Mercedes rinasce a Singapore: è solo merito della nuova ala anteriore?

Ott 4, 2025

Andrea Vergani

Nella notte di Singapore è stato George Russell il più veloce in qualifica: la W16 è migliorata con l’evoluzione di pista nel corso della sessione e in Q3 i giri dell’inglese sono stati perfetti. Tra i fattori che hanno contribuito ad un picco di competitività superlativo da parte di Mercedes c’è la natura stop&go del circuito asiatico, senza richieste importanti sull’asse laterale a media e alta velocità; la monoposto di Brackley si è sempre comportata molto bene in circuiti con queste caratteristiche e ancora di più con assetti da alto carico aerodinamico. Verstappen si aggiunge in prima fila – la terza consecutiva – ma l’errore nella chicane di curva 16/17 gli ha tolto una grande occasione nella lotta per la Pole Position: migliorandosi di mezzo decimo nelle ultime tre curve avrebbe battuto il miglior tempo di Russell. La delusione del sabato è indubbiamente McLaren: sembra passata una vita dal dominio di Ungheria e Zandvoort e, dopo le due gare difficili in Italia e Azerbaijan, questo tracciato presentava un layout più adatto ai punti di forza della MCL39. Piastri (terzo) e Norris (quinto) non sono mai stati tra i più veloci in qualsiasi fase della qualifica, ma hanno limitato i danni qualificandosi davanti al duo Ferrari che ha avuto a che fare con una macchina complessa da portare al limite sul giro singolo. 

Mercedes, Russell è in Pole per la seconda volta in stagione: non ci sono stati rivali nel primo settore

Il primo e secondo giro di Russell sono stati i più veloci del weekend e hanno migliorato i tempi della W15 (2024) di mezzo secondo, un decimo in più del guadagno Red Bull e quattro più di Ferrari. Il pilota Mercedes ha guadagnato gran parte del suo tempo nel primo settore, sfruttando un ottimo ingresso in curva 1 così come ha fatto Antonelli: l’ottimo warm-up della gomma può aver fatto la differenza rispetto agli altri. L’altro fattore importante è indubbiamente l’ottima efficienza della W16, molto veloce in rettilineo ma ugualmente competitiva nelle sezioni più tortuose del tracciato: negli allunghi c’è stato un guadagno di un decimo rispetto a Ferrari (che ha optato per l’ala meno carica) e di qualche centesimo in più rispetto agli altri due top team. A questo proposito sembra aver lavorato bene la nuova ala anteriore introdotta a Singapore, munita di flap ‘riprofilati’ per “permettere di ottenere un bilanciamento ottimale per questo circuito”. Il vantaggio accumulato nella prima metà di giro è stato sufficiente per rendere irrilevanti – nel risultato finale – le difficoltà nella seconda parte di giro, in particolare a partire dal tornantino di curva 13, dove Russell ha perso tempo rispetto alla maggior parte degli avversari. 

Le posizioni ottenute oggi mettono Mercedes in un’ottima posizione in vista di domani: dopo il successo di Montreal, Russell può inseguire la seconda vittoria stagionale e mantenendo queste posizioni la squadra guadagnerebbe altri 23 punti su Ferrari per allungare nella classifica Costruttori che prima di Baku sembrava sotto il controllo della squadra di Maranello. La doppietta Baku – Singapore era vista come una grande occasione per raccogliere buoni piazzamenti, ma si sta rivelando un calvario per squadra e piloti: Hamilton e Leclerc non sono riusciti a estrarre il massimo dalla SF-25 come era successo nelle seconde libere di ieri, confermando il grande difetto del progetto 677. “La FP1 è andata bene, eravamo anche abbastanza veloci perché non è che fossimo al limite o altro, anzi, avevamo un po’ di margine. Dopo abbiamo dovuto dovuto apportare delle modifiche sulla macchina e dalla FP2 in poi abbiamo faticato tanto” ha ammesso, deluso, Charles Leclerc dopo la sessione. Tra Q1 e Q3 il miglior tempo Ferrari è migliorato di appena mezzo decimo, mentre Mercedes, Red Bull e McLaren sono scese di più di sette decimi. I soliti problemi della vettura hanno influito negativamente anche su questo weekend e hanno costretto gli ingegneri ad alzare la vettura; la Rossa sta vivendo un incubo che durerà ancora per sei gare. 

Mercedes ruba il ruolo di McLaren, dov’è finita la MCL39 che dominava i weekend?

La battaglia per la Pole tra Verstappen e Russell è stata vinta da quest’ultimo grazie all’errore nell’ultimo tentativo da parte dell’olandese. In quella situazione la posizione di Norris nella chicane di curva 16 e 17 non è andata giù a Helmut Marko, che ha dichiarato: “La qualifica è stata serata, come ci aspettavamo, ma le azioni di Norris sono incomprensibili, ha completamente bloccato Max nelle ultime due curve. Per Norris non c’era nulla in gioco, quindi per me resta inspiegabile”. Anche Verstappen ha commentato l’episodio: In questo caso, nel terzo trimestre con solo 10 auto in pista, penso che si sarebbe potuto evitare”. Il campione del mondo in carica è comunque riuscito a battere le due McLaren e avrà l’occasione di attaccare Russell dall’interno in curva 1; per il terzo weekend di fila la vettura di Milton Keynes ha battuto le papaya e il sogno mondiale diventa sempre meno improbabile. McLaren ha sofferto particolarmente nelle sezioni di curva 1-2-3 e poi 8-9, ma non c’è mai stato un lampo positivo nella giornata per Piastri o Norris. 

Se i weekend di Monza e Baku erano stati etichettati come ‘outlier’ nel percorso McLaren, la qualifica di Singapore fa suonare un allarme pericoloso a Woking in un periodo molto delicato: la MCL39 ha accusato un ritardo vicino al mezzo secondo nei confronti di Mercedes e Red Bull su un tracciato unico nel suo genere, ma molto diverso dai due circuiti precedenti. In diversi fine settimana è stata l’esecuzione precaria di squadra e piloti a nascondere il vero passo della vettura, ma oggi i due papaya non sono mai stati competitivi e – escludendo grandi colpi di scena che possono avvenire in 61 giri – potrebbero perdere altri punti da Max Verstappen. Gli ultimi aggiornamenti apportati sulla MCL39 sono arrivati a Silverstone e da quel momento Red Bull ha introdotto due diversi pacchetti, intervenendo anche sul fondo della RB21 e correggendo i problemi di correlazione tra simulazioni e pista: la squadra di Andrea Stella ha staccato la spina troppo presto? Il GP degli Stati Uniti, a Austin, darà risposte importantissime a riguardo. 

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