Gli sconfitti del weekend in Giappone non possono che essere gli uomini in papaya. Dopo aver approcciato il weekend con i favori del pronostico, questi sono stati soddisfatti soltanto dalle libere. Il primo colpo basso è arrivato in qualifica, quando la magia di Verstappen ha privato la McLaren della pole position. L’olandese ha poi tenuto testa alle vetture di Woking che non sono mai state in grado di tentare un attacco in pista alla Red Bull numero 1, chiudendo in seconda e terza posizione sotto la bandiera a scacchi. Il punto interrogativo a cui nessuno potrà dare risposta è legato alla posizione di Oscar Piastri nel finale e se, qualora fosse stato davanti a Norris, sarebbe riuscito a guadagnare terreno su Verstappen. Non c’è stato però nessun attacco dell’australiano nei confronti del compagno, né quantomeno uno swap chiamato dal muretto.
Piastri: “se avessi avuto la posizione su Norris avrei provato ad attaccare Max, ma corretto non fare lo swap”
Al termine della corsa questo dubbio è stato menzionato dallo stesso Oscar Piastri, che ha sottolineato l’importanza della posizione in pista su un tracciato come Suzuka, soprattutto nello scenario di un ritmo così simile fra i tre piloti in testa alla gara. “Mi sono avvicinato alcune volte per cercare di attaccare, ma qui la posizione in pista è troppo importante,” ha dichiarato l’australiano dopo aver ottenuto il terzo posto in Giappone. “Credo che ieri fosse la giornata in cui si decideva tutto e non ho fatto un lavoro abbastanza buono, quindi accetto il podio pensando che comunque sono tanti aspetti positivi da portar via, perché il passo era eccezionale.” Il buon ritmo non toglie però l’amaro in bocca per un potenziale che non si concretizzato a pieno. Nel finale la McLaren ha optato per un atteggiamento conservativo, evitando il cambio di posizione fra i due piloti. “Non c’è stato molto dibattito onestamente,” ha affermato sulla questione. “Da parte mia penso che avessi un passo davvero molto forte e se avessi avuto la posizione in pista forse avrei potuto provare a prendere Max. Purtroppo però in qualifica ero rimasto dietro.”

Al ring delle interviste, Piastri non ha sollevato attriti prendendo le difese del team, che non ha osato nel chiedere uno scambio di posizioni per tentare l’attacco a Verstappen. “Team troppo conservativo? Non necessariamente,” ha affermato ai microfoni di Sky Sport. “In gara siamo stati conservativi perché ci sembrava la cosa migliore. Io ho detto che sentivo di avere un ritmo molto forte e il team ci ha lasciati correre, che mi sembra la decisione corretta. Se mi avessero lasciato passare mi sarebbe piaciuto molto, ma nella posizione di Lando avrei preferito la decisione che effettivamente è stata presa.”

Norris: “non avevamo nulla di speciale per superare Verstappen”
In merito al ritmo della McLaren è stato di simile avviso anche Lando Norris, che guardando a ciò che ha raccontato la corsa, non ha mai affondato un attacco in pista a Verstappen. L’unico avvicendamento fra i due è avvenuto in uscita dai box, quando Norris ha affiancato l’olandese in uscita dalla pit lane dopo il pit stop in contemporanea. “Il nostro passo era troppo simile oggi, non avevamo nulla di speciale per superare Max,” ha dichiarato dopo la corsa a Suzuka. “Max è l’ultima persona al mondo da cui mi aspetto che mi dia dello spazio, però nulla di scorretto, per cui non ho nulla da aggiungere,” ha affermato su quanto accaduto in uscita box.
Appena conclusa la gara il Team Principal Andrea Stella non è esposto sulla gestione dei propri piloti nel finale di gara, focalizzandosi invece sull’aspetto del degrado gomme e sulla difficoltà di effettuare un undercut per guadagnare una posizione, che si aggiunge a quella di completare un sorpasso in pista. “Con Russell si è visto che l’undercut non funzionava, mentre l’overcut non era possibile. Con l’asfalto nuovo Suzuka ha cambiato totalmente la sua personalità. Il degrado è molto basso e questo significa che diventa molto difficile superare se hai la stessa strategia.”



