Hamilton – Ferrari: i segnali di crescita ci sono, serve più ottimismo e continuità

Ago 21, 2025

Paolo D’Alessandro

Il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Ferrari è stato fin qui avaro di soddisfazioni. Pole e vittoria nella fase Sprint del weekend di Cina, non bastano. E nemmeno il buon momento che c’è stato a Miami, sempre nella Sprint o a Silverstone. Le aspettative erano altissime, sia sulla SF-25 che sul sette volte campione del mondo. Ogni weekend si è chiuso con un problema, una difficoltà tecnica, un qualche dettaglio che è sfuggito. La realtà è che Hamilton ancora non è al 100% a suo agio in Ferrari (in macchina) e non riesce a sfruttare il suo talento. Le difficoltà viste in Mercedes con questi nuovi regolamenti tecnici si sono quindi trascinati anche sulla Rossa. Però, seguendo anche il consiglio di Frederic Vasseur, non è tutto così disastroso come sembra e non serve esagerare.

Le difficoltà di ambientamento e la necessità di alcuni cambiamenti

Lewis Hamilton, come si sa, è arrivato in Ferrari senza fare ‘mercato’ in Mercedes. Non ha portato alcun uomo di fiducia, Bono è rimasto a supporto di Andrea Kimi Antonelli e nessun meccanico lo ha seguito per occuparsi della vettura Rossa N.44. Qualche sua vecchia conoscenza però era già presente a Maranello ed è arrivata nel corso di questi mesi. Una su tutte è chiaramente Loic Serra, il nuovo DT della Scuderia di Maranello. L’inglese ha anche una relazione duratura e molto stretta con il Team Principal, Frederic Vasseur. La squadra intorno a se però era praticamente tutta nuova. Il rapporto con Riccardo Adami necessita di tempo poiché è costruito a partire da zero, dopo che Hamilton ha lavorato per tutta la sua vita in F1 con Bonnighton. In questo senso non deve quindi nemmeno sorprendere un cambio importante, solitamente inusuale a stagione in corso, come quello del Performance Engineer. Viste le sue difficoltà tecniche con la SF-25, Hamilton ha approfittato della presenza di un suo ex uomo Mercedes per avere più supporto e così Luca Diella lavora maggiormente a suo fianco da Silverstone, sua prima apparizione ufficiale in pista. 

Come raccontato, con la continuità di Frederic Vasseur per i prossimi anni, Lewis Hamilton in vista del prossimo ciclo regolamentare sta lavorando per integrarsi sempre più in Ferrari e sentirsi a suo agio, anche con alcuni cambiamenti intorno a se, all’interno della squadra. Un processo naturale, nessuna concessione speciale o trattamento particolare. “Abbiamo sottovalutato la sfida che Hamilton avrebbe affrontato con questo cambiamento” ha ammesso Vasseur recentemente “Lui viene da vent’anni di ambiente Mercedes, includendo l’esperienza in McLaren, e non è facile cambiare tutto. E’ un cambiamento che riguarda anche la cultura e le persone intorno”. Un qualcosa che evidentemente ancora va assorbito e che riguardo anche aspetti tecnici molto delicati e dettagliati, come l’impianto frenante, il freno motore, la gestione della Power Unit ed anche i metodi di lavoro. 

La situazione appare peggio di quanto lo è realmente, ma serve fare uno step

“Lewis è molto autocritico, a volte estremamente esagerato nei giudizi verso la macchina o verso se stesso” ha dichiarato Frederic Vasseur in una recente intervista ad Auto Motor und Sport “Trasmette un messaggio che peggiora le cose. Di solito però è così con la stampa, ma nel briefing è già più calmo”. Quello di Hamilton è uno sfogo del momento, a caldo, che però a volte ha un impatto molto forte, come le recenti dichiarazioni in Ungheria, con l’invito a Ferrari di cambiare pilota, addossandosi così tutte le colpe. Vasseur interviene chiaramente a suo favore, ma ci sono anche dei dati che il sette volte campione del mondo può constatare testimonino un trend in crescita, seppur ancora non sia sufficiente. Oltre alle difficoltà di cui abbiamo parlato di freno motore e quant’altro, Hamilton fatica con il posteriore ballerino della SF-25, che però è stato recentemente aggiornato con un nuovo fondo in Austria e la nuova sospensione a SPA.

 

Visti questi due macro aggiornamenti, bisogna anche vedere la situazione nei GP disputati in questo lasso di tempo. La sofferenza maggiore di Hamilton, per via di una mancanza di confidenza, è stata sempre nelle curve veloci, rispetto a Charles Leclerc. In Austria però, nell’ultimo settore, i suoi intertempi sono stati molto vicini a quelli del monegasco, in un settore molto critico per lui. A Silverstone, circuito veloce per antonomasia, i due erano vicinissimi ed in lotta per la pole sull’asciutto con un errore, per entrambi, all’ultima curva (Club) dove Hamilton, nel giro finale, era davanti a Charles come riferimenti, ma ha perso più tempo con il suo errore. A SPA, come ha ripetuto più volte Vasseur e confermano i dati, prima dell’errore con il bloccaggio alla Bus Stop, Hamilton alla curva prima aveva un tempo significativamente migliore di Charles Leclerc; un altro circuito con tante curve veloci e con poco carico. In Ungheria era davanti nella prima fase di Qualifica e per pochi millesimi è stato eliminato. Ad inizio anno, la velocità non c’è quasi mai stata. In questo momento, con la SF-25 aggiornata, la confidenza e la prestazione stanno tornando a livello quanto meno accettabili, ma manca ancora un po’ di costanza. Questa potrebbe venire anche con weekend puliti, risultati in crescendo e ritrovando un po’ di fiducia nel lavoro che sta dando dei progressi, ma che per più motivazioni, ancora non riesce a mostrare in modo chiaro questi risultati. L’obiettivo della seconda parte di stagione sarà sicuramente questo! Con un po’ di ottimismo in più, che certamente non guasta.

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