In Messico è bastata solo una sessione a Verstappen per imporsi sul resto della griglia segnando il tempo più veloce delle FP2. Nella prima libera del weekend, infatti, aveva ceduto il posto al rookie Arvid Lindblad, analogamente a quanto fatto da Norris con l’eroe di casa Pato O’Ward. Sono proprio i due avversari di Piastri per la lotta al titolo ad aver raccolto risultati migliori in vista di qualifica e gara, mentre l’australiano pare ancora disperso e caotico. Se Max ha brillato sul giro secco, Lando ha impressionato con un passo gara molto solido e veloce, che fa ben sperare per domenica. Entrambi, però, hanno sottolineato problemi e imperfezioni che devono migliorare per poter lottare domenica in gara. Oscar, invece, sembra essere il più soddisfatto dei tre, nonostante il dodicesimo tempo a otto decimi dal primo.
VERSTAPPEN: “LONG RUN E MANCANZA DI GRIP: ECCO LE PREOCCUPAZIONI PIU’ GRANDI”
“Con le soft sono riuscito a fare un buon giro. Tutto il resto è andato piuttosto male”: Verstappen inizia così la sua analisi dell’unica sessione di libere corsa in Messico, nella quale ha segnato il tempo più veloce per la prima volta in stagione. Nonostante questo, però, il passo gara non è stato incoraggiante, come lo è stato invece quello di Norris. “Il run fatto con le medie non è stato grandioso e il problema più grande sono i long run, dove sembriamo faticare tantissimo. Dunque, ovviamente, questa è la preoccupazione più grande in vista della gara”. Il circuito Hermanos Rodriguez è uno dei più particolari del calendario: situato a 2240 metri d’altitudine, l’aria è rarefatta e il caldo umido tipico del Messico incide sulle performance. Uno dei principali problemi, sottolineato da diversi piloti, è la mancanza di aderenza: “Il bilanciamento non c’era, non c’era grip. E questa è la preoccupazione più grande. Appena riesci a fare uno stint sostenibile, le gomme di surriscaldano. Siamo dispersi. Dunque è stata dura. Ma vedremo.”

L’olandese è in piena rimonta per il titolo Piloti, distante soltanto 40 lunghezze dal leader Piastri che da Baku sembra vivere un momento di difficoltà. Max ha dalla sua molta più esperienza in Formula 1, condita con quattro titoli mondiali, e rispetto ai due piloti McLaren riesce a gestire con più freddezza i momenti decisivi del campionato. Tre delle ultime quattro gare disputate portano la sua firma, ma per riuscire a trionfare anche in Messico qualcosa deve cambiare: “Non si vince la gara in questo modo. Si può essere veloci sul giro secco, ma se in gara non si ha alcun ritmo, allora sarà molto dura. Quindi preferirei essere veloce in gara e non così veloce sul giro secco.”
NORRIS: “MACCHINA NON BILANCIATA COME VORREI MA HO PRESO VELOCITA’”
Se Verstappen ha lamentato problemi con la sua RB21, Norris non è da meno. Lasciato il volante a Pato O’Ward per la prima sessione, anche il britannico ha corso soltanto le FP2 sorprendendo tutti con un long run con la soft insostenibile per gli avversari ma, al contrario dell’olandese, ha faticato sulla simulazione qualifica. Il giro più veloce segnato su gomma rossa lo vede in quarta posizione a 0’’251 da Max; giro viziato però da qualche errorino sparso. “Nella simulazione di qualifica la macchina non è bilanciata come vorrei. È la stessa situazione delle ultime settimane, solo che al momento stiamo faticando su giri singoli.”, spiega Lando, “Fatichiamo un po’ più di quanto dovremmo. Stiamo lavorando sodo. Stiamo provando tutto il possibile, quindi vedremo cosa possiamo fare e cosa riusciremo a trovare”.

Nella lotta al titolo, Norris ha solo 14 punti di distacco sul compagno di squadra Piastri, che continua nel suo momento di difficoltà. Il britannico, infatti, è stato il più veloce delle due papaya e conclude la giornata con ottimismo: “Penso che siamo a un livello ragionevole, senza dubbio. Sento di aver preso velocità, in realtà. Sono rimasto piuttosto sorpreso dal fatto che il mio primo giro sia stato piuttosto buono e il secondo giro ha fatto un buon passo avanti. Ho avuto la sensazione di aver trovato rapidamente il limite, ma il limite c’era, e questo ci stava solo frenando un po’. Non che fosse una brutta giornata. Di solito, il venerdì andiamo molto bene, e poi tutti recuperano il sabato. Siamo già un po’ indietro, quindi stasera abbiamo sicuramente del lavoro da fare.”
PIASTRI: “RED BULL E MCLAREN ALLO STESSO LIVELLO, MA ABBIAMO UNA BUONA MACCHINA”
Dodicesimo tempo nelle FP2 per Oscar Piastri, che tra i tre contendenti al titolo sembra essere quello più in difficoltà. Come spesso accade in Formula 1, però, i numeri non raccontano tutto e il pilota australiano non è preoccupato, nonostante non sia riuscito a completare il giro con le medie e sia a otto decimi dal tempo di riferimento di Verstappen: “La sessione nel suo complesso è stata discreta”, ha dichiarato dopo la sessione, “Il giro con poco carburante è stato nella media, non sono molto sorpreso del tempo. Ho provato tante cose, dobbiamo esaminare cosa ha funzionato e cosa no, ma nel complesso mi sono sentito a mio agio. Vedremo cosa riusciremo a utilizzare per domani, cercando di essere un po’ più costanti”. In questo finale di campionato, i riflettori sono tutti puntati sulla lotta al titolo: “Red Bull e McLaren allo stesso livello? Sì, penso di sì. Saremo vicini come sempre, però pensiamo di avere una buona macchina a disposizione.”

Ritornando con la mente ad Austin, dove Piastri ha collezionato un ritiro e un quinto posto, l’australiano spiega come la McLaren sia riuscita a trovare il motivo del calo texano: “Abbiamo identificato alcuni aspetti: è stato un weekend sicuramente molto caotico da parte nostra, ma ci sono diverse cose che abbiamo trovato. Tutte piccole cose, che però se sono messe insieme fanno una grossa differenza. Per cui pensiamo di essere riusciti a capire abbastanza bene cosa è successo”.



