A poche settimane dalle polemiche per il “mini DRS” realizzato dalla McLaren e finito al centro delle attenzioni nel weekend di Baku, è la Red Bull la protagonista di un nuovo caso relativo a soluzioni tecniche al limite del regolamento. Dietro la segnalazione alla FIA di un dispositivo per modificare l’altezza della RB20 nella zona del T-Tray c’è proprio la scuderia di Woking, che ha così risposto ai rivali austriaci in quella che abbiamo definito una vera e propria “guerra tecnica” tra i due team che si stanno contendendo i titoli iridati 2024. Era stata infatti la Red Bull a chiedere un chiarimento sull’ala posteriore della McLaren, con quest’ultima che aveva poi abbandonato la specifica incriminata. Il weekend di Austin si è aperto dunque con questo nuovo caso e tra i commenti dei piloti delle due scuderie sono probabilmente quelli di Oscar Piastri i più diretti e senza filtri.
Piastri: “Siamo oltre l’area grigia, siamo nell’area nera”
L’australiano, vincitore del GP Azerbaijan in cui era emersa la soluzione al limite del regolamento della McLaren, prima della gara di Singapore aveva difeso l’operato del suo team, ritenendo che il particolare fosse comunque regolare in quanto controllato e approvato dagli ispettori della FIA.

Piastri, chiarendo di non essere stato ancora a conoscenza del fatto che fosse la Red Bull il team coinvolto, nel giovedì di Austin ha specificato come per lui con il dispositivo appena scoperto si sia andati oltre i limiti del regolamento: “Non sapevo che la Red Bull avesse ammesso l’esistenza di questo dispositivo. Non è una cosa che mi riguarda. Onestamente non ne so molto. Stiamo ovviamente spingendo i limiti delle normative tecniche, lo fanno tutti. Questo è ciò che rende F1 la F1. Ma da quello che ho sentito e mi è stato detto, qualcosa del genere non sta spingendo i limiti. Li sta chiaramente infrangendo. Non ho sentito su quale macchina è o se è su una macchina qualsiasi, ma se è qualcosa che viene utilizzato, chiaramente non sta spingendo i limiti. È fuori dall’area grigia, nell’area nera“.
Rendimento della Red Bull da tenere in considerazione
Quanto questa soluzione possa incidere sulle prestazioni della Red Bull non è al momento possibile quantificarlo. Secondo Piastri, un’eventuale grande ripercussione potrebbe portare a ulteriori domande su quella che è stata la competitività delle monoposto austriache nelle ultime stagioni.

L’australiano, ribadendo come l’ala della McLaren fosse regolare, lascia poi la palla ai vertici del team per eventuali ulteriori azioni nei confronti dei rivali: “Non spetta a me parlarne. È una questione per Andrea Stella o Zak Brown, a me spetta cercare di guidare il più velocemente possibile. Penso che lo vedremo. Se ci sarà una grande differenza nelle prestazioni, allora chiaramente ci saranno delle domande. Se non sarà così, non lo sapremo. Il nostro ‘mini DRS’, per così dire, era legale, ma anche se abbiamo dovuto apportare alcune modifiche non è rivoluzionario per la macchina. Quindi vedremo se avrà qualche impatto, ma è una questione per Zak e Andrea“.



