La McLaren arriva a Budapest sulla scia di una serie di weekend in cui ha sempre mancato il bersaglio grosso, pur avendo una monoposto dimostratasi in grado di vincere su tutte le piste. Se da una parte questo conferma la bontà del lavoro svolto dal team nell’ultimo anno, dall’altro può aumentare la frustrazione per le occasioni sprecate, soprattutto considerando quanto la battaglia per le prime posizioni si stia facendo sempre più serrata. Di questo aspetto ha parlato a lungo Oscar Piastri nel corso della conferenza stampa del giovedì del GP Ungheria.
Piastri: “Commessi degli errori, abbiamo capito cosa avremmo potuto fare meglio”
L’australiano a Silverstone ha dimostrato che avrebbe avuto una buona chance per vincere, se il muretto McLaren non lo avesse tenuto in pista con le gomme slick per un giro di troppo quando la pioggia ha aumentato l’intensità: “Penso che vincere sarebbe stato comunque difficile, a quel punto della gara le mie opzioni erano un po’ sfavorevoli essendo la seconda vettura del team – ha sottolineato Piastri – Probabilmente avremmo potuto vincere la gara, ma tutti in quelle condizioni hanno dei se e dei ma. Abbiamo analizzato il tutto e abbiamo capito come avremmo potuto fare meglio, cercando di identificare cosa è andato storto. Sul fatto che fossimo in corsa per la vittoria, c’è da dire che prima dell’arrivo della pioggia non eravamo i più veloci in pista, eravamo i quarti o quinti. Poi, grazie alle condizioni meteo e le situazioni che si erano create, ci eravamo messi in una buona posizione, ma abbiamo commesso alcuni errori. Le opportunità sono sempre molto difficili da cogliere, ma noi ce ne stiamo creando alcune“.
Il peso dell’esperienza nella lotta al vertice
Guardando alla storia recente della F1, la McLaren è la novità tra i team di vertice, a fianco di Red Bull, Mercedes e Ferrari più costantemente presenti nelle prime posizioni. Secondo Piastri, questo aspetto va tenuto in considerazione: “Lottando per le prime posizioni, combattiamo con delle squadre che si trovano a quel livello da molto più a lungo, in alcuni casi da un decennio, mentre era da un po’ che noi non ci trovavamo lì. Non è una scusa, però abbiamo meno esperienza rispetto ai nostri avversari. Stiamo imparando tanto, di gara in gara. Ci sono state volte in cui abbiamo sfruttato appieno le nostre opportunità, e magari non ci sono stati tanti commenti come quando sbagliamo, fa parte del gioco. Quando sei davanti le opportunità sprecate possono fare la differenza tra vincere una gara e concludere al secondo posto, il che ovviamente ha un altro peso rispetto a un sesto o settimo posto“.
Piastri ha ricordato gli enormi progressi della McLaren per spiegare perché il team di Woking non deve farsi prendere dalla frustrazione per le vittorie sfumate: “Il fatto che abbiamo queste opportunità, e negli ultimi mesi è successo spesso, va ricordato: un anno fa arrivare terzi o quarti sarebbe stato un risultato incredibile per noi. Bisogna pensare a questo, chiaramente non si può vivere sempre pensando a ciò, ma ora dobbiamo apprezzare di essere in una posizione diversa. A volte siamo stati bravi a sfruttale le opportunità e una buona percentuale è stata fuori dal nostro controllo. Dobbiamo concentrarci sul migliorare da parte nostra, senza lasciarsi prendere dalle cose che sono fuori dal nostro controllo“.
Mentre Norris quest’anno è riuscito a cancellare lo zero dal numero di vittorie in carriera, Piastri insegue ancora il primo successo. L’australiano ritiene che il traguardo possa essere vicino, ma in un contesto in cui la concorrenza è davvero agguerrita: “Credo che il nostro approccio vada bene, si imparano delle cose lungo il cammino, ma non penso si debbano rivoluzionare le cose che stiamo facendo. Penso che sia bello arrivare vicini alla vittoria, dal punto di vista prestazionale e della mia guida credo che stiamo lavorando bene. La lotta ora è serrata davanti, con 4 team coinvolti, per cui non è affatto semplice vincere. Penso possa essere vicina, l’importante è continuare a imparare e uscire dai weekend contenti di quello che si è fatto“.
