Motoristi e FIA congelano i motori V8, in attesa di vedere le vetture ‘agili’ 2026?

Set 17, 2025

Piergiuseppe Donadoni

A Monza è arrivata una notizia che ha colto di sorpresa alcuni dei motoristi della Formula 1. Mohammed Ben Sulayem, presidente FIA, ha infatti annullato all’improvviso il summit di Londra previsto per la scorsa settimana, dove si sarebbe dovuto discutere attivamente del ritorno dei motori V8 già nel 2029.

Da mesi si parlava di un piano alternativo ai nuovi turbo-ibrido che verranno introdotti la prossima stagione: un 2.4 litri V8 alimentato da carburanti completamente sostenibili, con un ibrido più semplice e meno costoso rispetto a quello che verrà utilizzato sulla prossima generazione di motori. Nelle ultime settimane sembrava persino che un’intesa fosse possibile, tanto che il meeting londinese era stato convocato proprio per cercare di mettere nero su bianco anche i primi dettagli. E invece, con un colpo di mano, la FIA ha cancellato tutto. E’ quindi ora molto probabile che non ci sarà alcuna introduzione nel 2029, con l’orizzonte temporale che si sposterà direttamente alla stagione successiva o più probabilmente al 2031. Cerchiamo di capire il perchè.

Prossimi motori: quella forte divisioni tra i costruttori che ha fatto saltare il banco

Il concetto del V8 aveva trovato consenso di massima, ma restavano importanti differenze di vedute. Per esempio, tutti i motoristi erano d’accordo sull’ibrido, ma con percentuali diverse: alcuni proponevano un 10%, altri puntavano ad una percentuale che poteva arrivare anche al 30% rispetto ai prossimi motori che saranno un 50-50 tra parte endotermica e quella elettrica. Tuttavia, più di tutto, il problema era quando introdurre la nuova motorizzazione. Ben Sulayem spingeva per il 2029, convinto che introdurre il V8 dopo soli tre anni di ‘nuovi’ turbo-ibridi 2026 avrebbe permesso di contenere i costi. Red Bull e soprattutto la new entry Cadillac erano favorevoli, mentre Ferrari e Mercedes indicavano almeno il 2030 come una data più realistica (4 anni) per spalmare maggiormente gli ingenti investimenti fatti. Le due new entry, Honda e Audi, invece, non avevano alcuna intenzione di cambiare idea sull’attuale piano, ossia utilizzare le motorizzazioni che debutteranno il prossimo anno fino al 2030 compreso.

Il regolamento è chiaro: un cambiamento del genere avrebbe richiesto la maggioranza tra costruttori, quindi serviva un “si” di almeno quattro motoristi su sei, considerando la presenza anche di Cadillac, oltreché di Ferrari, Mercedes, Honda, Red Bull Powertrains e Audi. Con quattro motoristi molto negativi sull’introduzione già nel 2029 era piuttosto chiaro che l’accordo non s’era da fare e da qui l’annullamento improvviso della riunione da parte del Presidente della FIA, dopo aver parlato individualmente con tutti i motoristi.

Prossimi motori: il 2030 potrebbe non essere una alternativa!

Ora la discussione passerà sul valutare se il 2030 potrà essere ancora una opportunità, considerando che Cadillac si è posta come obiettivo di entrare come motorista nel 2029 ed era quella che spingeva di più per anticipare i tempi delle scelte. E’ chiaro che, per il costruttore americano, non avrebbe senso far debuttare il proprio V6 ibrido nel 2029 per un solo anno, per questo spingeva per anticipare l’introduzione della successiva generazione. Viceversa, ha molto senso aspettare la fine quinquennale del ciclo regolamentare, considerando anche la volontà di molti motoristi di non finanziare due progetti in parallelo a distanza così ravvicinata. 

E poi c’è il timore di ripetere gli errori già commessi con i regolamenti che entreranno in vigore il prossimo anno, quando la F1 si è fatta prendere dalla forte spinta all’elettrizzazione post Covid, che hanno generato poi pesanti compromessi in termini di parte telaistica e aerodinamica, come le ali completamente mobili. Per questo sembra ad oggi più probabile che la successiva generazione di power unit potrà arrivare solamente nel 2031, con un piano B che verrà valutato in base a come si comporteranno le nuove vetture ‘agili’ nella prima parte della prossima stagione. E’ chiaro che se dovessero essere un buco nell’acqua, la Federazione tornerebbe alla carica per ripristinare, almeno parzialmente, il piano originario, cercando di convincere alcuni motoristi nel trovare una maggioranza che oggi non è stata trovata.

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