella classifica piloti grazie al secondo posto di Robert Kubica/Ye Yifei/Phil Hanson ed al terzo di Antonio Fuoco/Nicklas Nielsen/Miguel Molina, saliti sul podio mondiale grazie allo scambio di posizioni operato nel finale tra le due 499P ufficiali.

 

TUTTI I TRAGUARDI PREFISSATI AD INIZIO ANNO SONO STATI RAGGIUNTI

Nel corso delle precedenti stagioni abbiamo avuto degli alti e bassi dovuti al fatto che nel 2023 eravamo all’esordio, e che nel 2024 la squadra doveva continuare a progredire all’interno di una categoria nuova per noi. Abbiamo continuato questa fase di apprendimento e in questa stagione 2025 mi auguro di poter essere protagonisti per puntare al successo del campionato del mondo, così esordiva Antonello Coletta alla vigilia della stagione, affermando inoltre che le più grandi modifiche apportato nella pausa invernale avessero coinvolto specialmente l’organizzazione.

Nel corso dell’anno Ferrari non ha speso alcun Evo Joker, mantenendo in linea generale il pacchetto tecnico che ha esordito a Interlagos nel 2024. Ecco che, alla luce di quanto ottenuto alla bandiera a scacchi della 8 Ore del Bahrain, le parole del Direttore Ferrari Endurance e Corse Clienti hanno trovato riscontro sulla pista. Il lavoro focalizzato sull’operatività ha dato i propri frutti: quattro vittorie consecutive tra il Qatar e la 24 Ore di Le Mans, vinta con la AF Corse #83, poi l’efficace difesa nel momento in cui marchi come Porsche e Cadillac hanno intrapreso il contropiede, mandando giù bocconi amari in Brasile e in Giappone per poi svolgere una gara perfetta in Bahrain.

I SUCCESSI DELLA HYPERCAR HANNO RADICI PROFONDE

Riavvolgendo il nastro, però, verrebbe da dire che la notte di festa del Bahrain sia frutto di un lavoro che trova le proprie radici ancor prima della Hypercar. Dalla 430 GT2 in poi Ferrari ha fatto scuola nell’universo Gran Turismo, evolvendosi di anno in anno insieme ad AF Corse. Unite, le due parti hanno superato con successo ogni cambio generazionale, mettendo in bacheca titoli su titoli in giro per il mondo. Disponendo di una base così solida, con sempre Coletta a fare da riferimento, il progetto Hypercar ha subito spiccato il volo, ottenendo Pole e podio al debutto (Sebring 2023), la vittoria nella 24 Ore di Le Mans del centenario ed altri due assoli nella mitica maratona francese. Per il 2025 l’obiettivo da perseguire era la doppietta mondiale ed ora anche questo traguardo si può spuntare.

wec ferrari

Fonte: WEC – X

MONDIALI A MARANELLO, MA SI GUARDA GIÀ AL FUTURO

Ma ora che Ferrari ha tra le mani lo scettro del WEC cosa ci si può aspettare? Lato sviluppo, i tecnici di Maranello hanno ancora quattro Evo Joker a disposizione, più i due che si aggiungeranno nel biennio 2028-2029. In base a ciò, la 499P – in pista almeno per altre quattro stagioni – potrebbe evolversi e adattarsi all’evoluzione del campionato nel caso in cui la competizione diventasse ancor più serrata vantando un bel bottino di gettoni. Porsche ha già salutato il WEC, mentre Toyota, Cadillac, BMW e Alpine hanno già in programma delle modifiche importanti in vista del 2026, con Peugeot pronta a dare un’importante sterzata al progetto LMh nel 2027. Tutto questo perché a partire dal prossimo anno l’omologazione delle Hypercar passerà dalla galleria del vento Sauber, ora proprietà Audi, a WindShear (Concord, North Carolina), dando a molti la possibilità di aggiornare le proprie LMDh/LMh.

In un quadro che raffigura la maggior parte dei costruttori impegnata a rivedere i progetti, Ferrari potrebbe sfruttare la bontà del pacchetto attuale per arrivare al 2027 e, successivamente, evolvere la piattaforma 499P, ricordando che nello stesso anno la griglia accoglierà Ford e McLaren, i marchi più freschi insieme a Genesis, il cui debutto è previsto in Qatar il 28 marzo 2026. In una categoria basata su un regolamento tecnico abbastanza chiuso, con sviluppi limitati e circoscritti, disporre di una macchina capace di resistere al passare delle stagioni e all’aumento della concorrenza potrebbe rappresentare un bel vantaggio, nell’attesa che ACO, IMSA e FIA decidano quale strada l’universo endurance intraprenderà nel prossimo decennio.

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