WEC | Bahrain: Ferrari Campione dopo 53 anni. A Giovinazzi, Calado e Pier Guidi il Mondiale Piloti

Nov 8, 2025

Matteo Pittaccio

Il sipario è calato sul FIA WEC 2025 e sulla 8 Ore del Bahrain, con le Ferrari 499P ufficiali che hanno tagliato il traguardo alle spalle delle Toyota, una posizione più che sufficiente a mettere in bacheca sia il Mondiale Costruttori che il Piloti. Il terzo posto del trio Miguel Molina, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco (499P #50) e il quarto di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi (#51) sono bastati per portare a casa entrambi i titoli iridati. Proprio Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, quarti alla fine della corsa, si sono laureati campioni piloti, un traguardo impreziosito dall’obiettivo raggiunto tra i costruttori dopo aver già portato a casa tre 24 Ore di Le Mans consecutive.

DUE SAFETY CAR NON FERMANO FERRARI

La gara è stata dominata in gestione e strategia dalla Toyota GR010 Hybrid #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e Nyck de Vries, tornata al successo dopo un anno e quinto marchio diverso in grado di vincere almeno una corsa. Le Porsche Penske non sono mai state realmente in lotta, mentre le due Safety Car – la prima per un contatto tra Thomas Flohr e Jenson Button, la seconda per un guasto ruota posteriore destra della BMW-WRT #15 di Dries Vanthoor – non hanno intaccato i piani Ferrari. Seguendo la coppia Toyota nell’ultima mezz’ora, il muretto di Maranello ha quindi deciso di invertire le posizioni tra le due 499P, favorendo la #50 per consolidare il podio nella classifica piloti e completare una storica tripletta tricolore, con Pier Guidi/Calado/Giovinazzi campioni ed il trio Kubica/Ye/Hanson secondi.

Alle spalle delle due Ferrari ufficiali, la AF Corse #83 si è dovuta accontentare del secondo posto in campionato, impreziosito dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans. In gara, Kubica ha difeso la posizione dalla Cadillac-Jota di Will Stevens, mentre l’Aston Martin di Marco Sørensen ha chiuso il gruppo dei piloti a pieni giri. Nella top10 anche la BMW-WRT #20 di René Rast e le due Peugeot di Mikkel Jensen e Malthe Jakobsen, rispettivamente nona e decima.

PORSCHE LASCIA CON L’AMARO IN BOCCA

In difficoltà, invece, Porsche Penske, che chiude infelicemente la sua avventura nel FIA WEC senza intascare punti, non andando oltre il 13° e 14° posto. Se Laurens Vanthoor ha dato inizialmente ottimi segni sulla #6, partita dall’ultima posizione, con il prosieguo della corsa le certezze si sono sgretolate, specialmente negli stint di Matt Campbell e Laurin Heinrich, il cui debutto è stato comunque privo di errori. Senza poter dire la propria, la 963 ha così salutato il WEC, con Porsche che darà seguito alla attività agonistica solo nell’IMSA, mentre il programma mondiale si fermerà con un po’ di amarezza.

IN LMGT3 FESTA PORSCHE MANTHEY

Nella classe LMGT3, il titolo è andato alla Porsche Manthey, team laureatosi Campione grazie al quarto posto ottenuto in gara da Richard Lietz, Riccardo Pera e Ryan Hardwick. Il piazzamento è bastato ai vincitori della 24 Ore di Le Mans per agguantare il titolo LMGT3 battendo la Ferrari AF Corse #21 di Alessio Rovera, Simon Mann e Francois Heriau, quinti al traguardo.

A vincere la gara è stata invece la Lexus Akkodis ASP #87 di José Maria López, Clemens Schmid e Petru Umbrarescu, ma il trionfo è stato più incerto del previsto considerando il rientro nel finale della Mercedes-Iron Lynx di Maxime Martin, autore di un duello molto acceso con Mattia Drudi (Aston Martin THOR) per la piazza d’onore. I primi tre hanno tagliato il traguardo racchiusi in appena un secondo, con la Lexus a centrare l’obiettivo per la seconda volta in stagione dopo il successo brasiliano. Nessun sorriso, invece, per Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahmad Al Harthy, colpiti da una penalità drive-through per un sorpasso in bandiera gialla e rimasti bloccati al 15° posto.

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