Hamilton: “La Ferrari 2026 mostrerà il mio contributo in squadra”

Ott 24, 2025

Jacopo Moretti

È servita una domenica incoraggiante per riaccendere Lewis Hamilton. L’inglese è arrivato in Messico con nuova motivazione, convinto che la sua Ferrari – che cederà ad Antonio Fuoco nelle FP1 – “abbia ancora tanto potenziale da mostrare”. E poi c’è il lavoro dietro le quinte, la speranza che la nuova rossa, quella del 2026, “mostrerà il mio contributo in squadra”. Hamilton ne è convinto: “Ho aspettato tanto, ma ora le cose stanno cambiando”.

HAMILTON: “HO ATTESO, OSSERVATO E SUGGERITO. ORA LA SQUADRA RISPONDE AI MIEI STIMOLI. DIFFICOLTÀ DI COMUNICAZIONE? LE COSE VANNO MEGLIO”

Roma non è stata costruita in un giorno – esordisce Lewis nel media day del GP del Messico – dentro di me sento che stiamo andando nella direzione giusta. Ci vuole tempo”. L’inglese ha poi parlato dei “metodi” di lavoro interni alla Scuderia, “appena arrivato li ho rispettati, mi sembrava la scelta più giusta nei confronti di chi è in squadra da ben prima di me. Ho voluto osservare. Capire quali fossero i punti di forza e quelli deboli. Ho evidenziato le aree su cui era necessario lavorare. E ora sento che il team sta iniziando a rispondere ai miei stimoli”.

La speranza del ferrarista è che “si inizi presto a vedere anche all’esterno l’impatto del duro lavoro che stiamo facendo dietro le quinte, specie sulla vettura del prossimo anno”. E sul progetto 678: “Spero che dal prossimo anno il mio contributo si veda. Ho un ottimo rapporto con la squadra e sento che stiamo facendo progressi, specie da dopo la pausa estiva”.

Fin dall’arrivo del sette volte campione del mondo a Maranello, a tenere banco è stato (anche) il tema delle difficoltà di comunicazione tra Hamilton e la squadra, sfociato in qualche team radio piuttosto acceso. “Penso che le cose stiano iniziando a migliorare – rivela Lewis – è tutta una questione di fiducia e di aver migliorato la comunicazione tra noi. Sono entrato in una squadra dove l’inglese non è la lingua principale e io non parlo l’italiano, per cui si tratta di trovare un terreno comune. Il punto è che vogliamo vincere, tutti. Siamo qui per raggiungere un obiettivo comune e dobbiamo solamente continuare a spingere. Ecco perché voglio sempre tutti motivati, anche nei weekend difficili. E io faccio di tutto per tenere sempre alto il morale”.

A dare una certa soddisfazione all’inglese è soprattutto il fatto che “la squadra abbia scelto di cambiare molte cose sotto mio suggerimento. Quindi mi hanno ascoltato. Non si tratta di cambiamenti immediati, non succede nulla dall’oggi al domani. Ci vuole tempo per costruire qualcosa. A volte bisogna insistere per vederli all’opera, ma quando succede non puoi che essere soddisfatto”.

“LA TANTA ATTENZIONE SU DI NOI SI È TRASFORMATA IN NEGATIVITÀ. CONSIGLI A NORRIS E PIASTRI? CON MAX BISOGNA ESSERE SPIETATI”

Guardando, però, al mondiale in corso, e alle rimanenti cinque gare, Hamilton è convinto “che non sia mai troppo tardi”. “Non siamo mai stati in lotta per il campionato – precisa – e in generale ci sono stati tanti alti e bassi, ma sicuramente anche diverse cose da imparare. È stato un anno fondamentale per gettare le basi. Ogni tracciato dove ho corso è stata una novità: una macchina diversa, un ingegnere di pista diverso, una squadra diversa. Anche qui, in Messico, dovrò sedermi e capire cosa gli ingegneri hanno pensato per la messa a punto, che sicuramente sarà diversa da quella che facevamo in Mercedes negli anni scorsi”. Resta, pur sempre, l’illusione di aver potuto lottare fin da subito per il campionato dopo un inverno dai tanti proclami. “È stata dura. Per tutti – rivela Hamilton – c’è stata molta attenzione su di noi fin da subito e questa si è presto trasformata in negatività. Per questo sono così felice quando ci sono fine settimana positivi come quello di Austin. Incoraggiano la squadra, e loro se lo meritano. Sono convinto che ci sia ancora molto da ottenere da questa vettura e la direzione è quella giusta”.

Passando poi alla sfida mondiale, al ferrarista è stato chiesto se avesse qualche consiglio per i due piloti della McLaren, ora di nuovo in lotta per il titolo con l’arrembante Verstappen. “Prima di tutto non è la prima volta che lottano per un campionato – precisa Lewis – hanno vinto in altre categorie per cui sanno come si fa. E comunque io non sono proprio il tipo che da consigli di questo tipo”. Guardando alla situazione interna alla sua ex squadra, la McLaren, Hamilton ha spiegato che “quando si è in condizioni simili, con due piloti in lotta, la pressione è alta. In certi momenti devi mettere i paraocchi, bloccare qualsiasi influenza esterna. A dirla tutta devi essere spietato. Max è così. Se non lo fai anche tu sarà lui a vincere”.

HAMILTON: “VERSTAPPEN O I DUE MCLAREN? PREFERIREI ESSERE MAX, INSEGUIRE È PIÙ FACILE”

Resta, in ogni caso, la sensazione che la lotta per il titolo mondiale sia ormai riaperta, con anche l’olandese pienamente in corsa per l’iride. “Penso sia fantastico – rivela Hamilton – c’era una squadra nettamente in testa che ha vinto il campionato costruttori con largo anticipo e vederne un’altra aggiungersi [la Red Bull ndr.] rende tutto ancor più emozionante. È così che dovrebbe essere questo sport. Per me è stato fantastico lottare contro Max, e una battaglia che si evolve nel corso dell’anno è esattamente ciò che la gente spera di vedere”. Difficile, infine, azzardare un pronostico: “Non so davvero cosa aspettarmi – spiega l’inglese – nelle ultime gare la Red Bull ha fatto buoni passi avanti e tutto sommato la loro è stata la vettura più dominante negli scorsi anni. La McLaren è al vertice dallo scorso anno e stanno facendo un lavoro fantastico, per cui è davvero difficile scegliere”. Se però il ferrarista dovesse scegliere, “sarebbe meglio trovarsi nel ruolo di Verstappen. Anzitutto ha già vinto quattro mondiali, sa come funziona. E poi essere il cacciatore è molto più facile di doversi difendere. Quando sei in testa e iniziano a guadagnarti punti, è davvero pesante, hai tutto da perdere”.

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