Quello andato in scena a città del Messico è stato un GP senza esclusione di colpi. A completare il weekend perfetto è stato Lando Norris, che ha dominato la corsa dal primo all’ultimo giro, conquistando un successo che gli vale anche la leadership del mondiale su Piastri, quinto al traguardo. Dopo i sorrisi di Austin, continua il momento positivo per la Ferrari e per Leclerc, che chiude secondo e conquista il secondo podio consecutivo, davanti a Verstappen. L’olandese è stato tradito dalla VSC nel finale, che gli ha impedito di attaccare la Ferrari del monegasco. Ottavo Hamilton, dopo una penalità di 10 secondi dopo un errore commesso nelle fasi iniziali della gara.
Le premesse alla vigilia del via: Ferrari scatta da P2-P3
L’atmosfera è caldissima alla vigilia dello start del round 20 del mondiale 2025, dal momento che sono tanti i nodi che la gara in Messico può sciogliere. Partendo dalla pole position, Lando Norris ha la possibilità di scavalcare il compagno di squadra in testa classifica di campionato, ma al tempo stesso dovrà ben guardarsi dalle due rosse alle sue spalle. La Ferrari si è resa protagonista della sua miglior qualifica stagionale, ottenendo il secondo posto con Charles Leclerc e il terzo con Lewis Hamilton, che va, come apertamente dichiarato più volte, a caccia del primo podio con il Cavallino. Il ritmo gara sarà un aspetto determinante anche per quella che può essere una corsa importante in chiave secondo posto nei costruttori. Spettatori privilegiati della top-3 sono George Russell e Max Verstappen, con quest’ultimo che sa bene come si vince in Messico, alla luce delle 5 vittorie ottenute in passato. Chi ha il compito di ribaltare le sorti del suo weekend è Oscar Piastri, che scatta da un’anonima settima casella in griglia e si trova in uno stato di forma tutt’altro che smagliante. Ci si aspetta una gara all’insegna della gestione gomme, ma la Pirelli lascia aperta qualunque strada in termini di soste e utilizzo mescole (C2 Hard, C4 Media, C5 Soft). Guardando alle disponibilità degli pneumatici dei quattro top team, tutti i piloti dispongono di un set di Hard nuove e uno di Medie nuove, mentre gli unici piloti a disporre di un set di Soft nuove sono i due piloti della Ferrari e Yuki Tsunoda.
Sul fronte mescole scelte per il via del GP, è Verstappen a differenziare la strategia rispetto ai diretti rivali, con l’olandese che sceglie la Media come gomma di partenza. Come lui in top ten, anche le Racing Bulls di Hadjar e Lawson. Tutti gli altri piloti del gruppo dei primi dieci affronta invece il primo stint della corsa con le Soft.

Partenza caotica: Ferrari affiancate, Verstappen taglia la prima chicane
Allo spegnimento dei semafori è subito cuore in gola, con Norris che mantiene la prima posizione ma le due Ferrari alle sue spalle sono affiancate, al tempo stesso a prendere la scia delle due rosse è Verstappen, che arriva ad affiancare le vetture di Maranello. In staccata il pilota della Red Bull mette però due ruote sull’erba ed è così costretto a tagliare la prima chicane. L’olandese cederà la posizione a Norris e alle due Ferrari, ma non alla Mercedes di Russell, che si lamenta prontamente in radio. Anche Leclerc commette un taglio e cede così la posizione a Norris. Posizioni dunque invariate fra i primi tre piloti in griglia. Nelle posizioni di rincalzo della top ten, non è brillante lo spunto di Piastri, che perde addirittura due posizioni e chiude il primo giro nono.

Verstappen contro Hamilton: il ferrarista commette un errore e subisce 10 secondi di penalità
Le scintille non finiscono al via, perché al sesto giro c’è un incontro ravvicinato fra Verstappen e Hamilton, con l’olandese che finisce nella via di fuga dopo aver affondato la staccata in curva 1 sul britannico della Ferrari. Nella seconda chicane avviene un secondo incontro, ma è Hamilton a finire nella via di fuga. In questa fase Verstappen viene beffato anche dalla Haas di Bearman, che nella concitazione del momento sorpassa la Red Bull numero 1 e si prende la quarta posizione provvisoria. La direzione gara comunica successivamente un’investigazione su Hamilton per non avere rispettato le norme da seguire in caso di taglio di chicane. Al britannico verrà commisurata una penalità di dieci secondi da scontare al pit-stop.
È una prima fase di gara all’insegna delle difficoltà per Verstappen, che soffre sul fronte del ritmo gara sulle Medie, al punto che non riesce a tornare in zona DRS della Haas di Bearman. Anche il passo di Tsunoda conferma una Red Bull non così buona con le gomme gialle. Intanto il primo pilota a fermarsi fra i top drivers è Antonelli, che al 23° giro monta le Medie. Nel giro successivo è Hamilton a rientrare per montare le Medie, una sosta in cui viene scontata anche la penalità inflitta in precedenza. Successivamente arriva anche la sosta di Bearman, Piastri e Russell, con il pilota della Mercedes che mantiene la posizione sulla McLaren, con cui stava lottando prima della sosta.

Verstappen estende il primo stint, derby in casa Mercedes
Sul fronte ritmo gara, Norris prosegue indisturbato la sua corsa, tanto che al 32° giro ha accumulato 18 secondi di vantaggio su Leclerc, che si ferma e monta le Medie per il secondo stint. Il britannico della McLaren si ferma a 35 di 71 giri, dopo un’impeccabile prima metà di gara sulle Soft. Verstappen invece, dopo una prima fase caratterizzata anche dal lift and coast, riprende ritmo e allunga il suo stint, seppur condannato ad uscire in pista arretrato dopo la sua sosta, qualora non vi siano neutralizzazioni. Al 38° giro però, un crollo prestazionale costringe l’olandese della Red Bull alla sosta, in cui monta le Soft per la seconda frazione di gara. In casa Mercedes c’è invece un derby interno fra Russell e Antonelli per la provvisoria quinta posizione, che al tempo stesso vede Piastri spettatore privilegiato, all’inseguimento delle due frecce d’argento. Dopo numerose sollecitazioni di Russell, la Mercedes chiede lo swap ad Antonelli, che finisce così nelle grinfie della McLaren. Il britannico non riesce però ad accorciare su Bearman, che prosegue impeccabilmente la sua corsa in terza posizione.

Mercedes, Piastri e Hamilton ai box per la 2^ sosta. Strategia ad una sosta per Norris, Leclerc e Verstappen
A due terzi di gara sono due le bagarre in pista. La prima vede protagonista Verstappen, che sorpassa la Ferrari di Hamilton. La seconda vede invece Antonelli e Piastri, che sorprendono le attese e si fermano per la seconda sosta, in cui montano nuovamente Soft. Come loro si fermano anche Hamilton, ma soprattutto Bearman e Russell, che rendono così aperta più che mai la lotta per il podio. L’unico avvicendamento nelle soste vede protagonista Piastri, che grazie ad un miglior pit-stop scavalca la vettura di Antonelli, in quella che è la sesta piazza provvisoria. Norris e Leclerc restano in pista per quella è una strategia ad una sosta, così come Verstappen, che sfrutta il miglior spunto delle Soft per provare a ridurre il gap con il monegasco. Serrata invece la lotta per il quarto posto fra Bearman e Russell, con Piastri che segue alle loro spalle. A 10 tornate dalla bandiera a scacchi il pilota della McLaren affonda la staccata sulla Mercedes e si getta all’inseguimento della Haas di Bearman, che vale non solo la quarta posizione, ma anche il mantenimento della leadership del mondiale. Dopo il sorpasso subito da Piastri, Russell restituisce la posizione che gli era stata precedentemente ceduta da Antonelli.

Norris domina e vince a Città del Messico, Leclerc ringrazia la VSC e la spunta su Verstappen
Nel finale della corsa i riflettori sono puntati tutti su Verstappen e Leclerc, con l’olandese che guadagna costantemente terreno sulla Ferrari grazie alla superiorità di passo. Nel penultimo giro Sainz ferma però la sua vettura a bordo pista e la direzione gara interviene così con la Virtual Safety Car. Ciò va quindi nella direzione di Leclerc, che riesce così ad evitare l’attacco della Red Bull, dal momento che la VSC è stata rimossa soltanto a poche curve dalla bandiera a scacchi. A vincere la corsa è però Lando Norris, dopo un dominio incontrastato dal primo all’ultimo giro. Per il britannico è dunque il miglior modo per coronare la conquista della leadership nel mondiale. Termina quindi secondo Leclerc, a podio per la seconda volta consecutiva, seguito da Verstappen, che in radio si è comunque detto soddisfatto per aver massimizzato il risultato, guardando a quelle che erano le premesse di inizio weekend. Quarto un super Bearman, autore della miglior gara della carriera, davanti a Piastri, che si trova quindi ad inseguire nel mondiale. Sesto e settimo posto per le Mercedes di Russell e Antonelli; ottavo Hamilton, tradito dalla penalità di inizio gara. Ocon e Bortoleto chiudono la top ten del GP del Messico.




