La lotta per il mondiale Piloti è ancora aperta, ma non riguarda più George Russell, che è matematicamente chiamato fuori. Il pilota della Mercedes, però, può ancora dire la sue nelle gare che rimangono, facendo quasi da ‘arbitro’ mondiale. Il britannico non esclude la possibilità di ottenere altre vittorie nel finale di stagione, soprattutto se si pensa all’anno scorso a Las Vegas, dove la scuderia di Brackley aveva dominato il weekend su un circuito cittadino, come Singapore dove ha trionfato quest’anno. Una cosa è certa: Russell non si tirerà indietro fino all’ultimo weekend: “Penso che la lotta iridata arriverà ad Abu Dhabi, fino ad allora correrò contro tutti allo stesso modo, ad Abu Dhabi magari potrei essere meno aggressivo a meno che in palio non ci sia la vittoria del GP”. Se lo sguardo è proiettato verso il finale di stagione, con la mente ritorna però in Messico, dove la Mercedes non ha gestito al meglio la gara dei due piloti, con Russell che invocava uno swap con Antonelli. Inoltre, ha criticato la Fia per la mancata penalità ai danni di quei piloti che nel primo giro hanno tagliato indisturbati la chicane, invocando un cambiamento in curva 1.
RUSSELL INVOCA UN CAMBIAMENTO IN CURVA 1 IN MESSICO
Quella in Messico è stata una gara particolare per la Mercedes, che si è vista indecisa nella gestione dei due piloti, compromettendo il risultato finale di entrambi. Durante i 71 giri, abbiamo sentito un Russell particolarmente polemico via radio. Lo scopo? Ottenere uno swap con Antonelli in una fase della corsa in cui era più veloce e in grado di attaccare Bearman per la quarta posizione. Lo scambio tra i due è arrivato tardi, quando le gomme del britannico non erano più calde e non gli hanno permesso di guadagnare terreno sul connazionale della Haas. Alla vigilia del Gran Premio in Brasile, George è tornato a commentare l’accaduto: “A freddo è normale dire che potevamo gestire meglio la situazione, ma in gara non è mai facile prendere una decisione sul momento. Il punto è che mi sono trovato in una posizione strana per via di quanto successo al primo giro dove penso che ci sia stata una grande ingiustizia soprattutto nei confronti di Hamilton. Quello che posso fare è fare in modo di evitare di trovarmi in situazioni come quella accaduta in Messico, un decimo può fare la differenza tra una prima e una quarta fila e di conseguenza tra una gara da podio e una gara invece in bagarre.”

Il primo giro citato da Russell nelle sue dichiarazioni ha fatto molto discutere al termine della gara, soprattutto per la gestione delle penalità da parte della Federazione. Sono stati tanti i piloti ad aver tagliato la chicane per poi rientrare in pista in curva 3, ma nessuno è stato penalizzato in quanto sono state restituite le posizioni guadagnate. Questo, però, ha compromesso la gara di molti, tra cui lo stesso Russell. Il pilota della Mercedes è corso in difesa di Hamilton, penalizzato anche lui dal primo giro e sanzionato successivamente dopo un contatto con Verstappen, invocando un cambiamento nel layout del circuito: “Sono rimasto molto sorpreso nel vedere quei piloti andarsene senza penalità. A Monza, se sbagli la chicane, devi passare attraverso i blocchi di polistirolo e perdi un sacco di tempo. Personalmente non mi piace affatto quella curva: non credo che sia adatta alle gare. Curva 2 e curva 3 hanno una sola traiettoria, quindi non puoi lottare in curva 1 e poi continuare a farlo fino a curva 4, come puoi fare su un circuito come il Bahrain. Quando puoi tagliare la distanza a qualcuno e combatti fino alla curva 4, non ci sono problemi di limiti della pista. La partenza della gara, essendo un tornante, non taglierai mai la curva. In realtà ne abbiamo parlato brevemente prima del weekend di gara. Penso che quella curva debba essere cambiata completamente.”
Un Russell in versione difensore dei compagni prende le parti anche di Liam Lawson, che in Messico ha rischiato di investire due commissari di pista che stavano rimuovendo i detriti dal circuito. La Federazione si è scusata con il pilota neozelandese, ammettendo che “i commissari avevano ricevuto l’autorizzazione a entrare in pista per poi essere richiamati in postazione poco dopo, ma non avevano ricevuto il secondo messaggio”. Russell ha commentato: “Da quello che ho capito, la FIA ritiene che non abbia fatto nulla di sbagliato, quindi non è una questione che dobbiamo sollevare. È più la FIA che si occupa del circuito. Come pilota, ci sono molte cose a cui devi fare attenzione quando sei in pista. La gente pensa che tu guardi sempre avanti, ma in realtà cambi spesso le impostazioni del cambio se c’è una bandiera gialla, o stai controllando il delta. Ci sono molte cose. Ma non ti aspetti mai di vedere qualcuno sulla buona strada.”
ANTONELLI: “MOMENTO DIFFICILE MI HA FORGIATO. RUSSELL? SONO VELOCE QUANTO LUI, MA LUI HA ESPERIENZA”
Nel corso della sua prima stagione in Formula 1, Antonelli ha incontrato molte difficoltà; ciò che sorprende è che dove ha faticato maggiormente è stato nei circuiti già testati nelle categorie minori, mentre in quelli dove non aveva mai corso ha ottenuti risultati e prestazioni migliori. Questo può far ben sperare per il giovane rookie italiano, che arriva in Brasile per la prima volta in carriera. “Devo essere onesto, non è stato un periodo facile: debuttare in un top team aggiunge ulteriore pressione, ma è stato un periodo che mi ha forgiato. Spero di non attraversare nuovamente periodi di altrettanta difficoltà, ma sicuramente li affronterei meglio grazie all’esperienza che ho maturato. Cosa mi manca per essere al livello di Russell? Come velocità pura siamo sullo stesso livello, lui però mette tutto insieme anche grazie all’esperienza”.

Nel campionato Costruttori, pur essendo stato vinto dalla McLaren, è ancora aperta la lotta pe il secondo posto con la Mercedes che si è vista sorpassare dalla Ferrari in Messico. Antonelli e Russell vanno quindi a caccia di punti importanti per riprendersi la seconda posizione: “Non vedo l’ora di scendere in pista, sembra che sia un circuito in cui guidare è molto divertente. È un weekend Sprint, quindi la speranza è quella di trovare subito confidenza ed essere veloci, il meteo poi è sempre un’incognita in Brasile.”



