Vasseur: “SF-25 al 90% sviluppata con Cardile, Serra lavora sui problemi”

Mag 16, 2025

Chiara Scaccabarozzi

La Formula 1 arriva a Imola per il primo Gran Premio europeo. I riflettori saranno ovviamente puntati sulla Ferrari, alla gara di casa, e su Kimi Antonelli, unico pilota italiano in griglia. Nel giovedì di parole, Hamilton e Vasseur si sono presentati davanti ai media; Leclerc, invece, si è assentato a causa di un leggero malessere, che però non gli impedirà di scendere in pista regolarmente. Il team principal ha rilasciato una lunga dichiarazione, dove ha parlato delle difficoltà incontrate dalle due SF-25 nelle qualifiche di Miami e sull’impatto delle nuove mescole C6 a Imola. Inoltre, non essendo previsti aggiornamenti per il weekend all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, rivela come stiano lavorando per migliorare la vettura di questa stagione per sbloccare il potenziale che si vede in fabbrica, ma che si è soltanto intravisto in pista.

VASSEUR SULLA NUOVA MESCOLA C6

La Ferrari ci aveva lasciato con la peggior qualifica dell’anno a Miami, dove Leclerc ed Hamilton sono scattati rispettivamente dalla 8° e 12° casella nella gara lunga. La principale difficoltà è stata riscontrata nello sfruttamento delle gomme nuove, con tempi addirittura peggiori rispetto a quelli ottenuti utilizzando pneumatici usati. Vasseur è tornato a parlare di questo aspetto nel Media Day di Imola: “Gli altri sono riusciti a migliorare di 4-5 decimi, mentre noi no. C’era molta performance sul tavolo, ma questo dipende molto dalla pista, dal tipo di asfalto, dalla temperatura e da cosa fai la mattina rispetto al pomeriggio. Significa che è molto difficile reagire quando facciamo la qualifica, non c’è molto da fare. Questo weekend partiremo da zero.”

Interrogato anche sul nuovo compound C6, che esordirà proprio sul circuito italiano, risponde: “Penso che tutti siano nella stessa situazione. Abbiamo fatto dei test due anni fa, ma erano test “ciechi” e, di nuovo, dipende dal carico che hai sulla macchina, che puoi comparare con quella del 2024, per esempio. Abbiamo fatto il test in Messico, nello stesso circuito e con la stessa temperatura, e anche le previsioni non sono sicure che la C6 sarà molto più veloce della C5. Significa che in termini di degrado è sicuramente peggiore, ma in termini di pura performance ancora non lo sappiamo, e credo che nessuno lo sappia. Ma significa che cambieremo un po’ il programma durante FP1 e FP2 per cercare di capire meglio la situazione.”

C’è chi ipotizza un guadagno in termini di posizioni sulla griglia, in quanto la mescola più morbida dovrebbe aiutare il pilota a coprire i problemi di una macchina non bilanciata o nervosa. Questa la risposta di Vasseur: “Sulla carta potrebbe essere possibile, ma ora non sono sicuro che la C6 offrirà molto più grip della C5 perché, se fosse così, saremmo già più veloci. È completamente sconosciuto. Venerdì sera avremo probabilmente una comprensione migliore degli pneumatici per cercare di tirare delle conclusioni. Penso che avremo una lunga riunione sugli pneumatici venerdì sera, dopo le prime due sessioni, per decidere la strategia per il weekend, su come gestire gli pneumatici.

VASSEUR SU SERRA E CARDILE

Il 2025 è stato un anno di cambiamenti per la Ferrari, soprattutto nell’organigramma degli ingegneri. Ad ottobre è arrivato Loic Serra: “Spero che abbia fatto qualcosa, è entrato nel team a ottobre, ma direi che a ottobre non ha molto senso concentrarsi troppo sulla percentuale, perché il 90% del progetto è fatto. Non so se sia l’80 o il 95%, ma sì, probabilmente è più il 90% che altro“. Sull’addio di Cardile, invece: “Ha lasciato quando il progetto di quest’anno era completato quasi al 90% ad ottobre. Dipende dai temi, ma non è che stai sistemando una percentuale specifica della macchina. Il primo approccio è quello di sistemare le basi principali del progetto e poi si va nei dettagli, dove spesso si trovano i problemi.”

VASSEUR: “PER MIGLIORARE DOBBIAMO RESTARE COMPETITIVI”

È stato senz’altro un inizio di stagione deludente, ma quanto è forte la tentazione di concentrarsi sul 2026? “Se vuoi migliorare, devi restare competitivo. Devi essere dentro questo tipo di mentalità di competizione, perché è proprio quando sei in lotta per qualcosa che presti attenzione ai dettagli, che sei in questa mentalità di competizione. Ci sono persone che si concentrano sullo sviluppo della prossima macchina, ma per il gruppo che va in pista, se gli dici che rinunciamo, non è un messaggio positivo. E quando hai ancora 20 gare da fare, andare e rinunciare non è la parola giusta. È una mentalità che voglio mantenere, tenendo tutti sotto pressione per consegnare. Ora il 2026 è un’altra storia, e anche su quello abbiamo un gruppo che sta lavorando, ma per i ragazzi che stanno correndo, dobbiamo mantenere questa mentalità.

A volte hai la sensazione che ci siamo; altre volte, quando le cose non vanno molto bene, vedi che forse non ci siamo capiti perfettamente su un punto o su un altro, ma siamo ancora nella curva di apprendimento. Alla fine, è difficile dire qualcosa di definitivo, ma alla fine penso che un weekend come Miami sia comunque positivo, perché scopri nuove incomprensioni o problemi e stai facendo un passo in avanti, probabilmente più di quanto lo faresti in Cina. Se prendi Miami come riferimento, potresti dire che c’è ancora molta strada da fare, ma sono anche sicuro che possiamo fare un passo avanti in fretta. Non sono troppo concentrato su questo, dobbiamo solo fare il miglior lavoro possibile durante l’evento.”

VASSEUR SU HAMILTON

Sull’inizio difficile di Hamilton: “Non credo che sia solo una questione di guida. Leclerc è probabilmente più in controllo di tutti i parametri della macchina e del team, anche più che sulla pura guida. Ma se guardi il weekend, spesso hanno lo stesso passo, o addirittura Charles è più veloce. È più una questione di quando devi fare il giro perfetto. Dobbiamo riuscire a controllare ogni singolo aspetto. Forse è più in questa area che dobbiamo fare dei passi avanti, per aiutarlo a capire meglio, per spiegarlo meglio a lui. Ci sono voluti sei anni per arrivare al livello di comprensione di Charles sulla macchina, e anche il team ha imparato. Noi abbiamo avuto sei gare, quindi…

Ancora: “Quello che porti al team e i risultati, sono due cose diverse. I risultati sono chiari e penso che se glielo chiedessi, ti darebbe esattamente la stessa risposta: il team non è dove ci aspettavamo, e questo non è dove lui si aspettava. Ora, portare qualcosa al team è un’altra cosa, perché stiamo parlando di sviluppo, di comprensione del problema, di struttura dell’evento, di cosa è in attesa per il team, e questo è ciò che ci aspettiamo. Penso che stiamo facendo dei passi in avanti in termini di organizzazione e collaborazione, e credo che sia proprio su questo che stiamo migliorando. Sono davvero convinto che a lungo termine andremo molto bene come struttura, ma non aspettarti di vedere i risultati da subito.”

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