Ospite del podcast ‘High Performance’, l’ex team principal di Racing Point/Aston Martin e dell’Alpine Omar Szafnauer è intervenuto su temi molto interessanti riguardanti aneddoti del passato ma anche di attualità.
Szafnauer: “Comprensibile la decisione di sostituire Ricciardo”
Partendo dall’attualità, Szafnauer ha avanzato una riflessione riguardante la decisione di Red Bull/Racing Bulls di sostituire Daniel Ricciardo: “Il valore della vittoria è importate in F1 e, in base alla posta in palio, diverso è il processo a cui si arriva ad una certa decisione. Ma è anche vero che la differenza tra P6 e P7 o P6 e P5 nei Costruttori è grossa. Quindi capisco quel team che considera il rischio di perdere quella posizione, decidendo così di sostituire il suo pilota titolare. Dovresti farlo? Il fatto è che ognuno fa il massimo per acquisire punti nel mondiale e per rispondere alla domanda, solo il team ha accesso a dati che dall’esterno gli altri non hanno. Ciò che fai è pensare quindi come primo punto che qualcun altro possa andare più veloce di lui [Ricciardo], ma soprattutto anche quanto ci metterebbe ad adattarsi. Ricordo che quando Williams decise di appiedare Logan Sargeant, ho pensato che chiunque avesse sostituito l’americano avrebbe comunque necessitato di 4/5 gare per adattarsi, e invece mi sono sbagliato. Colapinto si è adattato quasi istantaneamente. Dunque, capisco la decisione perché anche il valore di una sola posizione è molto alto“.

Szafnauer ha elogiato a gran voce Daniel Ricciardo come pilota, soprattutto grazie ai dati che ha potuto visionare quando è approdato in Renault proprio qualche mese dopo la dipartita dell’australiano: “Ricordo che quando sono arrivato all’Alpine avevamo un sedile vacante, poi abbiamo scelto Gasly, e come riferimenti principali avevamo proprio Hulkenberg e Daniel. Io parlavo con qualsiasi ingegnere e tutti elogiavano Daniel per la sua velocità anche nei confronti di Hulkenberg, alla fine è risultato leggermente più veloce di Nico. Purtroppo non so che cosa gli sia successo quest’anno”
La cura dei dettagli di Vettel
Quando gli è stata posta la domanda su chi fosse il miglior pilota con cui abbia mai lavorato, l’ex Team Principal dell’Aston Martin non ha avuto dubbi scegliendo Sebastian Vettel, con cui ha collaborato proprio nella squadra di Silverstone. Ha dichiarato: “Ho lavorato con tanti grandi piloti, ma direi che nel complesso il migliore è stato Sebastian. Mi ha colpito molto la sua implacabile etica del lavoro. Seb era abituato a vincere, è stato quattro volte campione del mondo. Per farti capire, ogni weekend di gara chiedeva sempre al suo ingegnere responsabile degli pneumatici di misurare il livello del grip sul rettilineo principale in ogni punto così che, nel caso in cui lui si fosse trovato provvisoriamente primo e avesse dovuto effettuare una ripartenza dopo la Safety Car, avrebbe saputo il punto in cui c’era più grip e quindi dove dare lo strappo decisivo. Nonostante le probabilità che all’Aston Martin lui fosse primo in una gara fossero basse, Seb non tralasciava nessun dettaglio“.

Otmar Szafnauer (USA) Alpine F1 Team, Team Principall in the FIA Press Conference. Australian Grand Prix, Friday 31st March 2023. Albert Park, Melbourne, Australia.
L’incredibile sensibilità alla guida di Barrichello
Nel corso dell’intervista, Szafnauer ricorda i primi anni della sua carriera quando lavorava in Honda con Rubens Barrichello: “Vi racconto un aneddoto. Quando eravamo alla Honda, stavamo effettuando un test e Rubens dopo qualche giro ci dice che gli pneumatici si muovevano dal cerchio in fase di frenata, interpretandolo come una perdita di grip. E io, incredulo, gli ho detto: ma come fa a percepirlo? In più il grip tra gomma e asfalto viene meno prima che la gomma scivoli sul cerchio provocando lo sfasamento. Lui era testardo. Abbiamo deciso di segnare il cerchio e la gomma nello stesso punto e al termine di alcuni giri abbiamo effettivamente visto che aveva ragione, di soli pochi gradi. Questa percezione dei minimi dettagli mi ha molto colpito!”
Il consiglio per Norris
Concludendo, il dirigente americano ha parlato di quale pilota vorrebbe avere al suo fianco in futuro: “Probabilmente Max [Verstappen] o Lando [Norris]. Dico Lando perché conosco suo padre e mi dice che suo figlio è molto critico sempre con se stesso. Quindi penso che se migliorasse questo aspetto, diventando più positivo e ottimista, potrebbe andare ancora più forte di adesso, dato che è già un ottimo pilota”.



