Fino alla scorsa stagione l’idea di organizzare un test durante il campionato era sempre stata considerata “troppo” per la piccola Haas. Spese importanti e difficilmente sostenibili per un team che solamente nel 2023 chiudeva la classifica costruttori con soli 12 punti. Poi la rinascita. Oggi la scuderia americana – che ha comunque dovuto rinunciare al proprio programma NASCAR lo scorso anno – ha già raccolto 29 punti iridati ma, soprattutto, prosegue nell’importante partnership con Toyota. Ed è proprio grazie al legame con il costruttore nipponico che il team fondato da Gene Haas il prossimo 6-7 agosto girerà al Fuji nell’ambito di un nuovo test TPC.
I PILOTI IN PISTA E L’INFLUENZA DI TOYOTA: ECCO CHI CI SARÀ
Protagonista in pista – come da regolamento – sarà la monoposto 2023, la VF-23, che verrà affidata al pilota di riserva Ryo Hirakawa e al campione in carica dei campionati Super Formula e Super GT Sho Tsuboi, al debutto alla guida di una F1. La scelta di due piloti giapponesi ricalca quella fatta nei test di gennaio a Jerez e nelle prove organizzate a giugno al Paul Ricard, con protagonisti rispettivamente Ritomo Miyata e Kamui Kobayashi. Evidente, in tal senso, l’impatto di Toyota nella scelta dei protagonisti coinvolti, con il costruttore giapponese che non ha mai nascosto di voler aiutare i piloti nipponici nell’acquisire maggior esperienza in Formula Uno.

IL RITORNO AL FUJI E GLI OBIETTIVI DI TOYOTA:
Per celebrare il ritorno di una Formula Uno al Fuji Speedway – dove il circus manca dal lontano 2008 – Toyota, proprietaria dell’impianto, ha scelto di consentire l’accesso al pubblico nella due giorni di prove, prevedendo anche la presenza di propri tecnici in pista. Masaya Kaji, direttore di TGR Global Motorsport, ha spiegato che la partnership tecnica tra Haas e Toyota si basa sul miglioramento di tre pilastri: “le persone, le operazioni e il prodotto”. “In questo senso – ha aggiunto Kaji – questi test TPC fanno parte dei nostri sforzi relativi alle persone, dato che ci concentreremo sullo sviluppo delle risorse umane. Credo che la sfida di Sho [Tsuboi ndr.], già campione in Super Formula, non solo contribuirà allo sviluppo delle sue capacità, ma fornirà anche una grande motivazione per gli altri piloti di TGR. In aggiunta, saranno presenti meccanici ed ingegneri di Toyota Motor Corporation, rendendo questa occasione preziosa anche per loro. Sperimentare da vicino le tecnologie e le competenze richieste nel più alto palcoscenico mondiale, la F1, sarà sicuramente un’esperienza importante per la loro crescita”.

Un test quindi che vede un forte impegno di Toyota che in qualche modo torna così “attivamente” nel mondo della F1. E chissà che non possa essere anche una preparazione per il futuro. Il gruppo giapponese è ancora impegnato nel mondo del WEC, ma da mesi si susseguono voci e ipotesi di un possibile addio al mondo endurance, almeno temporaneo, in attesa dei nuovi regolamenti o di un progetto più ambizioso che sia una rivoluzione rispetto all’attuale vettura, oramai piuttosto datata. E non è escluso che Toyota pensi ad un ritorno anche nel mondo della F1. Al momento non vi sono conferme, ma dietro le quinte si muovono cose tra WEC e gli altri impegni che fanno pensare che sia in corso qualche movimento, che bisognerà vedere a cosa porterà. Intanto però, in quella che sarebbe una semplice partnership, vediamo un impegno piuttosto attivo da parte di Toyota, a livello di piloti, di ingegneri ma non solo.
Recentemente, presente nel paddock d’Austria, Andrea De Zordo, Direttore Tecnico di Haas, ha parlato di un altro importante apporto che la casa giapponese avrà per la Haas. “Il rapporto con Toyota al momento si incentra principalmente sui test TPC e sullo sviluppo di un simulatore nostro. Al momento non lo abbiamo e sarà importante per noi per la preparazione alle gare. Arrivare con una buona preparazione fatta al simulatore ci permetterebbe di iniziare meglio i weekend e sfruttare meglio il pilota.” Secondo l’ingegnere italiano infatti uno dei motivi che mette Haas uno step indietro agli altri è il ritardo con cui si arriva in pista “Iniziando meglio il weekend il pilota è più libero di concentrarsi nel trovare fiducia o cercare i dettagli del bilanciamento. E lo stesso vale per gli aggiornamenti. Un simulatore dove poter lavorare sarebbe un’ottima cosa per Haas”. Un vantaggio che De Zordo definisce ancor più rilevante in ottica 2026 e con le vetture della prossima generazione.

Una collaborazione positiva e stimolante, di cui ha parlato anche il Team Principal della Haas, Ayao Komatsu. “Sono molto entusiasta che nella nostra prima stagione di gestione di un programma TPC saremo in grado di girare per due giorni al Fuji Speedway in Giappone – ha spiegato Komatsu – l’importanza di correre con la nostra monoposto sul circuito di casa di Toyota, dove abbiamo annunciato per la prima volta la nostra partnership con Toyota Gazoo Racing lo scorso ottobre, è davvero speciale”. Guardando poi ai protagonisti del test, il team principal ha spiegato come: “Regalare a Sho Tsuboi la sua prima volta su una vettura di Formula 1 è altrettanto soddisfacente, considerando la sua fama di pluricampione. Ovviamente conosciamo già il talento di Ryo e non vediamo l’ora che continui a dare il suo contributo al nostro programma. Anche il fatto che utilizzeremo la VF-23 e che il test sia aperto ai fan è un’ottima cosa. Conosciamo la passione dei tifosi giapponesi per la Formula 1, quindi ottenere una seconda prova nel Paese quest’anno, dopo il Gran Premio del Giappone di aprile, è fantastico”.



