Mercedes: “W16 più prevedibile ma servono sviluppi per lottare con McLaren”

Mar 27, 2025

Loris Preziosa

L’inizio di campionato vissuto da Mercedes fra Australia e Cina è stato caratterizzato da un andamento nel complesso lineare che ha permesso al team di massimizzare i risultati, tanto da occupare attualmente il secondo posto in classifica costruttori. Dopo l’ultima gara a Shanghai il Team Principal Toto Wolff ha espresso soddisfazione per il rendimento della sua coppia piloti, che stanno estraendo il massimo potenziale dalla W16 con l’auspicio di poter arrivare a competere con McLaren nel prosieguo della stagione. Intanto i segnali raccolti dalla vettura nei primi due GP del 2025 sono positivi e ciò non fa che infondere fiducia alla squadra. Nel consueto debrief post weekend di gara, il Trackside Engineering Director Andrew Shovlin ha riassunto le maggiori insidie che si sono presentate nella tre giorni cinese, soffermandosi su alcuni particolari come le modifiche di setup apportate dopo la Sprint e i problemi tecnici avuti da Antonelli nel corso del GP.

Shovlin sul weekend in Cina: “le modifiche dopo la Sprint si sono focalizzate sul GP piuttosto che sulla qualifica”

I fattori tecnici più importanti da fronteggiare nel weekend in Cina sono stati rappresentati dal binomio degrado-asfalto nuovo. Sul circuito di Shanghai era stata infatti compiuta una completa riasfaltatura del tracciato, che ha modificato non poco i parametri previsti dalle squadre alla vigilia. Fra Sprint e GP si è poi osservato un comportamento differente degli pneumatici, tanto che in gara la strategia più gettonata è stata quella della singola sosta, rispetto alle due pronosticate dalla Pirelli. Andrew Shovlin ha spiegato che il fattore pneumatici sia stato al centro delle modifiche effettuate dal team fra la gara del sabato e il GP. “Nella Sprint stavamo faticando troppo con il degrado all’anteriore. Il graining stava danneggiando in particolare l’anteriore sinistra e la vettura era piuttosto sottosterzante. Siamo stati in grado di mettere più avantreno in macchina. Si può fare meccanicamente, così come aerodinamicamente.” La prima fila conquistata da George Russell è stata poi un plus dal momento che le regolazioni si erano focalizzate principalmente sui long run piuttosto che sul giro secco. “Ci siamo detti di non preoccuparci troppo delle qualifiche perché in Cina normalmente ci si ritrova a finire in ordine di passo gara,” ha aggiunto Shovlin.

Mercedes Russell Cina

Su Antonelli: “i danni al fondo gli hanno compromesso il bilanciamento della vettura”

Se George Russell è stato protagonista di una gara in cui ha massimizzato il potenziale offerto dalla W16 (terzo al traguardo), la sfortuna ha colpito l’altro lato del box Mercedes, con Andrea Kimi Antonelli (sesto dopo la doppia squalifica Ferrari) che ha dovuto correre con il freno a mano tirato per via del fondo danneggiato. Il pilota italiano ha infatti colpito la bandella dell’ala anteriore persa dalla Ferrari di Leclerc nel primo giro di gara. Toto Wolff ha stimato la perdita in circa mezzo secondo, Andrew Shovlin ha poi precisato come sia complicato fare una stima accurata dell’entità del danno. “Non poteva evitarla perché in quel momento aveva delle vetture ai lati. Ci è costata un bel po’ in termini di prestazioni, quando accade una cosa del genere al primo è difficile fare una stima perché non hai un dato numero di giri precedenti,” ha spiegato. “Ma guardando i dati potremmo stimare qualcosa nell’ordine dei 2/3 decimi di secondo in termini di carico aerodinamico. L’altro problema è stato che il carico non era distribuito uniformemente su tutta la macchina, ne mancava una parte consistente all’asse posteriore. Questo fa scivolare le gomme posteriori, si surriscaldano e perdono aderenza.”

Mercedes Antonelli Cina

Shovlin ha quindi precisato come il deficit prestazionale fosse amplificato dal momento che a valle di episodi del genere, la vettura perde non poco in termini di bilanciamento “Può causare effetti piuttosto incoerenti. Non è solo come avere due decimi in meno di prestazione, perché in alcune curve o in alcune condizioni di vento laterale, può essere di più o di meno. L’equilibrio può cambiare molto.” Una situazione che ha condannato Antonelli a dover remare su una Mercedes che invece avrebbe potuto giocarsela ad armi pari con i diretti avversari. “È stato frustrante perché penso che dal ritmo che abbiamo visto con Kimi questo fine settimana, avrebbe potuto lottare con le Ferrari e con Max.” Guardando invece il rendimento incanalato da Antonelli in queste prime fasi di campionato, Shovlin ne ha elogiato l’ottima capacità di adattamento. “È difficile subentrare ad un pilota di così grande successo come Lewis. Fortunatamente ha un ingegnere di pista estremamente esperto come Bono che lo sta aiutando a capire come affrontare i fine settimana, come costruire la velocità e come lavorare sul setup della vettura. Lui si sta divertendo e tutti i membri del team sono piuttosto entusiasti di lavorare con lui.”

Mercedes Russell Cina

Giappone-Bahrain-Arabia Saudita: la tripletta che definirà le gerarchie

In merito alle prospettive verso la tripletta di gare che verrà inaugurata dalla tappa in Giappone, il Trackside Engineering Director della Mercedes ha specificato quanto sia complesso tracciare previsioni sui valori in campo. Al tempo stesso però, alla luce della diversità dei tracciati su cui si correrà, al termine della tripletta si potrà avere un quadro chiaro del valore reale degli avversari, sebbene il benchmark sia già ben chiaro. “La McLaren è probabilmente la squadra da battere. Max è abbastanza veloce e la Ferrari ha avuto un po’ di sfortuna. Stiamo lavorando duramente per cercare di portare sviluppo alla vettura perché pensiamo di dover colmare quel divario con la McLaren.” Shovlin ha quindi ribadito l’ottimismo espresso da Toto Wolff verso il potenziale di crescita della Mercedes W16.

Il tecnico Mercedes ha quindi riassunto le specificità dei prossimi tre Circuiti in calendario: “Suzuka è una pista fantastica, molto scorrevole e veloce. Per Kimi però sarà un compito piuttosto arduo andare lì alla sua terza gara. Il Bahrain lo conosciamo, ci abbiamo fatto i test, ha le sue sfide ma speriamo di essere almeno in lotta per il podio. E poi c’è l’Arabia Saudita, che è un tracciato cittadino, abbastanza liscio e con l’asfalto relativamente nuovo.” L’aspetto incoraggiante che contribuisce ad infondere ottimismo alla squadra è rappresentato da una vettura che risponde alle esigenze della squadra, un tema che nelle tre precedenti stagioni aveva dato parecchio filo da torcere a tecnici e piloti. “È semplicemente entusiasmante iniziare una stagione con una macchina che funziona bene, che i piloti si divertono a guidare ed è molto più prevedibile,” ha concluso Shovlin.

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