Chi se non lui: Max Verstappen e la sua Red Bull conquistano la pole position in una pazza qualifica a Baku, aprendo a scenari finora inattesi. Già, perché se da un lato era lecito aspettarsi che con pista scivolosa, condizioni difficili e mettiamoci anche un po’ di vento il talento del campione del mondo emergesse su tutti, la scuderia anglo-austriaca sembra aver ritrovato competitività e coesione, mentre i piloti McLaren annaspano.
Max Verstappen stormed to his sixth pole position of the season with this breathless lap around the streets of Baku 🤩 #F1 #AzerbaijanGP @pirellisport pic.twitter.com/wSylI9tHQu
— Formula 1 (@F1) September 20, 2025
È partito in sordina, Max, girando sempre con pneumatici a mescola media per buona parte della sessione fino all’ultimo tentativo, quello decisivo. Sei bandiere rosse dopo, e soprattutto con Leclerc e Piastri già fuori dai giochi, l’olandese ha montato la gomma rossa segnando un ottimo 1’41’’117. “Sono davvero soddisfatto della nostra prestazione di oggi – ha spiegato il campione del mondo – è stato davvero divertente, almeno una volta tagliato il traguardo. Ci sono state tante interruzioni e ogni volta non era semplice ritrovare il ritmo. Inoltre qui a Baku non è semplice spingersi al limite, chiudendo un giro senza errori. Ancor di più in condizioni simili, dove il comportamento della vettura era imprevedibile”.
VENTO IMPREVEDIBILE IN AZERBAIGIAN, MA IL FONDO RED BULL È ANCORA IL MIGLIORE
A rendere ancor più merito alla sessione senza errori dell’olandese ci ha pensato il vento, con raffiche fino a 70 km/h in grado di modificare di gran lunga l’assetto (già piuttosto scarico) delle monoposto. Una situazione complicata, riassunta brillantemente dallo stesso Max: “c’era sovrasterzo, sottosterzo, non avevo le gomme che volevo e la sessione continuava ad essere interrotta”. Nonostante tutto ciò, una Red Bull dalla ritrovata confidenza, ha scelto di far uscire le proprie monoposto per ultime, esponendosi all’elevatissimo rischio di un’ennesima bandiera rossa ma al contempo trovando una pista con maggior grip. “La Q3 è stata una lunga attesa – racconta Max – e non è stato semplice decidere tra gomme soft e medie. Alla fine abbiamo optato per le morbide, ammetto che non erano le mie preferite ma erano le ultime nuove a nostra disposizione”

Ad aiutare Verstappen nell’impresa c’è stata comunque una RB21 che, secondo quanto emerso nelle libere, sarebbe comunque stata della partita anche in condizioni “normali”. Nonostante un’ala posteriore più sottile rispetto a quella di McLaren o Ferrari, la monoposto disegnata da Wachè & Co. conferma i progressi fatti con gli ultimi sviluppi al fondo, che assicurano carico e stabilità, aprendo la finestra di funzionamento. Questo ha permesso a Verstappen di subire un’influenza minore dalle importanti raffiche di vento rispetto ai rivali. Un ottimo punto di partenza anche in vista della corsa, dato che “i nostri long run sono stati positivi per cui mi aspetto di vedere un passo simile domani”. “Max è stato semplicemente eccezionale – ha poi aggiunto il team principal Mekies – c’erano raffiche di vento da oltre 60 km/h e ogni giro era diverso. Poi si è aggiunta anche la pioggia… ma Max non ha commesso nemmeno un errore”.

FINALMENTE TSUNODA: SESTO E MIGLIOR QUALIFICA CON RED BULL
“Anche Yuki ha fatto un ottimo lavoro – ha poi aggiunto il francese commentando la sesta piazza ottenuta dal giapponese – questa è stata la sua miglior qualifica da quando è con noi e ha gestito davvero bene la sessione”. Sensazioni condivise anche dallo stesso Tsunoda, che ha voluto ribadire come “il team stia andando nella direzione giusta”. “Sono contento di aver fatto un lavoro pulito, perché è stata una sessione davvero caotica, con tutte quelle interruzioni e le condizioni che continuavano a cambiare. Guidare a Baku è sempre diverso, pochi millimetri possono fare la differenza e il rischio di bandiere gialle e rosse è sempre presente. Abbiamo anche dovuto fare i conti con il vento, che ha aggiunto un’ulteriore difficoltà da superare. Posso comunque essere contento del sesto posto. Io e il team abbiamo lavorato duramente per migliorare le prestazioni e le modifiche apportate alla vettura ci hanno sicuramente aiutato. Mi sono anche impegnato molto sul simulatore e speriamo di iniziare a vedere i risultati. Non vedo l’ora di lottare domani, i long run nelle prove libere sono stati promettenti, quindi vogliamo capitalizzare l’ottimo lavoro svolto finora in questo weekend“.

Dopo Monza, la qualifica di Baku è una buona conferma per il nuovo “metodo Red Bull”, dove si è scelto di dare spazio alle sensazioni dei piloti in pista – più che dai dati raccolti tra fabbrica e simulatore – nella messa a punta della vettura. “La monoposto sta andando davvero bene – ha confermato Mekies – questa è la testimonianza del duro lavoro che stiamo facendo. Anche la comunicazione del team è stata eccellente oggi, non solo dal muretto ai piloti, ma a tutti i livelli, nonostante ci fossero molti fattori che non potevamo controllare. Ci siamo presi i giusti rischi, siamo stati gli ultimi due a uscire dai box nell’ultimo giro accettando il pericolo di una nuova bandiera rossa e ha funzionato”. Insomma, pare proprio che dalle parti di Milton Keynes abbiano ritrovato serenità. E con un Max così…



