È stato un venerdì atipico in casa McLaren, un avvio di weekend differente rispetto a come ci aveva abituato nel recente passato. Dopo una sessione FP1 in cui sembrava che la scuderia di Woking sembrava già aver impresso con chiarezza il proprio ritmo, nelle FP2 il team ha faticato maggiormente sul fronte della giusta confidenza. A dimostrare ciò, una guida non pulita come al solito da parte dei due piloti, con Lando Norris che ha pagato caro il prezzo di questo aspetto. Il pilota britannico ha infatti colpito le barriere a metà sessione, danneggiando la sospensione posteriore sinistra e chiudendo anzitempo la sua giornata in pista.
Norris tocca i muri e compromette la sessione: “preferisco spingere e trovare il limite piuttosto che non spingere affatto”
Uno dei temi a valle del venerdì di Baku è senz’altro legato ad una McLaren che non ha ancora espresso il suo reale potenziale. Dopo l’1-2 siglato nella prima sessione di libere, non è arrivata la conferma nelle FP2, dove entrambi i piloti hanno sofferto il basso livello di grip delle strade della capitale azera. A pagarne più care le conseguenze è stato Lando Norris che, nel corso della sua simulazione di giro secco a metà sessione, ha perso il posteriore della sua MCL39 colpendo le barriere. Ciò ha provocato la rottura della sospensione posteriore, compromettendo il proseguimento del suo programma di lavoro. “Ho pagato un prezzo elevato, ma fino a quel momento mi sentivo bene. Quindi preferisco spingere e trovare il limite, piuttosto che non spingere affatto,” ha commentato il britannico a fine giornata. “È fastidioso perché mi sarebbe piaciuto provare qualche giro ad alto carico di carburante e soprattutto considerando che le mescole sono di uno step più morbide rispetto all’anno scorso, che oltretutto non usiamo spesso (C6).” Guardando anche al confronto con l’edizione 2024 ha poi aggiunto: “la pista è molto diversa ed essendoci mescole differenti sono un po’ in ritardo con le cose da imparare al momento. Anche Oscar sembrava stesse faticando un po’ con la macchina, quindi vedremo come lavorare in vista di domani.”

Piastri non è preoccupato: “giornata da alti e bassi, ma il ritmo c’è”
Sebbene non abbia perso chilometri come il compagno, anche Oscar Piastri ha vissuto una sessione pomeridiana non esente da intoppi. Anch’egli nella simulazione di qualifica ha colpito le barriere con il posteriore, senza però subire danni. Il leader del mondiale ha così potuto proseguire il suo lavoro, ma senza stampare tempi degni di nota. Se da un lato è indubbio che la McLaren tornerà a farsi sentire già dal sabato di Baku, i tecnici del team dovranno lavorare per ritrovare quell’equilibrio che oggi è mancato. “È stata una giornata un po’ complicata, con degli alti e bassi. Penso che il ritmo ci sia, però per il momento non è così semplice sfruttarlo al meglio. Ora come ora il nostro problema è quello,” ha commentato Piastri ai microfoni di Sky Sport. Guardando avanti, l’australiano si è però detto fiducioso. “Abbiamo provato alcune cose nelle FP2, ma sono sicuro che analizzeremo quanto accaduto oggi e vedremo cosa possiamo cambiare. Penso che domani sarà un po’ diverso, con la scelta delle gomme e cose di questo tipo. Ci sono comunque degli aspetti positivi che traiamo da oggi, abbiamo soltanto avuto dei momenti un po’ insidiosi.”

Stella: “lotta mondiale? L’interesse del team deve restare protetto. Strategie in gara? Priorità sempre a chi sta davanti”
Nel weekend di Baku la McLaren avrà il primo match point per la conquista del campionato costruttori. Un titolo che potrebbe dare il via libera ai due piloti di lottare liberamente senza dover badare agli interessi del team. Nel venerdì in Azerbaijan è intervenuto Andrea Stella sulla questione, ribadendo che i piloti dovranno correre secondo i ‘principi McLaren’, indipendentemente dal fatto che il titolo sia già in tasca o meno. “Il modo in cui corriamo è il riflesso di un processo inclusivo,” ha sottolineato il numero uno del muretto di Woking. “Non è un approccio unidirezionale, ma un qualcosa di concordato insieme e anche se dovesse arrivare il titolo, l’approccio non cambierà.” Nello specifico, il Team Principal italiano ha fatto chiarezza anche sul fronte delle procedure di gara. “Cerchiamo sempre di assicurarci che l’interesse del team sia protetto. Tendenzialmente la vettura che sta davanti ha la priorità dal punto di vista della strategia. Questo era così prima e resterà tale fino alla fine.”



